Giuseppangelo Canterino, esponente della Costituente regionale Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Basilicata, in una nota prova a fare chiarezza sui finanziamenti assegnati a NaturArte in particolare per il Parco di Gallipoli Cognato. Di seguito la nota integrale.
Con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1081 del 10 agosto 2015 inerente al “PO-FESR Basilicata 2007-2013”, l’Esecutivo guidato da Marcello Pittella ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Basilicata e il Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, il Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, il Parco dell’Appennino Lucano, Val d’Agri, Lagonegrese e il Parco del Pollino per l’attuazione della proposta progettuale “NaturArte 2015”.
La Giunta Regionale lucana, conseguentemente, ha approvato anche la proposta progettuale summenzionata, la cui denominazione per esteso è: “NaturArte 2015 – alla scoperta dei Parchi della regione Basilicata – III Edizione”. Il finanziamento previsto ammonta complessivamente a 250.000 euro, così come indicato in dettaglio al punto 5 della Delibera summenzionata.
Lo stesso documento individua come soggetto capofila del Progetto “NaturArte 2015” il Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, che avrà il compito del coordinamento e delle azioni di comunicazione, i cui costi – solo qui – ammontano a 95.000 euro. In questa sede, inoltre, saranno ospitati i concerti di Valerio Scanu (3 ottobre 2015 ad Accettura) e Paolo Meneguzzi (4 ottobre 2015 ad Oliveto Lucano).
Qualcuno, a questo punto, potrà chiedersi cosa ci sia di tanto strano in un provvedimento del genere, visto che quelli citati sono fondi europei “vincolati” appartenenti ad un Piano Operativo di Sviluppo Regionale. Altri, invece, si staranno domandando (come chi scrive) se ciò di cui hanno realmente bisogno questi luoghi per rilanciare la propria economia sia qualcosa in più – e di diverso – rispetto ai soliti concerti o ai “percorsi conoscitivi”.
E’ indispensabile rammentare che i paesi della provincia di Matera rientranti nell’Area Parco sono invasi dal fenomeno dello spopolamento e che il tasso di mortalità ivi presente supera quello di natalità. Per non parlare, poi, della crisi economica che qui ha un impatto doppiamente devastante.
Oliveto Lucano (uno dei cinque comuni facenti parte del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane), ad esempio, a partire dal secondo dopoguerra ad oggi ha visto il proprio numero di abitanti ridursi di c.ca due terzi (passati dai 1335 del 1951 agli appena 479 attuali), facendo registrare – nel 2014 – solo 2 nascite. Tutto ciò ha portato alla chiusura parziale delle scuole (vi sono solo 6 bambini che frequentano l’”asilo” e 4 che frequentano le “elementari”, di cui mancano la quarta e la quinta classe), e ha costretto i 9 bambini che frequentano le “medie” a viaggiare ogni giorno per raggiungere Accettura, il comune del comprensorio che offre loro l’istruzione scolastica, ma che – allo stesso tempo – li porta ad alzarsi presto e ad affrontare i rischi della strada ancor prima del dovuto (c.ca 25 km percorsi quotidianamente).
In questo paese, che d’inverno si ammala di solitudine, manca un servizio continuo di assistenza medica notturna (presente solo nel fine settimana!), non esiste una caserma dei carabinieri, mentre la presenza di ulteriori servizi è pressoché inesistente o ridotta all’osso (vi è un solo vigile urbano!).
La realtà dei paesi viciniori non è certo più entusiasmante di quella anzi descritta. Nella maggior parte dei casi, infatti, i comuni brancolano nel buio e nella cattiva amministrazione.
Ritornando al tema della gestione dei fondi, quindi, verrebbe da chiedersi come mai le istituzioni europee, nazionali e regionali preferiscano dare priorità a provvedimenti “palliativi”e non s’impegnino, invece, nella formulazione di un piano di interventi serio e lungimirante a favore di questi territori particolarmente disagiati, visto che i programmi e le strutture supportate finora continuano a dimostrarsi pressoché “fallimentari”.
D’altronde, se non si penserà ad un piano di infrastrutture partecipato ed agibile, non si supereranno mai quelle barriere (soprattutto legate alla viabilità) che attualmente precludono lo sviluppo delle aree interne della Basilicata; allo stesso modo, se non si elimineranno tutti quei “carrozzoni politici” tenuti in piedi solo per portare voti, non si aboliranno mai quei meccanismi che ostacolano la crescita delle eccellenze territoriali e dei piccoli borghi lucani.
Pittella (e il centrosinistra) di tutto questo sembra non tenerne conto. La maggioranza regionale preferisce “apparire” piuttosto che “essere”. Di questo passo, però, si rischia di perdere terreno rispetto ad altre zone d’Italia più attrattive ed organizzate, ovvero di portare avanti un’economia retrograda o stagnante.
Giuseppangelo Canterino, Costituente regionale Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Basilicata
‘Feste, farina e forca’, questa la Basilicata che vuole Pittella
Riteniamo che le parole che gli uomini politici dovrebbero rispettare più di tutte sono la coerenza, che va a braccetto con la lealtà, e la trasparenza. I Cittadini ce lo chiedono e i Lucani ne hanno bisogno. Potersi fidare di chi decide per nostro conto è la base per un rapporto che duri nel tempo.
Leggendo gli articoli di questi giorni, ci rendiamo conto che le parole coerenza, lealtà e trasparenza non fanno parte del vocabolario del Governatore Pittella. Sul petrolio, così come su altre importanti questioni come i fondi europei.
Noi siamo la Regione d’Italia che è più interessata alle estrazioni, perché il nostro territorio è, volente o nolente, il più ricco di petrolio. E siamo anche la Regione che non ha impugnato lo Sblocca Italia, che ha fatto ricorsocontro i decreti attuativi dello Sblocca Italia, cosa inutile, e che è arrivata fino all’ultima settimana per deliberare i quesiti referendari.
E, ancora: siamo quelli del Presidente di Regione che, oggi, torna sui suoi passi. È così che si vuole ricreare il legame di fiducia con i Lucani? Che fiducia può esserci nei confronti di chi cambia idea a seconda dell’interlocutore? Vota per i quesiti referendari e, poi, basta un incontro con un qualche Ministro o funzionario del Governo nazionale, per ritrattare. Coerenza, appunto, non ce n’è. A neanche quindici giorni, spuntano dichiarazioni di Pittella che parla di linea morbida e dialogo, quasi avesse paura di sembrare davvero il rivoluzionario che aveva promesso di essere.
Ma del resto il Governo regionale brancola nel buio. Non c’è un’attività che sia tesa realmente a far uscite questa Regione dall’immobilismo. Leggiamo di quanto siamo bravi a spendere i soldi che l’Europa ci dà per creare sviluppo e coesione. Senza reali ricadute sul territorio calcolabili con indici che siano altri da quello della mera capacità di spesa, l’unica cosa di cui il Presidente Pittella può andare a vantarsi è di essere uno che spende soldi senza produrre nulla.
Noi siamo una delle Regioni più povere d’Italia e continueremo ad esserlo se non si comprende che i soldi, e la Basilicata tra royalties e fondi europei ne dispone di molti, non possono essere utilizzati per creare il nulla. Proprio ieri ci hanno segnalato l’ennesimo sperpero di fondi europei: 95.000 euro solo per la comunicazione inerente il programma NaturArte2015 nel Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
Ora, è possibile che lo sviluppo di una delle zone più belle della Basilicata, ma anche con più spopolamento e più problemi in termini di infrastrutture passi attraverso due concerti e 95.000 euro di pubblicità? Noi non crediamo, eppure c’è chi se ne vanta. Perché, in fondo, quando Pittella va a Roma o in Europa e dice ‘guardate come sono bravo a spendere’ non fa altro che dire di essere stato bravo a buttare soldi destinati allo sviluppo in feste, sagre e pubblicità. Perché in queste attività vengono spesi i fondi europei. Abbiamo chiesto innumerevoli volte, nelle sedi istituzionali, a Pittella di misurare gli obbiettivi raggiunti con l’uso dei fondi europei non in termini di capacità di spesa ma di impatto reale sull’economia e sulla società. Ma nulla. Ovviamente questo avrebbe messo in evidenza una carenza cronica di reale programmazione. Ma tant’è.
‘Feste, farina e forca’ sono le parole guida dell’azione pittelliana. Feste e concerti in zone del territorio che avrebbero bisogno di ben altro, reddito minimo, quel contentino che per il Governatore è sufficiente a placare la sete di lavoro, e la totale repressione di ogni forma di libertà dei Lucani.
Per noi, tuttavia, restano comportamenti inconcepibili. La Regione dovrebbe essere amministrata come farebbe un ‘buon padre di famiglia’, senza sperperare ma avendo ben presente che ogni singolo euro può contribuire allo sviluppo della nostra meravigliosa Terra. Per ora, però, c’è chi si accontenta di dire che spendiamo tutto, ma non bene.
Gianni Rosa, consigliere regionale FDI-AN