“Tac” al sottosuolo urbano per caratterizzare dal punto di vista geofisico il territorio per contribuire risolvere problmemi connessi con il rischio idrogeologico di un territorio. Presentati in mattinata nella sala giunta del Comune di Matera i risultati di tre giorni di lavoro, da lunedì 5 mercoledì 7 ottobre, condotti nell’ambito del progetto Clara, per rilevare immagini in 3D del sottosuolo urbano. In particolare nel centrostorico di Matera i rilievi hanno interessato gil ambienti ipogei di piazza San Giovanni e piazza Duomo, via Duomo, piazza del Sedile, via Madonna delle Virtù nei rioni Sassi e alcuni edifici pubblici (Comune, Provincia, scuole e nuova caserma dei Vigili Fuoco). L’obiettivo principale di CLARA è l’acquisizione di una maggiore conoscenza del territorio, sulle problematiche relative al dissesto idrogeologico ed il rischio sismico, mediante lo sviluppo di smart technology diffuse che consentano la gestione e la condivisione di informazioni complesse adottando i paradigmi open-government ed open-data.
In questi giorni sono state realizzate le prime misure test del progetto che hanno riguardato la città dei Sassi. Soluzioni smart anche per le altre per le altre pubbliche amministrazioni coinvolte: Ferrara e Enna.
Oltre al comune di Matera, i risultati attesi riguardano l’applicazione di tecnologie geofisiche di indagine non invasiva per accrescere la conoscenza del sottosuolo urbano e della risposta degli edifici al rischio sismico e dissesto idrogeologico.
Una nutrita squadra di ricercatori ed imprese di tutto il territorio nazionale ha operato su piazza Duomo e San Giovanni, e su alcuni edifici pubblici dal Municipio, ai Vigili del Fuoco, la Provincia ed alcune scuole. I primi risultati sembrano interessanti rivelando aspetti già noti e non del sottosuolo di Matera.
Il Progetto Clara scaturisce dal bando sulle Smart Cities presentato tre anni fa a Matera dal Ministro Profumo, in carica nel Governo Monti.
Il progetto Clara è stato presentato nel corso di un incontro che ha coinvolto il vice sindaco Giovanni Schiuma, l’assessore comunale all’ambiente del Comune di Ferrara Caterina Ferri, il responsabile del CNR-AMAA di Potenza Vincenzo Lapenna e Angelo Donvito in rappresentanza del Consorzio Createc.
Vice sindaco di Matera Giovanni Schiuma: “Le implicazioni positive di questo progetto confermano la nostra idea di Matera come città-laboratorio. “Lo sviluppo sostenibile del nostro territorio è legato all’integrazione fra attività turistiche, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, con attività avanzate – ha spiegato concludendo l’incontro con la stampa – Grazie a questo progetto, realizzeremo una importante attività di ricerca con ricadute economiche. C’è una visione strategica della città che passa dall’industria creativa, dalle politiche smart, dalla tecnologia grazie alla quale si può intervenire per proteggere i nostri territori.
Il ruolo delle imprese locali, in questo senso, è fondamentale. Matera deve essere anche città della conoscenza in cui ricerca e Università sono fondamentali. Il nostro obiettivo è comprendere come la nostra città può completare il suo percorso di luogo di ricerca nella quale Università e Campus giocano un ruolo centrale. Possiamo essere un hub sinergico – ha concluso Schiuma – inserito in un contesto ampio che ci vede insieme a Ferrara e Enna”.
Caterina Ferri: “Ci sono tre Comuni che apparentemente non presentano caratteristiche comuni ma che in realtà devono fare i conti con gli stessi problemi di carattere geofisico. Io arrivo da Ferrara, Comune che festeggia quest’anno il ventennale dall’inserimento nel Patrimonio Unesco. Ferrara è stata interessata da due eventi sismici nel 2012 e questo progetto rappresenta un importante strumento al servizio delle Amministrazioni pubbliche, che possono pianificare meglio le attività rispeto agli eventi calamitosi”.
Il progetto “Clara” è promosso dall’istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del CNR, in collaborazione con altri centri di ricerca ed università (CNR-IREA, OGS di Trieste, Università di Ferrara) ed un team di imprese innovative (IDS, Consorzio Etna Hitech, Geostudi, Consorzio TeRN, Consorzio CREATEC.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa e una fase dei lavori in piazza San Giovanni (foto www.SassiLive.it)
Ritengo sia una lodevole iniziativa per la conoscenza e la gestione del sottosuolo ai fini di una prevenzione di dissesti geologici.
Sarebbe anche il caso di fare una TAC del sottosuolo per verificare le condizioni del Patrimonio Archeologico, in particolar modo nelle adiacenze della piazzetta San Francesco e in modo specifico sotto la BANCA POPOLARE DEL MATERANO. Sicuramente troveremmo delle amare sorprese.
nino silecchia