Salvatore Adduce, pesidente Anci Basilicata, in una nota ricorda che in merito alla questione di alcuni comuni lucani, al momento Matera, Tricarico, Montalbano e Tursi sono i Comuni che hanno deliberato modifiche di aliquote e tariffe oltre il 30 luglio in violazione delle norme, in allegato si trasmette l’emendamento predisposto dall’ANCI Nazionale e un estratto dei lavori parlamentari. Si ricorda che il Consiglio Direttivo dell’ANCI Basilicata del 12 ottobre scorso ha auspicato una positiva soluzione del problema che altrimenti rischia di mettere in grande difficoltà i Bilanci 2015 di quegli Enti.
Di seguito il testo dell’emendamento presentato dall’Anci e il lavoro dei parlamentari per la modifica del DL 154.
Emendamento presentato da ANCI al DL 154/2015 in sede di conversione parlamentare
Fondo di solidarietà, altre assegnazioni e tributi comunali
Sanatoria delle delibere IMU, Tasi, Tari e Addizionale comunale all’Irpef
1. In deroga all’articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per l’anno 2015 sono valide le deliberazioni regolamentari e tariffarie in materia di IMU, TASI, tassa sui rifiuti (TARI) e addizionale comunale all’Irpef adottate dai comuni entro il 30 ottobre 2015. Restano in ogni caso fermi, ai fini dell’efficacia delle deliberazioni di variazione di cui al periodo precedente, i termini dettati dalle norme vigenti, per la pubblicazione nell’apposita sezione del Portale del Federalismo fiscale”.
Motivazione. La norma prevede una sanatoria di tutte le delibere tariffarie sui tributi locali approvate oltre il termine previsto per l’approvazione dei bilanci di previsione, che quest’anno è stato il 30 luglio.
La proposta in questione si rende necessaria anche alla luce delle incertezze che hanno interessato tutto il 2015 ed in particolare l’entità del Fondo di solidarietà comunale e la sua metodologia di riparto, che solo a fine settembre sarà reso noto. Tale circostanza ha infatti rallentato le decisioni delle amministrazioni comunali da inserire nel bilancio di previsione 2015 e, di conseguenza, anche l’approvazione delle delibere tariffarie.
Il secondo periodo della proposta emendativa lascia comunque fermi, ai fini dell’efficacia delle delibere e dei regolamenti in materia di IMU, Tasi, TARI e addizionale comunale all’Irpef, i termini previsti dalla normativa vigente per l’invio delle delibere e dei regolamenti sul sito informatico del Mef.
Si ricorda in proposito che il termine generale per la pubblicazione di tutte le deliberazioni regolamentari e tariffarie relative alle entrate tributarie degli enti locali è fissato dall’articolo 13, co. 15 del decreto legge n.201/2011, il quale prevede l’invio entro 30 giorni dalla data in cui sono diventate esecutive (termine peraltro già fissato dall’art.52, co.2, del decreto legislativo n.446/1997) e comunque entro trenta giorni dalla data di scadenza del termine stabilito per l’approvazione del bilancio di previsione. In tale termine rientrano le delibere sulla TARI.
Nel caso dell’IMU e della TASI il termine per l’invio delle deliberazioni regolamentari e tariffarie è stato fissato da norme speciali al 21 ottobre di ciascun anno, per la pubblicazione entro il 28 ottobre. Le norme di riferimento sono, per la TASI, il co.688, art. 1 della legge di stabilità 2014 e, per l’IMU, l’art. 13, co.13-bis del dl 201 del 2011.
Infine, anche per quanto riguarda l’addizionale comunale all’Irpef vige un termine speciale, fissato al 20 dicembre di ciascun anno dall’art. 4, co.1 del decreto legge n.16 del 2012. L’obbligo di comunicazione entro il predetto termine costituisce condizione indispensabile sia per l’efficacia della delibera di istituzione o variazione delle aliquote, sia per l’effetto della delibera di variazione ai fini del calcolo degli acconti.
‘’I lavori parlamentari per la conversione del Dl 154 (Disposizioni urgenti in materia economico-sociale) rappresentino l’occasione per dare risposte alle richieste specifiche che ANCI ripropone da tempo, sulle cui soluzioni, in molti casi, vi e’ condivisione con i Ministeri competenti’’. E’ quanto dichiara Veronica Nicotra, Segretario generale dell’Associazione dei Comuni italiani.
‘’Mi riferisco in sintesi – spiega – all’esigenza di introdurre una regola che consenta ai Comuni interessati, che attendono dallo Stato i rimborsi per le spese di giustizia sostenute negli scorsi anni, di imputare a bilancio entro fine novembre un importo ragionevole, operazione che invece i nuovi principi contabili ostacolerebbero’’.
‘’Altra richiesta – aggiunge – riguarda la correzione della tempistica, per tutti i raggruppamenti di ambiti, relativa alla pubblicazione dei bandi di gara per l’affidamento dei servizi di distribuzione gas, resa necessaria dai significativi ritardi derivanti da fattori esterni, nonche’ l’eliminazione delle sanzioni previste, intervento normativo condiviso con il Ministero dello Sviluppo economico’’.
Per il Segretario Generale ANCI ‘’c’e’ poi la richiesta per una sanatoria delle delibere tariffarie sui tributi locali approvate congiuntamente al bilancio, ma oltre la scadenza del termine fissato dalla legge , intervento ancor piu’ necessario alla luce dell’incertezza protrattasi nel tempo sul valore del Fondo di solidarieta’ comunale. L’ANCI ha chiesto inoltre la regolazione delle trattenute non operate a valere sul Fondo di solidarieta’ comunale 2014, norma su cui e’ gia’ stato approvato, con parere favorevole del Governo, un apposito odg dalla Camera dei Deputati’’.
‘’Altro aspetto essenziale per i Comuni – rileva – e’ inserire regole di flessibilizzazione in tema di centrali Uniche di Committenza con l’introduzione di una soglia esente anche per i Comuni minori per importi al di sotto di 40.000 euro, nonche’ per gli interventi di somma urgenza. Ci sono situazioni in cui occorre intervenire immediatamente, che tuttavia non rientrano nelle spese economali e che non sono rinvenibili su CONSIP/MEPA o che seppur rintracciabili comportano lungaggini per l’Amministrazione’’.
‘’E’ poi indispensabile – evidenzia Nicotra – una proroga dell’obbligo fissato al 1 novembre per i Comuni sotto i 10.000 abitanti di ricorrere ad una delle modalita’ di aggregazione/centralizzazione degli acquisti di beni e servizi e lavori previste dal riformulato art. 33 comma 3 bis del Codice Appalti (d.lgs 163/2006 e s.m.i.). La richiesta di proroga e’ motivata dal fatto che entro aprile 2016 verranno recepite le direttive comunitarie in materia di appalti pubblici e entro luglio 2016 verra’ emanato il nuovo codice appalti; e quindi e’ fondamentale dare coerenza legislativa. Diversamente il rischio e’ di confondere ulteriormente i Comuni, creare situazioni di paralisi dell’attivita’ per le acquisizioni di beni e servizi e lavori. Inoltre si fa presente che il Ddl appalti in discussione in Parlamento prevede l’autonomia per i Comuni non capoluogo di svolgere gare d’appalto fino a 100.000 euro purche’ siano state qualificate dall’ANAC. Quindi c’e’ una evidente contraddizione che va risolta’’.
‘’Infine – conclude il Segretario Generale dell’ANCI – il ristoro dell’eventuale mancato gettito 2015 dell’IMU terreni agricoli e montani, ricordando che la verifica del gettito con riferimento al 2014 ha reso evidente la sussistenza di un rilevante scostamento negativo tra il gettito stimato e quello effettivamente riscosso dagli Enti. L’incertezza circa la misura degli importi che saranno complessivamente riscossi per l’anno 2015 pone, altresi’, la necessita’ di consentire ai Comuni di accertare convenzionalmente in entrata gli importi recati dall’allegato A del Dl n. 4 del 2015 per compensare, in bilancio, la corrispettiva decurtazione del Fondo di solidarieta’ comunale 2015’’.
Di seguito la nota inviata da Giuseppe Davide Ferrario
Le sottopongo il problema delle deliberazioni dei comuni che incrementano le aliquote e tariffe in materia di TASI, IMU e Addizionale Irpef approvate e adottate oltre il termine di legge perentorio (già prorogato) del 30 luglio us. Si tratta, fatta eccezione per la deroga motivata ed ulteriore riguardante la Regione Sicilia, di un cattivo vezzo e certamente solo di un cattivo vezzo perché non mi pare che i Comuni interessati siano oltre un qualche centinaio su ben più di 8.000 (anche se togliamo dal conto i Comuni siciliani, la questione numericamente non cambia). Quali siano stati i motivi per cui una pattuglia di Comuni abbia deliberato oltre i termini già derivanti da proroga mentre la stragrande maggioranza, questa volta ligia al dovere e corretta, abbia invece deliberato nei termini non sta a me dirlo.
E’ certo che sarebbe cosa ben fatta che si volesse rispettare sia quegli enti che hanno a loro volta rispettato la legge sia i cittadini di serie B che si sono visti approvare sulla loro testa tariffe aumentate in modo scorretto.
Tenga conto che i maggiori esborsi, credo proprio ingiustificati ed ingiustificabili, saranno un peso per ogni speranza di incremento del PIL in quei Comuni, dato che molti cittadini forse avranno difficoltà a reggere gli aumenti.
Le chiedo, quindi, di voler tenere conto di questa umile segnalazione e di vigilare contro qualsiasi forma di sanatoria o provvedimenti simili.