Maria Murante, Coordinatrice Regionale Sel Basilicata ha inviato alla nostra redazione il testo della lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza. Di seguito il testo integrale.
Presidente,
la decisione dell’assemblea plenaria dei consigli regionali di approvare all’unanimità, su tua proposta, la predisposizione di tre quesiti al fine di porre a referendum abrogativo alcune norme del cosiddetto decreto Sblocca Italia e cosiddetto decreto Sviluppo presentato dal Governo in materia di trivellazioni in mare, la successiva approvazione del Consiglio regionale della Basilicata, sempre su tua iniziativa, dei tre quesiti referendari e il raggiungimento dell’obiettivo minimo dei cinque consigli regionali sono un importantissimo risultato politico di cui deve essersi dato atto.
Un risultato che restituisce, almeno in astratto, la possibilità ai territori di riappropriarsi della facoltà di scegliere. Un risultato che dà la possibilità di tematizzare la questione petrolio su cui possibilmente raggiungere un patto o una intesa forte, come tu la hai definita.
Ti riconosco, ti riconosciamo, il merito di questo importante risultato politico pur avendo una diversa idea sulla questione petrolio – che non viene mai dibattuta seriamente, al di fuori della propaganda, prova ne è il dibattito consiliare e quello successivo alla approvazione dello Sblocca Italia – essendo, quella nostra, una netta contrarietà alle estrazioni e una programmazione di una exit strategy rispetto a quelle esistenti.
Questa lettera non ha l’intento di discutere nel merito delle differenti posizioni – auspicando tuttavia che prima o poi un dibattito vero finalmente si apra – essendo questo il momento di una condivisione di un percorso lì fin dove sarà possibile compierlo assieme.
Tuttavia, anche per sgomberare il campo da sospetti e da accuse circa l’opportunismo della tua scelta politica e sulla battaglia di mero riposizionamento all’interno del PD, per essere coerenti e seri, è necessario e imprescindibile far seguire alle parole i fatti.
Giacciono infatti presso gli uffici del Consiglio Regionale quattro proposte di legge di iniziativa popolare che hanno ottenuto ben oltre le firme necessarie per la loro proposizione.
Tre di queste proposte – di cui Sel, unitamente ad altri soggetti associativi, politici e sindacali (Fiom), si è fatta promotrice – hanno attinenza, direttamente e indirettamente, con la questione petrolio: si tratta innanzitutto di una proposta di legge che ha riguardo ai limiti alle emissioni nocive con previsione di monitoraggio continuo, VDS (Valutazione Danno Sanitario) e VIS (Valutazione Impatto Sanitario) e una seconda proposta che ha riguardo a una “moratoria” che introduce norme contro il consumo del suolo e presuppone la dotazione di un piano paesaggistico.
In entrambi i casi, anche chi fosse propenso a un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento petrolifero del sottosuolo, potrebbe e dovrebbe guardare con favore a norme che garantiscano la salute, l’ambiente e il territorio. Certo, non ci sottaciamo che simili norme, se adottate, potrebbero rendere più difficoltoso lo sfruttamento intensivo o addirittura più disagevole sul piano economico per le petrolifere, tuttavia, un “patto o una intesa forte” non possono prescindere da un territorio che provi a riappropriarsi di prerogative, funzioni e di un ruolo.
Ti chiediamo, quindi, di portare quanto prima queste proposte al vaglio del Consiglio e prodigarti per una loro approvazione che, per la battaglia e le ragioni che tu stai portando avanti, non potranno che avere un consenso ampio e trasversale. In tal modo si segnerebbe un discrimine serio ed evidente tra chi fa sul serio e chi intende soltanto cavalcare l’onda del momento.
La terza norma riguarda il registro regionale dei tumori. Uno strumento indispensabile per monitorare l’andamento dei medesimi nella nostra regione e indagarne le cause. Su questo, oltre a te, ci rivolgiamo anche al Consigliere Vito Santarsiero che di recente ha esternato pubblicamente proprio sulla medesima questione. In Consiglio Regionale vi sono quindi degli strumenti legislativi, che peraltro hanno avuto una adesione popolare, già pronti che potrebbero avere una immediata approvazione e conseguente applicazione.
Ci auguriamo che ci prenda in parola e che si possa fare finalmente sul serio.
Michele Olivieri a nome dei “Verdi storici” della provincia di Matera, interviene sulla questione relativa ai requisiti referendari. Di seguito la nota integrale.
A proposito dei requisiti referendari sul petrolio ;i verdi storici della provincia di Matera denunciano a pieni polmoni l’inganno che si è consumato contro gli interessi di un intero popolo lucano.