Nell’Europa dei diritti e alle prese con l’incremento delle migrazioni non si può abbassare la guardia sui diritti di cittadinanza e di tutte le donne e gli uomini in pensione. E’ questo il messaggio principale del Congresso della Ferpa, sindacato europeo dei pensionati e delle persone anziane con circa 10 milioni di iscritti e a cui sono aderiscono oltre 40 sigle sindacali in tutta Europa che ha eletto presidente Carla Cantone, segretaria italiana dello Spi-Cgil. E’ il commento di Vincenzo Tortorelli, componente della delegazione nazionale della Uil-Pensionati, che ha preso parte ai lavori congressuali a Bruxelles. Tortorelli è stato il più giovane delegato sindacale europeo, un “primato” che rilancia l’impegno sancito dal “patto intergenerazionale” che eviti lo scontro tra nonni-padri e figli-nipoti in una fase di “contrazione dei diritti” mettendo al primo posto il diritto al lavoro dei giovani e di conseguenza il diritto ad una pensione giusta.
“Pensiamo alla Grecia. Certo, ci sono differenze, ma per quanto riguarda le politiche economiche – aggiunge – non ci sono distinzioni sostanziali. Per aumentare la competitività si riducono i diritti, si tagliano i salari e le pensioni. Si spostano le risorse dal lavoro e dal welfare verso la finanza. Questa Europa ci sta deludendo. Non è l’Europa per cui ci siamo battuti e per cui si sono impegnati in tanti prima di noi. Non è l’Europa che voleva Altiero Spinelli e neppure l’Europa di Delors. Non è l’Europa dei cittadini, dei popoli, delle culture, della solidarietà tra le generazioni, della giustizia sociale, della libertà e della democrazia. L’Europa ha inventato il welfare e l’ha insegnato a tutto il mondo. Non è possibile che oggi sia calpestato, rinnegato e svilito da quasi tutti i governi europei. Noi siamo stati europeisti da sempre, ma se l’Europa deve essere questa, allora dobbiamo arrivare a dire che non la vogliamo. Noi vogliamo un’altra Europa. Dobbiamo impegnarci tutti insieme per costruirla. Siamo infatti convinti che serva un profondo cambiamento nelle politiche dell’Unione. Si deve porre fine a una austerità a senso unico, che non è ancora stata superata e che sta mettendo molte nazioni europee in ginocchio, facendo crescere povertà, disoccupazione, esclusione sociale, populismi antieuropei e razzismi”.
Per la Uil-Pensionati “si deve riprendere la via dello sviluppo, del lavoro, dell’innovazione e della coesione. Si devono rilanciare quei principi dell’Europa sociale e del dialogo sociale che sono stati alla base dell’idea di una Europa unita, dei popoli, del welfare e della solidarietà tra tutte le età e tutte le culture.
Oggi abbiamo minori diritti e tutele, perdita di ruolo dei sindacati nazionali, liquefazione dei partiti politici. La finanza è riuscita nel suo intento ed è prevalsa sull’economia reale e sulla politica. Il Presidente Obama all’indomani del fallimento di Lehman Brothers annunciò nuove norme e leggi per ridurre lo strapotere della finanza, ma non è riuscito nel suo intento perché la finanza ha dimostrato di essere più forte della politica. La finanza è riuscita a imporre il suo ordine, il suo modello unico, il suo pensiero unico: il neoliberismo oggi in Europa è sostenuto da governi di destra, di centro e di centrosinistra. E chi non si adegua viene spazzato via.
Per far fronte alla finanza globale sarebbe servito un sindacato globale, ma i sindacati si sono fatti trovare impreparati. Di qui la proposta della Ferpa: una carta dei diritti per tutelare e difendere tutte le donne e gli uomini anziani e in pensione”.