Soppressione Corte di Appello di Potenza, di seguito la nota inviata da Pietro Sanchirico, coordinatore regionale di Italia Unica per la Basilicata.
La sciagurata ipotesi di soppressione del Distretto di Corte di Appello di Potenzava esattamente nella direzione opposta alla necessità di affrontare l’emergenza giudiziaria che nel nostro Paese ha prodotto il proliferare dei riti, nel tentativo di velocizzare le procedure e smaltire l’arretrato. A dispetto delle lodevoli intenzioni, questa politica ha sortito il solo effetto di complicare ulteriormente il sistema di tutela dei diritti e di accertamento dei reati. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale di Italia Unica per la Basilicata Pietro Sanchirico che aggiunge: non si tratta solo di difendere uffici, servizi, livelli occupazionali, lavoro di avvocati e diritti dei cittadini. Altro che risparmio di spesa che si scaricherebbe sulle tasche dei lucani e dei professionisti lucani che sarebbero costretti a raggiungere Castrovillari e Bari e tanto meno riduzione dei tempi dei processi!. È necessario piuttosto – continua Sanchirico – deflazionare la giustizia civile valorizzando l’arbitrato, anche in forme cautelari, e facendo funzionare meglio la mediazione, scoraggiando in ogni modo il ricorso al secondo e al terzo grado di giustizia e sanzionando ancora più duramente le liti infondate per esempio facendo effettivamente pagare alle Parti temerarie adeguate spese processuali (che comprendano i costi vivi del processo e non solo le spese legali).
Nel ricordare che secondo i dati forniti dalla Commissione Europea nel suo Quadro di valutazione della giustizia UE 2014, l’Italia è tra gli Stati Membri con il più basso numero di togati (11 ogni 100.000 abitanti) il coordinatore di Italia Unica afferma che bisogna aumentare significativamente il numero dei magistrati professionali e non professionali, le risorse di supporto (anche con trasferimenti da altre Amministrazioni in eccesso), le dotazioni e i sistemi informatici. Inoltre, semplifichiamo i procedimenti riducendoli a sole due tipologie – ordinario e speciale abbreviato – quest’ultimo da applicare anche per gli insoluti commerciali.Ci sono quasi 6 milioni di processi civili arretrati. Secondo Confartigianato, i ritardi della giustizia civile causano danni alle imprese per oltre un miliardo di euro: 488 milioni alla voce recupero crediti e 543 milioni sugli attivi delle aziende fallite.I metodi alternativi di risoluzione delle controversie contribuiscono al migliore funzionamento dei tribunali. Agevolando una rapida risoluzione del contenzioso tra le parti su base volontaria, tali metodi riducono il numero di cause pendenti e possono avere ricadute positive sul carico di lavoro dei tribunali, che pertanto hanno più possibilità di mantenere tempi di trattazione ragionevoli.Primo passo però – conclude Sanchirico – è sventare il rischio di soppressione del Distretto di Corte di Appello di Potenza che aggraverebbe una situazione anche da noi già pesantemente critica.