I rappresentanti delle Associazioni hanno animato lo stand della Regione e dell’Apt alla manifestazione “Italia da amare”, che si conclude oggi a Torino, e saranno in prima fila nella promozione dei quesiti referendari.
Le associazioni dei lucani in Piemonte saranno in prima fila nella battaglia per il raggiungimento del quorum se la Consulta dichiarerà ammissibili i sei referendum abrogativi promossi unitariamente dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome per l’abrogazione di alcune parti dell’art. 38 della legge n.133/2014 (sblocca Italia) e di alcune norme ad esso correlate, e dell’art. 35 della legge n. 134/2012 (decreto sviluppo).
Lo si è appreso al termine di un’assemblea che si è svolta oggi a Torino nell’ambito della manifestazione “Italia da amare – fiera del turismo di territorio e di qualità”, dove le associazioni dei lucani in Piemonte hanno animato in questi giorni insieme ad alcuni produttori agricoli lo stand della Regione Basilicata e dell’Apt proponendo una selezione di costumi tipici lucani.
All’incontro ha partecipato Francesco Mollica, vicepresidente del Consiglio regionale e della Crlm, accompagnato dal funzionario della Regione Rocco Romaniello. Ribadita la necessità che i lucani presenti in Piemonte, una Regione che fino ad ora non ha scelto di sostenere i referendum, vengano messi a conoscenza dei contenuti dei quesiti referendari, attraverso i quali si intende ribadire che le Regioni e gli enti locali, le istituzioni più vicine ai cittadini, non devono essere escluse dalle scelte che riguardano il futuro dei territori.
I sei quesiti referendari, già approvati dai Consigli regionali di Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto e Calabria, saranno esaminati anche dalle Regioni Campania, Liguria ed Umbria e dovranno essere depositati entro il 30 settembre presso gli uffici della Corte di Cassazione. Successivamente la Corte costituzionale si esprimerà sulla loro ammissibilità.