Pisticci- Dimenticato nella sua città natìa e apprezzato ed onorato in Europa e nel mondo dove ha realizzato importanti progetti d’avanguardia. Nonostante le promesse e le buone intenzioni a Pisticci, al celebre urbanista e architetto Ernesto La Padula non è ancora stata intestata una via, una piazza o una istituzione. Una gravissima lacuna ed una mancanza di rispetto per una autentica gloria ed un figlio che ha fatto conoscere il suo paese in tutto il mondo. Di recente in Argentina, nella città di Salta, Dipartimento Capital, è stata costituita la Fondazione Ernesto La Padula per la Cultura, che, come da statuto, si propone il conseguimento di nobili fini, tra cui la valorizzazione della nota collezione fotografica “Lorenzo Acedo” ; promuovere concorsi e workshop, musica, letteratura, teatro, danza, sviluppare percorsi artistici e scambi culturali con l’Italia e altri Paesi, fornire borse di studio a studenti. La Fondazione, in definitiva, si configura come uno strumento per promuovere i valori artistici della persona all’interno di un contesto sociale con un sostegno educativo, specializzazione in varie discipline e promozione dei valori e capacità come strumento di auto-realizzazione e di miglioramento dell’essere umano. Tra i coordinatori della Fondazione il musicista Rafael Angel Lapadula, nipote di Ernesto e Maria Ines Lopez. Trasferitosi a Roma dalla nativa Pisticci, Lapadula si laureò nel 1931 presso la Scuola Superiore di Architettura, diretta da Gustavo Giovannoni, con un progetto per la Casa del Fascio di Taranto. Aderì al Miar (Movimento italiano di architettura razionale), e nel 1933 prese parte con Antonio Valente al concorso per il padiglione italiano all’Esposizione di Chicago. Negli anni seguenti partecipò ad altri prestigiosi concorsi per la realizzazione di uffici, sedi istituzionali, preture, e, per la Casina nautica della Fondazione Cavalieri di Colombo a Roma. Nel 1937, con il Palazzo della Civiltà Italiana, risultò vincitore al concorso per l’Esposizione universale di Roma nella ricorrenza del ventennio del regime, con Giovanni Guerrini e Mario Romano. Nel 1942, insieme col fratello Attilio, vinse il concorso per la sistemazione urbanistica della piazza dei Ministeri di Bratislava. Sei anni dopo decise di trasferirsi in Argentina, accettando la cattedra di composizione architettonica presso l’Università di Cordoba e l’incarico di consulente del Governo delle province di Cordoba, Catamarca e Salta. Ernesto si spense a Roma nel 1968. A Pisticci ha progettato, tra l’altro, la Chiesa di S. Rocco, oggi a rischio e che necessita di interventi urgenti per restituire alla città una vera opera d’arte.
Giuseppe Coniglio