Il Perito Agrario Raffaello Mangione, lavoratore del progetto IVAM, in qualità di tecnico
di cantiere, insieme alla maggior parte degli altri lavoratori del progetto IVAM, intende chiarire direttamente quali sono le richieste che essi pongono all’attenzione del mondo politico e dell’opinione pubblica e più nello specifico nei confronti delle Amministrazioni e dei cittadini della fascia ionica.
Essi prima di tutto tengono a ribadire il significato dell’acronimo IVAM che è Intervento di
Valorizzazione Ambientale e Miglioramento delle pinete ioniche.
Si tratta di un progetto partito nel 2010 e pensato alcuni anni prima, che prevede un intervento atto a migliorare le condizioni ambientali delle pinete ioniche, che sono state piantumate fra il 1930 ed il 1960 circa. La loro funzione è quella di protezione dalla salsedine marina delle colture agricole della fascia ionica. Pensate come funzione strutturale all’attività agricola, con lo sviluppo delle attività turistiche nella zona, si sono rivelate un importante attrattore ambientale e ludico.
Già da diversi anni si è posta la necessità di una manutenzione non solo ordinaria ma anche
straordinaria, che non riguarda solamente la pulizia dai rifiuti abbandonati e dalle erbacce, ma il decespugliamento, il diradamento fitosanitario di piante malate, l’ampliamento delle fasce
tagliafuoco, la bonifica delle aree percorse dal fuoco con la relativa ripiantumazione, queste tutte attività finalizzate a migliorare e a salvaguardare la qualità ambientale delle pinete ioniche, che sono costituite principalmente da pino d’aleppo e da pino domestico e da una piccola percentuale di eucalipto e altre essenze arboree con un sottobosco di macchia mediterranea.
E’ bene ricordare che l’albero del pino non ha capacità di “ricaccio” come le altre essenze di
latifoglie e dunque se esso muore a causa di malattia, taglio o bruciatura è necessario ripiantumarlo e per portarlo alla sua funzione originaria occorrono circa 20-30 anni.
I lavoratori del progetto IVAM operano a tale scopo dal 2010 riscuotendo annualmente successo ed ammirazione da parte delle popolazioni locali, degli operatori turistici, delle Amministrazioni locali, delle parti politiche provinciali e regionali. Gli stessi lavoratori organizzano ogni anno alla chiusura dei cantieri un workshop a tema, al fine di porre all’attenzione dell’opinione pubblica i risultati e
gli obbiettivi raggiunti e per raccogliere suggerimenti al fine di migliorare il progetto stesso.
A tal proposito, il tecnico di cantiere p.a. Raffaello Mangione, insieme alla maggior parte
lavoratori del progetto IVAM, chiede fermamente il rifinanziamento del progetto, per poter
effettuare i lavori sopra descritti attuando un intervento maggiore e più definito, ottenibile con un aumento delle giornate lavorative.
Già nel mese di agosto di quest’anno i lavoratori hanno chiesto un incontro con il Presidente della Regione Pittella e con l’Assessore all’Agricoltura e Forestazione Braia che ha avuto luogo il giorno 31 ed in cui essi hanno proposto di sviluppare in via sperimentale il progetto IVAM come progetto pilota per l’anno 2016, in cui l’utilizzo di piccole attrezzature permetta di non risultare invasivo nell’ecosistema delle pinete e possa migliorare la produzione delle lavorazioni da effettuare. Da tale incontro è emersa la volontà generale di lavorare al fine di effettuare una sperimentazione pilota nel settore della forestazione e delle stesse pinete ioniche. La posizione dei lavoratori non vuole disconoscere l’impegno svolto dai sindacati nella tutela dei lavoratori, ma essi non condividono la richiesta sindacale di ulteriori giornate lavorative, aggiunte nel corso di questi anni, alla fine dei cantieri, ottenute sulle economie dei lavori, risparmiando così sui noli, sulle attrezzature, sui dispositivi individuali di protezione e sul materiale di consumo di motosega e tagliaerba.
Sulla base dei risultati a loro riconosciuti, i lavoratori del progetto IVAM rivendicano l’aumento delle loro giornate lavorative, non sulle economie descritte innanzi, ma sull’annuale aumento del finanziamento riguardante il progetto.
Per meglio chiarire nel 2014 il progetto prevedeva 81 giornate lavorative alla partenza, che con le economie sono passate a 89 e nel 2015 esso prevedeva 77 giornate lavorative che con l’aggiunta di quelle ricavate in economia arrivano ad un numero di 86. La differenza quindi è determinata dalle giornate inizialmente previste in progetto.
Non meno importante risulta la sperequazione tra il progetto IVAM e gli altri progetti simili
(Forestazione, Vie Blu, ecc) dove sono state effettuate oltre 40 giornate lavorative in più.
Alla luce dei risultati raggiunti in questi anni dai lavoratori del progetto IVAM, essi credono
fermamente in un meritato aumento delle loro giornate lavorative già a partire dalla
programmazione a monte del progetto, che si deve tradurre in un aumento del finanziamento e non in un risparmio sulle economie, che compromette i risultati del progetto a scapito delle pinete e di conseguenza delle attività agricole e turistiche delle zone interessate.
Il p.a. Raffaello Mangione è certo che i lavoratori auspicano dunque un avanzamento
della loro posizione attuale, in virtù del costante impegno da essi profuso e del riconoscimento
ottenuto dagli enti finanziatori, sia nel passato che nell’impegno preso da parte loro per
l’immediato futuro.
Ott 20