Il patron Saverio Columella e il team manager Mariano Fernandez hanno presentato in conferenza stampa il nuovo allenatore del Matera Calcio, Pasquale Padalino. Il tecnico foggiano ha diretto nel pomeriggio il primo allenamento allo stadio XXI Settembre-Franco Salerno dopo l’esonero avvenuto in mattinata del tecnico Davide Dionigi. Mister Paladino arriva a Matera con il suo staff tecnico composto dal tecnico in seconda Antonio Efficie e dal preparatore atletico con cui collabora da sei anni, Paolo Fiore.
Mister, il suo arrivo come va interpretato? “Il Matera deve continuare ad avere uno spirito da protagonista per giocare un campionato importante con un pizzico di adrenalina e ambizione perchè un campionato anonimo non lo vuole fare nessuno. Tranne la piccola parentesi a Grosseto ho allenato sempre al Sud e so bene cosa significa lavorare in queste piazze dove si fa sentire la pressione di chi vuole essere protagonista”.
Oggi ha diretto il primo allenamento. Chi conosceva del gruppo a disposizione: “Iannini perchè l’ho avuto a Nocera, Piccini e alri che non conosco direttamente ma che ho visionato per conoscere le loro caratteristiche come Bifulco, Carretta e Letizia”.
Tra i suoi maestri le figure più importanti sono state certamente Zeman e Ventura. Chi è il suo punto di riferimento? “Ho avuto esperienze importanti con Zeman e Ventura ma io credo che nel calcio devi essere te stesso, i maestri ti possono aiutare ma poi deve emergere la tua personalità e la tua preparazione. Ventura mi ha svezzato ma devo dire che ho imparato anche da Malesani e Trapattoni”.
Al patron viene chiesto quando e perchè ha deciso di esonerare Dionigi? “Dopo il gol del Foggia ho deciso di cambiare. Questa non è una squadra forte, di più e sinceramente non mi aspettavo questa partenza. Abbiamo fatto ottime prestazioni con Dionigi ma evidentemene non si poteva fare di più. Questa decisione è stata fatta per il bene della piazza e della società. Non potevamo accontentarci di prestazioni “piatte”. Mister Paladino per me è una certezza, un sergente, che saprà tirare fuori il meglio da questo organico. Ora quello che conta sono i risultati, poi se riusciamo a divertirci è il massimo. Non c’era da dare una scossa all’ambiente ma credo che Paladino sia l’uomo giusto per questa squadra”.
Quali sono le qualità di Paladino che non ha riscontrato in Dionigi: “Il tecnico precedente non l’ho conosciuto bene ma è importante avere un’identità quando alleni una squadra e Padalino ce l’ha. Non si può partire in ritiro con un modulo e poi cambiarlo dopo due mesi. Ho scelto di cambiare per dare entusiasmo al nostro ambiente. Dopo aver fatto un campionato eccezionale lo scorso anno non potevo essere contento del pareggio con il Foggia, perchè il Foggia non è lo squadrone dipinto dagli addetti ai lavori e ritengo che Paladino sia la scelta più azzeccata per vincere. Io non mi accontento anche perchè non siamo più una matricola ma una certezza in questo campionato di Lega Pro”.
Mister, da dove si comincia? “Nell’immediato non c’è da stravolgere, occorre mantenere l’impostazione iniziale e continuare a giocare con lo stesso modulo apportando quelle modifiche che servono per ottenere miglioramenti in campo. Non si può cambiare in poche settimane un lavoro fatto per due mesi”.
Come è stato l’impatto in occasione del primo incontro con la squadra? “Quando c’è un esonero lo stato emotivo influisce ma questo è normale. Dare giudizi adesso non serve perchè potrei essere smentito in meno di 24 ore. Serve tempo per capire il carattere di ogni giocatore e le caratteristiche tecniche, sopratutto serve osservarli durante le partite dove la tensione è sicuramente diversa rispetto agli allenamenti.
A Matera si è già seduto su una delle due panchine quando guidava il Foggia, cosa ricorda in particolare: “Che sono uno dei pochi in Italia ad aver perso contro un presidente, perchè quella volta c’era proprio Columella in panchina.
Padalino come tutti i foggiani è affezionato al nostro numero uno Franco Mancini, quali sono i pensieri a riguardo? “E’ un ricordo non semplice da spiegare perchè con Mancini ho condiviso momenti belli e brutti, di carattere personale che non voglio spiegare. Quando se ne va un giovane e sopratutto un uomo di calcio come Mancini fai fatica a credere perchè ti lascia un vuoto nel cuore. Sono felice che le tifoserie di Matera e Foggia continuano a ricordarlo perchè lo fanno sentire ancora vivo”.
Mister, è presto per dirlo ma dove può arrivare questo Matera? “Illudere la piazza o la società non ha senso. Vogliamo essere protagonisti in un campionato che non ha ancora definito le squadre che giocheranno per il vertice e che non ha spiccato il volo. Io dico che dobbiamo rispettare gli avversari ma dobbiamo anche provare ad affermare il nostro credo calcistico”.
Soddisfatto della rosa a disposizione? “Se dico il contrario Columella mi manda via subito. Ho notato che la rosa è nutrita nel reparto difensivo mentre in avanti è dotata di giocatori che non sono strutturalmente dotati ma spiccano in brillantezza e velocità. Dobbiamo lavorare per sfruttuare al meglio queste caratteristiche”.
L’ultima parola spetta al patron: “Padalino è un sergente, poche chiacchiere e tanto lavoro. Se dovevo fare un campionato di basso profilo con il Matera mi sarei dimesso dopo i play-off della scorsa stagione, quindi abbiamo chiamato Paladino perchè la squadra può e deve fare molto di più per vincere le partite”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)
Biografia e carriera di Pasquale Padalino
Pasquale Padalino, nato a Foggia il 26 luglio 1972, è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Dopo la trafila nella Juventus San Michele esordisce nelle giovanili del Foggia come centrocampista, venendo presto spostato al centro della difesa allenata da Zdeněk Zeman. Coi rossoneri conquista la promozione in Serie A nella stagione 1990-1991 e il nono posto finale in massima serie in quella successiva.
Nell’autunno 1992 accetta di scendere di categoria per indossare la maglis del Bologna, ma la stagione si chiude con la retrocessione. Torna quindi in A trasferendosi al Lecce e quindi di nuovo al Foggia, ma entrambi i campionati si concludono con la retrocessione in B.
Nel 1995 passa alla Fiorentina nella quale forma una valida coppia centrale prima assieme a Lorenzo Amoruso, e dopo la cessione di quest’ultimo con Giulio Falcone, e con cui vinse Coppa Italia e Supercoppa Italiana nel 1996.
Nel 2000, dopo un’ultima stagione in viola da rincalzo, torna al Bologna (15 presenze in A nell’annata 2000-2001), quindi passa all’Inter, con cui però non scende mai in campo in incontri di campionato, Si trasferisce quindi al Como neopromosso in A con cui disputa due stagioni caratterizzate dalla doppia retrocessione dalla Serie A alla Serie C1 dei lariani, per poi abbandonare il calcio giocato nel 2004.
In carriera ha totalizzato complessivamente 218 presenze e 13 reti in serie A e 75 presenze ed una rete in Serie B.
Nazionale
Il 6 novembre 1996 giocò la sua prima ed unica gara in maglia azzurra a Sarajevo contro la Bosnia, vittoriosa per 2-1.
Allenatore
Dopo tre anni da vice di Giampiero Ventura, Verona prima e Pisa poi, il 2 novembre 2009 diventa allenatore della Nocerina, dal cui incarico si dimette alla ventiseiesima giornata di campionato dopo la sconfitta interna col Bassano Virtus.
Il 7 agosto 2012 diventa allenatore del Foggia, squadra della sua città appena iscritta in Serie D dopo il fallimento, con la quale raggiunge quinta posizione e play-off: al primo turno, la squadra supera il Gladiator ai supplementari; al turno successivo viene eliminato dal Matera. La squadra viene poi ripescata In Lega Pro Seconda Divisione. Il 6 aprile 2014 porta il Foggia alla promozione nella Lega Pro unica. Il 29 maggio annuncia il divorzio dalla società rossonera.
Il 4 novembre 2014 diventa allenatore del Grosseto, in Lega Pro, in sostituzione dell’esonerato Massimo Silva, all’indomani della sconfitta 2-1 con la Lucchese. Il 13 gennaio 2015 viene esonerato.
Un grande in bocca al lupo al mister… Condivido pienamente il pensiero di Columella sul Foggia e sulla mancanza di grinta da parte del predecessore di Padalino e poi non se ne poteva proprio più di assisterà a quella farsa di “oggi le comiche” ogni volta che dovevamo battere una punizione o un calcio d’angolo, schema che non ha portato MAI ad una occasione pericolosa, l’unico gol fatto è derivato da una punizione calciata con schema classico da un ottimo Gammone poi stranamente messo nel dimenticatoio da Dionigi. Bravo al nostro lungimirante Presidente!!
Che sia la volta buona……. buon lavoro a Padalino….. la “scossa” che ci voleva…….. cominciamo subito da Messina….. SOLO E FORZA MATERA –
Bisogna restituire all’ambiente l’entusiasmo perso!!!
Tutto il lavoro fatto dal presidente in quattro anni per accendere l’entusiasmo in una piazza delusa come Matera, si stava lentamente spegnendo a causa di un inizio di campionato anonimo, ma soprattutto, con una squadra che non organizza il gioco.
Una squadra con un carattere non ancora definito ed incapace di imporre la propria personalità soprattutto in casa. Sotto accusa è finito tutto il centrocampo e l’attacco quasi inesistente. Per fortuna, la difesa sempre sotto pressione degli avversari si è ben comportata. Quando non si segna cominciano i problemi ed i primi a pagare sono gli allenatori. Quindi, il cambio si è reso indispensabile perchè dopo cinque giornate, non si è stati capaci di dare un assetto definitivo a tutto il gruppo. E’ risultato evidente sin dall’inizio, l’assenza di un forte rifinitore e di un buon riferimento in area avversaria. Con il passar dei minuti, questo Matera diventa sterile e prevedibile subendo le scontate ripartenze degli avversari. Il compito di Pasquale Padalino quindi, non è certo facile, ma tutti auspichiamo che cambiando modulo e schemi di gioco, si possa ritornare a vedere un Matera che gioca a calcio. Naturalmente, se così non fosse, il presidente deve urgentemente intervenire sul mercato per risolvere le carenze della campagna acquisti estiva ricorrendo magari anche agli svincolati.
Ben venga il nuovo allenatore però io sono dell’avviso che questo Matera non naviga con lo stesso rendimento della passata stagione grazie a Columella. Infatti la squadra non andava assolutamente smembrata come lui invece ha fatto. Se proprio voleva rimpiazzare e rinforzare il Matera bastava prendere un attaccante di razza e un altro centrocampista. L’anno scorso eravamo invidiati da tutti per somma di risultati, continuità di rendimento e spettacolarità.Purtroppo il nostro Presidente è un accentratore e quindi essendo il padrone fa il bello e cattivo tempo.Sono stati segnalati tanti commenti da altri tifosi per l’acquisto di un attaccante e centrocampista di spicco ma non se ne fatto mai niente.Anche la storia dei ticket ridotti per tanti tifosi che volevano accontentare i propri figli portandoli allo stadio gli stessi sono stati costretti a rinunciare alla partita anche loro. Adesso con questo nuovo allenatore vedremo se era il manico di Davide Dionigi, ( non voglio pensare che tutto sia successo quando sabato sera il gesto di quest’ultimo in occasione della rete scagliava a terra la bottiglietta d’acqua in segno di rabbia a qualcuno) o lo smantellamento dell’estate scorsa. Voglio augurarmi che mi sbaglio io, almeno così potremo rivedere anche l’anno sportivo 2016/17 la Lega Pro.
Pasquale Fontana
Sarebbe opportuno se il Matera domenica prossima, in occasione della trasferta a Messina, giocasse con il lutto al braccio , in memoria dei due giovani scomparsi prematuramente oggi.
Pasquale Fontana