Continua il lavoro di promozione delle eccellenze lucane ad Expo fatto dalla Coldiretti di Basilicata al padiglione nazionale “No farmer’ no party”: oggi è la giornata dedicata al peperone crusco, “L’oro rosso lucano”, per continuare sul filone che lega i nostri prodotti ai colori ed alla miriade di sfumature, con tante attività e laboratori, come quello sulla tradizione lucana di insertare i peperoni e sull’utilizzo della polvere per insaporire salumi e pietanze.
In cucina continua il lavoro degli agrichef dell’Agriturismo La Bontà di Muro Lucano, Anna Maria Piccirillo e la figlia Maria Remollino, insieme al proprio staff, che cureranno la preparazione di piatti della tradizione lucana aventi come ingrediente principale il peperone.
Le scolaresche ed i più piccoli saranno accolti dalla baby agricolazione e laboratori a tema, ai più grandi sarà offerta la colazione contadina, u muzz’c, degustazioni di vini e tanto altro.
Attrazione della giornata di lunedì 12 e martedì 13 ottobre il Rumit, una maschera antichissima di Satriano di Lucania, un uomo completamente ricoperto di foglie di edera, un uomo albero, una maschera arborea frutto probabilmente di tradizioni celtiche tramandatesi nei secoli. Come afferma Vincenzo Giuliano, nel suo libro Il riscatto di un popolo in maschera, per i Celti, l’uomo verde era il consorte della Dea madre, capace di donare la fertilità alle donne e al bestiame, alla foresta e alle piante, che si occupava della fioritura della primavera e dell’estate, del rigoglio della terra. Era un giovane sposo che portava fertilità ovunque andasse, quasi sempre rappresentato da un volto maschile, da cui nascono foglie e rampicanti, diventando esso stesso fogliame.
Oggi lo si associa all’idea dell’Albero della Vita, agli antichi riti arborei, e spontaneo quindi è l’accostamento con l’Albero della Vita di Expo: l’apparire ciclico del Rumit è un rituale che sollecita il ritorno al ciclo agrario, come risarcimento alla natura per quanto le è stato sottratto nell’anno trascorso.
Nella tradizione satrianese, spontaneamente, dalla prime luci dell’alba, questi cespugli vaganti escono dal bosco per raggiungere le strade del paese. Bussano a tutte le porte che incrociano con il fruscio, un bastone con all’apice un ramo di pungitopo. Chi riceve la visita del rumit rispetta il silenzio della maschera e in cambio di un buon auspicio, rappresentato dalla sua presenza, gli dona qualcosa: in passato genere alimentari di prima necessità, ora pochi spicci.
Secondo il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto “facciamo nostro il messaggio che con il rumit vogliamo portare ad Expo, un messaggio universale ed antichissimo: ristabilire un rapporto autentico, antico, con la Terra, rispettandola per rispettare gli uomini e le donne che la abiteranno in futuro. È quello che la nostra organizzazione porta avanti da sempre, un’etica dell’ambiente, della responsabilità dell’uomo verso dell’ambiente. Soltanto con un’etica della responsabilità verso l’ambiente non si riduce la natura a semplice oggetto di dominio indiscriminato”.
La maschera diventa così una mascotte, un simbolo della presenza lucana ad Expo.
Rumit del Carnevale di Satriano protagonista ad Expo 2015
Il 12 e 13 ottobre il Rumit del Carnevale di Satriano è stato tra i protagonisti dell’Expo di Milano. La sua presenza, coordinata dall’associazione Al Parco che organizza il Carnevale e cura l’immagine del Rumit dal 2013, è stata voluta e patrocinata dalla Coldiretti della Basilicata che condivide il messaggio ecologista di cui si fa portavoce l’uomo l’albero: ristabilire un rapporto antico con la Terra. “Se siamo arrivati fino ad Expo – spiegano dall’associazione Al Parco – dobbiamo ringraziare la Coldiretti della Basilicata, i presidenti, i direttori e tutti i collaboratori. Ci auguriamo di continuare a collaborare con l’organizzazione degli imprenditori agricoli per lavorare insieme alla sensibilizzazione sulle tematiche ecologiste”.
In poche ore il Rumit è riuscito a catturare l’attenzione degli avventori dell’esposizione universale che hanno scattato, e condiviso sui propri profili social, migliaia di foto insieme alla maschera tipica simbolo della Basilicata rurale. Anche i giornalisti si sono incuriositi: il 12 Ottobre è stato realizzato un servizio, di circa due minuti, da Rai Expo visibileancora in queste ore nella home page del sito www.expo.rai.it e trasmesso dal TGR Basilicata.
“Un doveroso ringraziamento va anche alle istituzioni, alle aziende private, a Michelangelo Frammartino, ai volontari, alle associazioni che in questi anni ci hanno aiutato e supportato ma vorremmo fosse chiaro – dicono dall’associazione Al Parco – che tutto questo è stato possibile perchè i satrianesi sono stati in grado di caricare di nuovi significati la maschera del Rumit, slegandolo dall’immagine del lucano “sfigato” e facendolo diventare ambasciatore di valori universali ecologisti, un processo dal quale non si può più tornare indietro.”
La sfilata dal padiglione della Coldiretti fino all’albero della Vita è stato il momento più intenso. “Ci siamo emozionati – dicono ancora dall’associazione Al Parco – al pensiero di essere partiti dalla raccolta dell’edera nei boschi silenziosi ed isolati di Satriano di Lucania ed essere arrivati nel posto che in questo momento rappresenta il centro del Mondo per dire a tutti che è necessario rispettare, con i nostri comportamenti, gli uomini e le donne che abiteranno la Terra dopo di noi”.