Sabato 19 settembre 2015 alle ore 19.30 presso la Sala Mondadori Multicenter, in via Marghera nell’ambito di Fuori Expo Basilicata 2015 è in programma lo spettacolo teatrale “I predatori delle tre porte”, a cura del Parco della Murgia Materana.
Drammaturgia di Costantino Dilillo
Regia di Masssimo Lanzetta
Soggetto di Francesco Foschino
Illustrazioni di Pino Oliva
Foto e Video di Giuseppe Losito
Musiche originali e della tradizione popolare eseguite dal vivo: Rino Locantore
Da una idea di Gigi Esposito e Pier Francesco Pellecchia
Interpreti e personaggi:
Massimo Lanzetta: Francesco Foschino
Francesco Foschino: nella parte di se stesso
Le Chiese rupestri del Parco della Murgia materana conservano affreschi di natura religiosa che sin dall’Anno Mille furono testimonianza di fede del popolo materano. Alcune di queste pitture parietarie, fra il 1961 e il 1962, vennero rubate da un professore tedesco e due suoi assistenti. Ben presto individuato dall’Interpol, il professore fu processato e condannato per il furto dei quegli affreschi che, per anni, si credettero recuperati.
Francesco Foschino ha scoperto che, invece, diversi di quei dipinti non sono ancora tornati a Matera e con il Dr. Sernetz, dopo due anni di lunghe e tenaci indagini fra Italia e Germania, nel 2012 è riuscito a recuperarne un altro, restituendolo alla città di Matera.
“I predatori delle Tre Porte” è la storia di quel furto di oltre 50 anni fa e del recente recupero della Testa Romanica da parte di Foschino.
Il racconto ripercorre quegli avvenimenti in forma di giallo investigativo e sottolinea con il testo, le illustrazioni, le foto e le suggestioni musicali, la bellezza dei luoghi in cui si svolsero i fatti. Su soggetto di Foschino, il testo di Dilillo, benché ancorato ai documenti dell’epoca, propone la vicenda in modo romanzato: un thriller leggero.
I protagonisti, tutti interpretati dall’attore Massimo Lanzetta, si muovono sullo splendido scenario del Parco della Murgia e fra le vie della città di Matera e la vicenda, dal 1962, si sposta ai giorni nostri. Il cambio d’epoca viene rappresentato anche con il diverso utilizzo delle forme narrative e delle tecnologie: dalla voce narrante dell’attore – supportata dalle illustrazioni di Pino Oliva e dalle musiche di Rino Locantore – si passa alla rappresentazione in video curata da Pino Losito e dallo stesso Foschino. Lo spettatore assiste a una sessione divulgativa in un originale format narrativo.