Nessun taglio lineare: le pulizie ridotte solo agli Uffici amministrativi, a cominciare da quelli della Direzione. E’ quanto assicura in una nota l’Asm in merito alle posizioni espresse dai sindacati sulla spending review attuata dall’Asm. Di seguito la nota integrale.
In merito alle posizioni espresse da taluni sindacati sulla spending review attuata dalla Asm, si precisa che l’Azienda non fa altro che applicare precise e rigorose norme di legge. Null’altro. E’ forse il caso di riportare quanto cristallinamente prevede l’articolo 9 ter del Decreto Legge 78/2015 (convertito con modifiche nella legge 125/2015), in base al quale “…per l’acquisto dei beni e servizi …, gli enti del Servizio sanitario nazionale sono tenuti a proporre ai fornitori una rinegoziazione dei contratti in essere che abbia l’effetto di ridurre i prezzi unitari di fornitura e/o i volumi di acquisto, rispetto a quelli contenuti nei contratti in essere, e senza che ciò comporti modifica della durata del contratto, al fine di conseguire una riduzione su base annua del 5 per cento del valore complessivo dei contratti in essere…”.
Riduzione peraltro prevista anche dall’accordo del 2.7.2015 della Conferenza Stato/Regioni.
La Asm ha dunque solo dato corso a procedure imposte dalla legge e non certo discrezionali.
Solo che, come già in passato, l’Azienda non ha attuato tagli lineari, come si paventa, ma è intervenuta in ogni settore, pulizia compresa, senza intaccare i servizi sanitari, come la sicurezza e la qualità. Ad esempio per le pulizie la riduzione del 5% è stata interamente riversata sul versante amministrativo, nel senso che la Asm ha chiesto alla ditta appaltatrice di lasciare intatta la pulizia e sanificazione degli ospedali, ambulatori e delle altre strutture sanitaria, e di ridurre -invece- la frequenza negli uffici amministrativi, a cominciare da quelli della direzione aziendale.
Conclusivamente, come si vede, i tagli vengono effettuati perché imposti per legge, ma mai in modo lineare ed indiscrminato.