Si è conclusa con una standing ovation da parte del pubblico e quattro “bis” la storica esibizione a Matera del leggendario tenore della Catalogna, Josè Carreras sul palco allestito nel Parco del Castello Tramontano. Un evento memorabile che il tenore Josè Carreras ha condiviso con il soprano Antonella Rondinone, il clarinettista Rocco Debernardis, il pianista Lorenzo Bavaj, l’orchestra “Saverio Mercadante” e la “Fondazione Orchestra Lucana”, dirette da Roberto Molinelli, mentre Michele Mirabella, volto noto della tv italiana, ha presentato con la consueta simpatia il programma della serata, trovando anche il tempo per ricordare ai rappresentanti delle istituzioni che Matera deve assolutamente riaprire il suo teatro senza far passare la grande opportunità di Matera 2019.
Il concerto al parco del Castello ha segnato quindi il grande ritorno dal vivo del popolarissimo artista spagnolo, pronto a far partire proprio da Matera, capitale europea della cultura 2019, il suo nuovo tour mondiale che fa seguito al succeesso de “Il giudice”, opera di Kolonovits che ha segnato nel 2014 il suo ritorno alle scene dopo un’assenza di quasi otto anni.
Il concerto è stato concepito come un omaggio alla belle époque, al mediterraneo e alla passionalità italiana.
La prima parte si apre con un trittico napoletano eseguito dalle due orchestre e composto da ‘O sole mio, Santa Lucia luntana e funiculì funiculà. José Carreras si presenta al pubblico con due brani, La Serenata di Tosti ed Era de Maggio di Costa. Antonella Rondinone presenta Faust “Air des bijoux” di Gounod e incanta il pubblico con l’Ave Maria. José Carreras ritorna sul palco e propone T’estimo di Grieg mentre Antonella Rondinone esegue Il fantasma dell’opera tratto da “Think of me” di Webber. L’organizzatore e musicista Rocco Debernardis regala al pubblico una stupenda esecuzione al clarinetto di Oblivion di Astor Piazzola mentre Carreras chiude la prima parte con Man of La Mancha “The impossible dream” di Leigh.
Dopo una pausa di trenta minuti la seconda parte è aperta con gli omaggi agli artisti sul palco del main sponsor Amaro Lucano. Quindi spazio ai classici intramontabili della canzone napoletana. Carreras esegue Vurria, la Rondinone propone Reginella, il tenore spagnolo presenta Lejana terra mia di Gardel e Passione di Valente. Le due orchestre dirette da Molinelli presentano Leonard Overture, Antonella Rondinone si esibisce con “il paese del sorriso” e nella dolcissima “Tu che mai preso il cor” di Lehàr e poi in coppia con José Carreras per “Tace il labbro” tratto da “La vedova allegra” di Lehàr. L’ultimo brano prima dei quattro bis è affidato al tenore di Barcellona, che incanta il pubblico con “Core n’grato” di Cardillo.
Michele Capolupo
La fotogallery del concerto di Carreras a Matera (foto www.SassiLive.it)
Tutto molto bello, era presente il pubblico delle grandi occasioni compresi i latitanti (nel senso politico del termine) in prima fila. Bravi.
Ora chiedo, a quando qualcosa per un pubblico più giovane? O per vedere un concerto gratuito di un artista che abbia un certo richiamo dobbiamo andare a Policoro?
Gentile Alcor, che tu sappia, questi latitanti (politici) seduti in prima fila, hanno pagato il biglietto? Se si con quali soldi?
nino silecchia
Mah Nino, non lo so, il modus operandi dell`attuale classe politica prevederebbe l`ingresso alla portogese, ma francamente credo che sia il problema minore… fosse solo quello! Ciò che piú mi “preoccupa” é il pericolo che per lorsignori la cultura applicata alla musica sia solo questa, elitaria ed esclusiva, fatta di eventi per la “gente per bene” e che quello che riguarderebbe un pubblico piú giovane venga messo ai margini perché non degno di ben piú sofisticate orecchie.
Le estati sono piene di eventi, di concerti, a volte gratuiti altre volte a pagamento, ma pare che Matera per questo genere di cose sia off limits. Vedrai che per la notte bianca ci sarà si e no quella che comunemente e simpaticamente gli anziani chiamano “la bond d` Frashtaun”
Hai ragione, caro Alcor. Quando in un commento predente criticavo un “eminente rappresentante della maggioranza” che dichiarava di respingere le “orde” dei turisti, era chiaro il messaggio che si vuol fare di Matera un turismo di “nicchia”. Questo significa arretrare Matera portandola ad un turismo “mordi e fuggi” fatto per pochi facoltosi, basta leggere i nominativi dei rappresentanti del comune di Matera che andranno a Bruxelles per discutere il programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Sarà presente il Sig. NICOLETTI dello staff del sindaco, forse per giustificare la sua presenza nello staff e fargli fare qualcosa tipo “gita scolastica”, quando invece all’interno della giunta stessa ci sono professionisti che conoscono questa progettualità e le lingue così come Verri ed altri rappresentanti della fondazione. Mi riferisco al Vice-sindaco Giovanni SCHIUMA persona capace con idee aperte proiettate nel futuro nell’interesse della città e sopratutto dei giovani. Però ancora una volta le scelte sono di tipo “vacanziere” per rappresentanti di ZETEMA o LA SCALETTA e pagati profumatamente dalle tasse che i cittadini materani pagheranno per cercare di impegnare “liberi pensatori” servi del proprio padrone.
nino silecchia
Pezzenti di politici senza vergogna !! Ancora con la faccia di sedersi in prima fila ……ma perché ???? Capisco il sindaco e l’assessore alla cultura ….cioè sempre Lui ….ma gli altri ?? Dove è scritto che ad ogni concerto devono essfrci i posti riservati ?? C’è una legge ???? Ma non vi vergognate ?? Il Tortorelli che non sa neanche che differenza c’è tra tenore e torrone !!! Ma ritiratevi ……lasciate i posti a chi non si puo premettere di pagare un simile biglietto ……e poi perché voi non pagate nonostante ne abbiate la possibilità ed io che non lavoro non posso permettermi di portare mia moglie neanche in ultima fila …….
ecco a voi la restaurazione culturale nella città di Matera, concerto di una “cariatide” con una scaletta di brani destinato ad un pubblico CULTURALMENTE VECCHIO , come d’altra parte si vede nelle foto. Per i più giovani aspettiamo Drupi, Matia Bazar e I cugini di campagna!
Questa è un’amministrazione vetusta, fatiscente e il fecciume che risale la fogna,per non usare parole più pesanti.