La campagna, l’ospitalità rurale, la tradizione contadina sono parte integrante di Matera Capitale Europea della cultura 2019: è il messaggio lanciato oggi dalla Cia e dall’Agenzia Agrituristica Turismo Verde che hanno celebrato oggi la IX Giornata nazionale dell’Agriturismo. “C’è tutto l’orgoglio del mondo contadino lucano, che ha saputo conservare e valorizzare i Sassi e che, da sempre, è legato a quel patrimonio artistico-monumentale patrimonio dell’Unesco, per superare il vecchio cliché di mondo rurale simbolo di arretratezza e persino di vergogna” – ha detto Paolo Carbone, Cia-Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata.
Cinque anni fa nel 2010 la Cia ha voluto a Matera la Quinta Festa Nazionale dell’Agricoltura facendola diventare – per quattro giorni – la “capitale dell’agricoltura europea”. Un’intuizione dell’intero gruppo dirigente lucano e nazionale perché – come era scritto – nei deplians distribuiti agli oltre 100mila visitatori “Matera è città patrimonio dell’umanità, da millenni crocevia di culture e tradizioni diverse. Una città accogliente ed ospitale dal fascino irresistibile”. Ed è il caso di ricordare – afferma Carbone – che scegliemmo “il Carro-vascello” come immagine Festa, per rifarci alla tradizione materana della Festa della Bruna, racchiudendo tutti i simboli della ricca e variegata produzione agricola dei paesi che sul Mediterraneo affacciano, proponendosi come il gioioso e propiziatorio emblema di un importante evento. La festa delle tre “M” – Matera, Mezzogiorno e Mediterraneo. Un evento che ha lasciato traccia nella “Carta di Matera”, una sorta di “mosaico” di proposte e strategie, sottoscritta da Presidenti di Regione, Province, sindaci di Comuni di tutt’Italia, che si scompone in tante “tessere”, tra le quali il ricambio generazionale delle aziende agricole (specie al Sud), il sistema alimentare con il rafforzamento di qualità e controlli, la “candidatura” degli agricoltori a diventare produttori di energia da fonti rinnovabili, il modello di sviluppo delle aree rurali per una nuova politica di coesione, competitività e sviluppo, il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, il ruolo dei pensionati-agricoltori per la difesa dello stato sociale e adeguati servizi nelle aree rurali, la nuova Pac. Della “Carta di Matera” si discute ancora a Milano nelle iniziative di Expo. Al centro abbiamo posto la distintività della produzione agroalimentare italiana che ha pochi eguali nel mondo. La Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco, proprio come i Sassi. Sono note le qualità, le tipicità ed i valori con i quali i prodotti agroalimentari italiani si presentano ai consumatori, al punto che il mercato dei prodotti simili e delle contraffazioni del “made in italy” agroalimentare è divenuto un affare di oltre 60 miliardi di euro l’anno. Occorre salvaguardare e conservare questa tradizione, organizzarla con adeguate forme di tutela e farne strumento di sviluppo economico per imprese e comunità locali. In particolare è importante il legame fra territorio, consuetudini alimentari e tradizioni enogastronomiche: tutto ciò offre identità e sviluppo alle comunità locali.
I giovani della Cia – ha evidenziato Rudy Marranchelli, presidente Agia – hanno raccolto la sfida di Matera Capitale della Cultura nel 2019 testimoniando l’attenzione dei giovani agricoltori verso l’Europa, una delle istituzioni che più influisce sulle politiche di sviluppo rurale e della formazione. Per noi sono necessarie iniziative di promozione della vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, promozione delle “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che si richiama alle ricette e prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera che valorizza le tradizioni alimentari. L’agriturismo ha quindi grandi potenzialità perchè visitatori di Matera possono riscoprire la nostra offerta di ricettività e di gastronomia. Per questo, per la Cia lucana l’impegno successivo a Capitale Europea della Cultura 2019 è quello di Capitale della Dieta Mediterranea.”
Condivido pienamente lo slogan della C.I.A. lucana: “Matera capitale della Dieta Mediterranea”. Anche in considerazione del fatto che la Basilicata è tra le regioni italiane con una percentuale di obesi, diabetici e affetti da patologie coronariche, tra le più alte d’Italia. Questo sicuramente è dovuto ad una serie di fattori tra cui uno sregolato comportamento alimentare. In questo molto contribuisce l’offerta che i ristoratori propongono nei loro menù (non tutti per fortuna). Il setto che può realmente porsi con offerte alimentari “genuine” con prodotti realmente mediterranei è proprio l’Agriturismo. Però, così non è, almeno nel comprensorio materano. Mi chiedo: Siamo sicuri che “tutti” gli operatori che operano in questo settore utilizzano i prodotti della loro terra per proporre un menù genuino? Siamo sicuri che tutti gli operatori che operano nel settore sono “agricoltori” con la A maiuscola? Ci sono Agriturismo delle colline del Materano che propongono nei loro menù “IL PESCE”, pescato da quale mare? Oggi di “Agriturismo” ne spuntano come funghi. Però dai “veri” operatori del settore dell’Agriturismo può e deve partire una proposta alimentare “MEDITERRANEA”. Con questo non voglio colpevolizzare nessuno, ma che nel settore si faccia un’opera selettiva concedendo le autorizzazioni a coloro che “realmente” hanno i REQUISITI, ne beneficerebbe la collettività e l’intero settore della ristorazione.
nino silecchia
Gradirei un commento dalle associazioni di categoria e dai cittadini materani alle mie perplessità esposte nel commento.
nino silecchia
Ad oggi, non ho ricevuto alcun commento da parte di nessuna Associazione di Categoria sia degli Agricoltori che del commercio settore ristorazione. Forse ho colpito nel segno. Matera Capitale Europea della dieta Mediterranea è uno slogan che condivido, ripeto, pienamente. Come ho detto prima, la spinta propulsiva può avvenire dagli operatori dell’Agriturismo che propongano i loro prodotti, che siano conduttori delle proprie terre, allevatori dei propri animali, trasformatori dei loro prodotti, per offrirli al mercato della ristorazione. Questi prodotti genuini e mediterranei non vengono proposti da tutte le aziende Agrituristiche del materano. C’è qualche “furbetto” che di suo ha solo il Cognome o la Ragione sociale. Non è il caso ad esempio “dell’AZIENDA AGRICOLA MASSERIA SAN GIULIANO” che proprio oggi mi sono fermato a gustare i prodotti veramente “genuini e mediterranei”. Ho constatato che i terreni vengono condotti personalmente dal proprietario, come pure gli allevamenti e le trasformazioni dei prodotti presentati alla clientela. Questo non per fare pubblicità ma per dare riscontro ad operatori onesti e professionali. Sono convinto che ci sono tante altre aziende Agrituristiche di questo livello, come so per certo che ci sono aziende del settore che nulla hanno a che vedere con l’AGRITURISMO. Sarò ripetitivo ma, sono del parere che una selezione nel settore sia necessaria per proporre Matera come Capitale Europea della Dieta Mediterranea.
nino silecchia