“Più che interrogarsi sulle ragioni della speranza che spinge tantissimi lucani a viaggiare fuori regione in cerca di cure e prestazioni per la propria salute c’è da interrogarsi, senza tralasciare alcun aspetto, sulle motivazioni della limitata attrazione delle strutture di alta eccellenza di cui disponiamo”. E’ questa la “chiave di lettura” dei dati AGENAS sul saldo di mobilità sanitaria (circa 39 milioni di euro nel 2014) da parte di ANISAP Basilicata affidata al presidente Antonio Flovilla.
“Nello specifico i comparti di oncologia e in generale di alta specializzazione – sottolinea Flovilla – sono quelli che determinano i costi maggiori della Regione nei confronti principalmente delle Regioni Lombardia e Lazio. Eppure l’Irccs di Rionero e alcune Unità Operative dell’Azienda Ospedaliera San Carlo dovrebbero essere preferiti dai lucani e se non fosse per le prestazioni erogate da Rionero e San Carlo a utenti provenienti da altre regioni saremmo in una situazione ancora più critica. Per noi c’è la conferma dell’incapacità di programmazione regionale che non riesce nemmeno ad adeguare servizi e prestazioni alle nuove domande di salute ed è ripiegata sull’ordinaria amministrazione. Tuttociò mentre la rete ospedaliera resta sovradimensionata e al pari della mobilità sanitaria fattore di spreco. Sempre dal Rapporto AGENAS i costi per l’assistenza ospedaliera aumentano da 17 milioni 944 mila euro del 2013 sino a 23 milioni 171 mila euro del 2014, il picco più alto degli ultimi sette anni, mentre il costo del personale, esageratamente alto, con 377 milioni di euro assorbe un terzo della quota del fondo sanitario nazionale attribuito alla nostra regione”.
Per l’ANISAP insieme a scelte “rivoluzionarie” sul presente e il futuro di alcuni ospedali al pari di quanto sta avvenendo in Puglia, con l’annuncio del Presidente Emiliano di chiuderne 22, si deve procedere senza preclusioni all’integrazione pubblico-privato. Le strutture specialistiche ambulatoriali private accreditate – dice Flovilla – possono svolgere un ruolo di filtro per indirizzare i nostri utenti ai centri d’eccellenza e per le prestazioni di cui hanno bisogno, contribuendo sicuramente alla lotta agli sprechi della sanità pubblica.
Inoltre,l’annuncio dell’assessore Franconi per la spesa entro fine anno di 18 milioni di euro per garantire il trattamento innovativo dei farmaci antiepatite ai pazienti lucani secondo lo schema fornito dall’Agenzia nazionale del farmaco richiede un’attenta verifica tenuto conto che dai dati AGENAS il 2014 si è chiuso con 4 milioni di euro in più di spesa per prodotti farmaceutici ed emoderivati rispetto all’anno precedente.
Ott 07