Uno screening sulla condizione di salute dei residenti dei comuni a ridosso del Centro Oli Eni Viggiano e complessivamente della Val d’Agri: è la proposta lanciata dal coordinatore di Italia Unica Pietro Sanchirico che nel fine settimana ha tenuto due incontri con cittadini della Val d’Agri.
“Dopo la manifestazione di protesta dei giorni scorsi a Potenza per non correre il rischio di inutili divisioni tra sostenitori delle attività petrolifere e contrari – spiega il dirigente del partito di Corrado Passera – il modo migliore di intervenire, a prescindere da ogni posizione sul piano energetico nazionale che comunque da noi non può non tenere in debita considerazione i fattori ambiente-territorio e salute, è quello di monitorare le condizioni di salute della gente. E – aggiunge – lo screening rappresenta uno strumento utile innanzitutto al mondo medico-scientifico e ai medici di famiglia che nei comuni della Val d’Agri sono stati già impegnati in un’attività analoga attraverso il progetto presentato dalla Federazione italiana dei Medici di Medicina generale con l’obiettivo di creare i cosiddetti “medici sentinella” sui fenomeni tumorali diffusi tra le popolazioni dei comuni della Val d’Agri e Sauro specie Viggiano, Villa d’Agri, Marsiconuovo, Grumento, Spinoso, Tramutola, Montemurro e Corleto Perticara. L’ Osservatorio Epidemiologico Regionale e il Registro Regionale Tumori dispongono di dati arretrati che vanno aggiornati allo scopo principale di valutare l’effetto della rimozione dei fattori di rischio da una popolazione esposta ad inquinamento mediante misure di prevenzione primaria. I risultati prodotti aiutano i decisori ad identificare azioni per la riduzione dei possibili impatti negativi e per la promozione di azioni di miglioramento e in fase di pianificazione sono volti al monitoraggio dell’evoluzione dei determinanti di salute e dei fattori di rischio considerati. L’applicazione di queste procedure rappresenta un buon punto di partenza se si vogliono fare le cose seriamente, in riferimento alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute umana da completare con un programma di Epidemiologia Ambientale in grado di monitorare le relazioni tra lo stato di salute delle popolazioni e le loro modalità di esposizione ad agenti inquinanti”.
Per Sanchirico – che evidenzia come il progetto ha costi decisamente contenuti – si deve puntare sul Centro specialistico di Medicina Ambientale previsto presso l’Ospedale zonale di Villa d’Agri che in proposito va accelerato e potenziato”.