Vito Petrocelli, senatore lucano del Movimento 5 Stelle: “Il Mar Jonio verso la sua prima area protetta marina”.
Diamo un luogo sicuro alla Caretta Caretta, non solo con le Zps e le aree Sic già operative lungo le foci dei cinque fiumi lucani, dove la rara tartaruga è solita deporre le sue uova, ma anche proteggendo il tratto di mare antistante la costa della Basilicata, dove è solita nuotare e pascolare. E diamo anche al Mar Jonio e ai lucani, che vivono e guadagnano lungo la costa jonica, una spinta in più per favorire turismo, economia ed educazione ambientale, proprio con l’istituzione di un’area marina protetta. La prima in Basilicata a tutela dei suoi fondali e a tutela della tartaruga che è protetta dalla specifica direttiva Habitat 92/43/CEE, che menziona la Caretta Caretta come specie prioritaria, “la cui conservazione richiede zone speciali e una protezione rigorosa”.
È il senso di un Ordine del Giorno, a prima firma del portavoce M5S Vito Petrocelli, inserito nel ddl 1676 “Collegato ambiente” e approvato in Commissione al Senato. L’Ordine del giorno impegna il governo a “sollecitare, nel rispetto delle proprie competenze, le procedure per il riconoscimento dell’area marina protetta” nel tratto lucano e pugliese del Mar Jonio. Tratto posizionato, lungo la linea di costa, dalla riva destra del fiume Sinni fino al territorio di Ginosa, nel tarantino, in prossimità dell’area protetta terrestre di Lago Salinella, per un totale di circa 21 miglia marine. Lo stesso verso il mare aperto si estenderebbe per circa 7 miglia verso est, per un totale complessivo di 140 miglia marine quadrate, proponendosi come naturale estroflessione dell’importante ecosistema naturalistico di questo tratto di costa jonica, che l’Europa stessa e la comunità scientifica internazionale già riconoscono ampiamente, visto che lungo le foci dei 5 fiumi lucani ha appunto localizzato ben 5 aree protette, più quella pugliese di Salinella.
L’Area marina protetta consentirebbe la protezione dei pascoli della Caretta Caretta, che si nutre prevalentemente di invertebrati bentonici, soprattutto molluschi e crostacei, talvolta di spugne e meduse, che abbondano in questi fondali. Ma consentirebbe anche la protezione dei pascoli e dei cicli riproduttivi della foca monaca (che nidifica lungo le coste rocciose calabresi), parte dell’habitat di otto varietà (su 75 specie di cetacei presenti nel mondo) di delfini, capodogli e balenottere che abitualmente vivono nel Mar Jonio, e la protezione anche dell’ambiente riproduttivo di due specie protette di ippocampi: il Guttulatus e l’Hippocampus Hippocampus, specie tutelate a livello internazionale e in via di estinzione.
L’Ordine del Giorno è stato redatto in collaborazione con alcuni attivisti cinquestelle di Pisticci, e ripropone la buona pratica di stretta collaborazione tra rappresentanti istituzionali e territorio. Con il prossimo definitivo passaggio in aula del “Collegato ambiente” consentirà la realizzazione della prima Area marina protetta nel tratto di Jonio della Basilicata, la seconda del Golfo di Taranto e la quinta in totale del Mar Jonio, per un totale pari a circa il 2 per cento della sua estensione totale. Sarà divisa in tre zonazioni classificate, come da normativa, in A-B-C: le Zone B e C, quelle di maggiore estensione in miglia nautiche quadrate, avranno meno vincoli con le attività antropiche ad impatto ambientale, mentre la Zona A, che avrà minore estensione, ma maggiori vincoli con le attività antropiche ad impatto ambientale, sarà suddivisa in 4 poligoni zonali: due nelle acque frontali al Sic della Foce del fiume Cavone, uno di fronte al Sic e Zps Bosco Pantano di Policoro, e l’altro ancora in continuità con la zona protetta di Lago Salinella.
Vito Petrocelli, senatore lucano del Movimento 5 Stelle