Riportiamo di seguito la lettera Aperta inviata dalle Associazioni regionali Medicina Democratica, Libera, WWF ed AIEA VBA al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Sottosegretario Dipartimento Affari regionali, al Ministro dell’Ambiente e al Ministro della Funzione Pubblica per invocare la incostituzionalità della Legge Regionale 14 settembre 2015, n. 37 che riguarda la riforma dell’Arpab, agenzia regionale per l’ambiente di Basilicta.
LETTERA APERTA
Matera, lì 15 ottobre 2015
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
e per conoscenza
Al Sottosegretario Dipartimento Affari regionali
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro della Funzione Pubblica
OGGETTO: legge regionale della Basilicata di riforma dell’Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPAB), L.R. n. 37 del 14.09.2015 – incostituzionalità e criticità –
La legge regionale della Basilicata di riforma dell’Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPAB), L.R. n. 37 del 14.09.2015 pubblicata sul BUR n. 38 del 16.09.2015, desta perplessità in ordine alla legittimità costituzionale nonché alla opportunità della sua approvazione ed entrata in vigore.
Circa i dubbi di costituzionalità.
Balza immediatamente agli occhi che, ai sensi dell’art. 27 comma 3 della L.R. 37/2015, i regolamenti disciplinanti l’organizzazione, la strutturazione amministrativa e tecnica dell’Agenzia, i sistemi di controllo interno di gestione, l’attività negoziale, la contabilità e la gestione economico-finanziaria, “sono predisposti ed adottati dal Direttore generale dell’Agenzia e sottoposti al controllo di legittimità e di merito della Giunta regionale”.
E’ evidente che il controllo di legittimità e di merito da parte della Giunta Regionale sugli atti preindicati risulta adottato in violazione del principio di autonomia delle Pubbliche Amministrazioni.
Esso, inoltre, si pone in contrasto con quanto previsto dal D.L. 4 dicembre 1993, n. 496 convertito con modificazioni dalla L. 21 gennaio 1994, n. 61, il quale riconosce alle Agenzie Regionali per la tutela dell’ambiente “autonomia tecnico-giuridica, amministrativa, contabile”.
E’ appena il caso di sottolineare che, con la riforma del Titolo V della Costituzione, il sistema dei controlli nell’ordinamento degli Enti locali ha subito una profonda evoluzione culminata nella riduzione progressiva dei controlli preventivi di legittimità e nell’abolizione totale dei controlli di merito.
In pratica, sarebbe stato corretto oltre che necessario tenere nettamente distinto il piano politico da quello tecnico-amministrativo al fine di conferire credibilità, autorevolezza ed effettiva efficacia all’agire agenziale.
La gravità della citata previsione normativa è, se possibile, ancor più preoccupante qualora si consideri che investe l’Agenzia di Protezione per l’Ambiente di una regione in cui le emergenze ambientali sono molteplici e di stretta attualità.
Ulteriore elemento di perplessità è fornito dal fatto che la legge regionale si palesa come legge-provvedimento pertanto in contrasto con i principi della imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, di cui gli artt. 97 e 98 della Costituzione. Sotto questo profilo l’introduzione di modalità di riorganizzazione dell’ARPAB non può costituire di per sé giustificato motivo di rimozione della figura dirigenziale pena l’aggiramento del divieto di spoil system.
Circa l’opportunità dell’approvazione della legge regionale della Basilicata di riforma dell’ARPAB, non pare esistere alcun motivo di stretta ragionevolezza che possa aver guidato e determinato l’approvazione della legge in questione.
Invero, non solo i contenuti della legge non sono altamente innovativi ma limitativi, essa è stata licenziata dal Consiglio regionale proprio mentre è al vaglio conclusivo del Parlamento nazionale un disegno di legge (d.d.l. Senato n. 1458), che – oltre a rafforzare il sistema a rete tra l’Ispra e le Arpa regionali, a sottolineare le finalità tecniche e neutre delle funzioni svolte dalle Arpa, a introdurre, a livello statale, i Lepta (i livelli essenziali da osservare su tutto il territorio nazionale) – prevede che entro centottanta giorni le Regioni debbano adeguare la loro disciplina ai contenuti della normativa nazionale.
Dunque, siamo in presenza di una legge regionale dai contenuti probabilmente errati e sarà ben presto oggetto di necessaria modifica.
Sfugge a chi scrive, per tutto quanto sin qui argomentato, la motivazione alla base di una simile produzione legislativa mentre sono ben chiare le preoccupanti conseguenze che l’applicazione di questa normativa può avere sulla tutela dell’ambiente e della salute in questa regione.
Le Associazioni regionali: Medicina Democratica, WWF, LIBERA ed AIEA VBA chiedono ad ognuno dei soggetti in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, di compiere i necessari approfondimenti sul tema ed assumere i consequenziali provvedimenti.