“L’alto numero di domande di candidature (71 Comuni) a chiusura dei termini dell’Avviso della Regione denominato “Progetto strategico Regionale per la rivitalizzazione dei Centri Storici” denota un risveglio di interesse delle Amministrazioni Comunali per il rilancio dei centri storici che è una delle priorità che Confcommercio persegue a tutti i livelli, con iniziative e progetti che articola nei vari territori in sinergie con le Amministrazioni pubbliche ed altri soggetti”. E’ il commento del Presidente di Confcommercio Imprese Italia Potenza Fausto De Mare sottolineando che “è tempo che le amministrazioni a tutti i livelli si muovano contro la desertificazione dei centri storici che, con la chiusura di piccoli e storici negozi, rischiano davvero di sparire”.
“Del provvedimento regionale condividiamo in particolare l’obiettivo – è scritto nella nota – di innescare intorno alle attrattive dei centri urbani piccoli e grandi quei processi economici di cui soprattutto le piccole e medie imprese locali hanno bisogno per reggere la crisi conseguente al calo dei consumi. Aumentare la gradevolezza dei percorsi cittadini, stimolare un processo di riappropriazione degli antichi spazi da parte dei cittadini, favorire occasioni di socialità, facendo ricorso anche a semplici interventi infrastrutturali, sono elementi importanti. Il numero di progetti candidati, inoltre, – aggiunge De Mare – richiede un ulteriore impegno finanziario perché la posta finanziaria complessiva di 700mila euro attualmente disponibile non consentirebbe di soddisfare tutte le richieste.
Confcommercio – afferma ancora il presidente – con l’evento del 30 luglio scorso a Potenza, in piazza Prefettura, (“Moda e sapori sotto le stelle”), ha dimostrato che è possibile rilanciare la funzione commerciale del capoluogo e di attrazione per l’intera provincia. Alla luce della crisi e dei mutati scenari legati ai consumi e alla distribuzione – continua De Mare – rinnoviamo il nostro impegno in questa direzione anche attraverso progetti di rete tra imprese, tra pubblico e privato, e un più equilibrato rapporto tra produzione e distribuzione.
I negozi di vicinato, che hanno sempre rappresentato un elemento caratterizzante delle città, stanno via via scomparendo. La concorrenza delle grandi catene e degli outlet, ma anche il costo degli affitti e l’eccessiva tassazione delle nostre imprese ne stanno decretando la fine, con conseguenze pesanti anche sul piano occupazionale. In questa veloce trasformazione del mercato siamo convinti che i nostri imprenditori – conclude il presidente di Confcommercio – debbano riappropriarsi di quel ruolo di consulenza personalizzata e su misura che è nel dna della categoria e che i cittadini-consumatori debbono mostrare loro più fiducia”.