L’unione fa la scuola. Questo il motto scelto dai sindacati di categoria per annunciare una serie di manifestazioni nazionali in arrivo per contestare la legge 107 del Governo Renzi, ribattezzata con il termine di riforma della “Buona Scuola”. I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa da Eustachio Nicoletti per la Cgil, Giulio Arenella per la Cisl, Michelangelo Ferrara per la Uil e Lucia Fiore per lo Snals.
Dopo l’avvio dell’anno scolastico – ha dichiarato Nicoletti – siamo qui per fare una sintesi puntuale di quello che accade nel mondo della scuola. Dei provvedimenti inseriti nella legge 107, della cosiddetta Buona Scuola non troviamo traccia. La scuola è in cattive acque e dopo una serie di tagli operati dai precedenti Governi, anche il Governo Renzi ha continuato lungo una direttrice che non risolve i problemi. La scuola concepita da Renzi è una scuola antidemocratica, aziendalistica e che incrina la libertà di insegnamento. Con questa iniziativa concordata con tutte le sigle sindacali vogliamo quindi riaprire i riflettori sulla scuola perchè i messaggi che fa passare il Governo sono distorti. Innanzitutto voglio ricordare i tagli relativi al personale docente e il personale ATA. Negli ultimi sette anni sono stati tagliati in Basilicata 3700 posti di lavoro, siamo di fronte quindi ad una scuola menomata e Renzi ha aggravato la situazione. Penso al sistema farraginoso per le assunzioni dei precari costretti a trasferirsi al nord. voglio ricordare che rispetto ai 2500 docenti precari solo 1207 hanno prodotto domanda di assunzione in ruolo. Ecco perchè ci sono falsità incredibili da parte del Governo Renzi sulla stabilizzazione dei docenti. Renzi ha pensato alle graduatorie ad esaurimento, a quelli che avevano fatto i concorsi ma ha dimenticato i precari che si sono abilitati in seguito e che quindi ora non possono entrare in graduatoria. Ricordo che abbiamo già organizzato il 5 maggio scorso una manifestazione a Matera contro questa riforma sulla scuola alla quale ha aderito sul territorio provinciale il 71% dei dipendenti.
Ricordo anche che presenteremo ricorso alla Corte Costituzionale perchè questa riforma annulla la libertà di insegnamento, riduce la democrazia e riduce la collegialità delle assemblee affidando ad un dirigente scolastico la possibilità di decidere sui compensi e sulle assunzioni sulla scorta di un albo regionale. Un docenteo potrà essere preferito perchè ha gli occhi azzurri piuttosto che castani e in un Paese clientelare come l’Italia sappiamo bene quali sono i rischi a cui si va incontro. Sui precari produrremo una quantità massiccia di ricorsi perchè il piano di stabilizzazione predisposto dal Governo Renzi esclude chi ha conseguito il diploma magistrale nel biennio 2001-2002 e chi ha l’abilitazione ma non si è iscritto nella graduatoria ad esaurimento. I ricorsi saranno a catena perchè ovviamente quando si andranno ad inserire non potrebbero essere assunti e quindi ci sarà un numero elevato di insegnanti pronti a presentare ricorso.
Ricordo inoltre che il 17 maggio 2016 la Corte Costituzionale dovrà decidere con sentenza se hanno diritto all’abilitazione chi ha effettuato 36 mesi di servizio. Sul tema del rinnovo contrattuale è evidente che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza salariale. Il contratto è scaduto nel 2009 e sono stati bloccati gli scatti di anzianità. E’ evidente che nel mondo della scuola c’è un’emergenza di natura salariale e professionale e persino di lavoro nero perchè su alcuni progetti si chiede ai docenti di lavorare con una forma non rispondente al contratto.
Tenuto conto di questi problemi il 15 ottobre è prevista una prima manifestazione a Roma con la partecipazione dei dirigenti scolastici. A seguire il 22 ottobre sempre a Roma è in programma l’iniziativa che coinvolge il personale Ata mentre il 24 ottobre sono previste manifestazioni in tutta Italia e anche sul nostro territorio i sindacati stanno lavorando per promuovere una grande iniziativa”.
Michele Capolupo
La conferenza stampa dei sindacati del mondo della scuola (foto www.SassiLive.it)