Con 153 cessazioni e 102 nuove iscrizioni il comparto artigiano in Basilicata, al terzo trimestre 2015, riesce a contenere “i morsi” della crisi. E’ quanto si rileva dal Rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato secondo cui le aziende artigiane lucane attive al 30 settembre scorso sono in totale 10.615 (7.123 in provincia di Potenza e 3.492 in quella di Matera). Per dinamica del totale imprese e imprese artigiane, tasso di occupazione,la Basilicata occupa il settimo posto tra le regioni del Sud nel rapporto tra 2015-2014 e il primo posto nel rapporto 2008-2015. Quello che preoccupa Confartigianato – sottolinea il presidente regionale Antonio Miele – è il rapporto tra pensionati per invalidità civile (27.585) e addetti alle imprese artigiane attive (20.370) a conferma di difficoltà esistenti per passare dall’assistenzialismo allo sviluppo.
Ancora, nel 2015, rispetto il 2014,il 45% delle imprese intervistate dichiara una diminuzione di fatturato che, pur rallentando il proprio trend, conferma un dato negativo. Le previsioni per il 2016: il 26,8% prevede un’altra diminuzione del fatturato, il 20% delle imprese presume di avere un andamento analogo a quello del 2015, mente un altro 20% prevede un miglioramento delle proprie perfomances.
Per quanto riguarda il versante del personale dipendente, nel 2015 il 26,6% delle imprese dichiara di aver avuto personale che si è dimesso o è stato licenziato, il 6,6% ha dichiarato di aver utilizzato gli ammortizzatori sociali e quasi la metà degli intervistati ha fatto delle assunzioni, un dato quest’ultimo positivo che controbilancia il dato del personale dimesso o licenziato. Per il 2016, nessuna delle imprese intervistate pensa di dover utilizzare la cassa integrazione o altri tipi di ammortizzatori sociali.
Tempi di pagamento: la quasi totalità delle imprese utilizza come modalità di pagamento quella a 60 e 90 giorni che interessa rispettivamente il 35% e il 50% del fatturato. Il 40 % del fatturato delle imprese ha purtroppo modalità di pagamento superiore a 120 giorni. E questo, nonostante tutti gli sforzi, è un dato che registra un peggioramento rispetto lo scorso anno. Infatti il 55% degli intervistati ha registrato nel 2015 un aumento dei ritardi di pagamento che mediamente supera del 20% la tempistica definita contrattualmente.
Sul piano degli investimenti si evidenzia che negli ultimi tre anni il 60% delle imprese ha fatto investimenti utilizzando per il 34% il credito ordinario o le leggi d’incentivo, per il 28% tramite i Consorzi Fidi o Leasing e, nel 20% dei casi, utilizzando congiuntamente più forme di finanziamento.
Per Confartigianato “l’insieme di questi dati dimostra come gli imprenditori siano convinti che l’apice della crisi non sia stato del tutto superato. Molti imprenditori sono in attesa che l’economia riprenda a girare davvero. Tuttavia, la loro caparbietà ha garantito, e siamo convinti che garantirà ancora in futuro – dice Miele – benessere per il nostro territorio grazie alle caratteristiche delle nostre aziende artigiane presenti persino in contrade e frazioni rurali. In quest’ottica è necessario e non più rimandabile che Enti ed Istituzioni attuino concretamente quelle azioni ‘virtuose’ (riduzione della spesa pubblica e dei tempi burocratici, alleggerimento del carico fiscale e parafiscale) che spesso rimangono solo degli annunci. Le attese sono rivolte alla nuova programmazione dei fondi comunitari per il 2014-2020 e ai contenuti del Masterplan e del Patto per la Basilicata tra Regione e Governo per i quali intendiamo dire la nostra”.
Ott 23