Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Udc, Psi e Romaniello del Gm e 5 astensioni di Pdl-Fi, M5s e Lb-Fdi) un disegno di legge che detta disposizioni per il riordino delle funzioni provinciali in attuazione della legge n. 56/2014.
Il provvedimento, che riordina ruolo e funzioni delle Province dopo la riforma Delrio, è finalizzato alla riorganizzazione delle funzioni regionali e locali e al miglioramento della qualità e della economicità dei servizi erogati ai cittadini, secondo i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione. La Giunta regionale, in attuazione della riforma del sistema integrato per l’apprendimento permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva (Siap), e della relativa riallocazione delle funzioni e del relativo personale in materia di formazione e lavoro, entro trenta giorni dalla entrata in vigore della nuova legge, dovrà disciplinare l’istituzione della Agenzia regionale in materia di lavoro e transizioni nella vita attiva.
La legge prevede inoltre che nelle more dell’approvazione della legge regionale di riordino del trasporto pubblico locale, le Province continueranno ad esercitare le funzioni in tale ambito fino al 31 dicembre 2017, mentre le funzioni in materia di agricoltura e forestazione, esercitate fino ad oggi dalle Province, verranno trasferite alla Regione. Le funzioni in materia di cultura (biblioteche, pinacoteche e musei), protezione civile, assistenza all’infanzia, turismo, attività produttive, sport e tempo libero verranno trasferite alla Regione. Le funzioni relative alla polizia provinciale sono disciplinate e garantite dalla legge n. 125/2015. Le Province individueranno il personale della polizia provinciale da inserire nelle loro dotazioni organiche.
Allo stato attuale sono 78 i dipendenti delle Province di Potenza e Matera adibiti alle funzioni non fondamentali (assistenza all’infanzia, cultura, protezione civile, attività produttive, turismo, sport e tempo libero) che dovrebbero essere riallocati in gran parte presso la Regione e gli enti subregionali o presso i Comuni interessati. Per i 125dipendenti dell’Apofil e dell’Ageforma è prevista la collocazione nella costituenda Agenzia regionale per la formazione e il lavoro. Identica destinazione è prevista per i 124 dipendenti dei Centri per l’impiego. Per l’effettivo trasferimento del personale, delle funzioni e dei beni dalle Province agli enti subentranti, si procederà, entro sessanta giorni dall’approvazione del provvedimento, alla stipula di specifici accordi tra le amministrazioni interessate.
Nel dibattito sul provvedimento sono intervenuti i consiglieri Santarsiero e Cifarelli (Pd), Rosa (Lb-Fdi), Galante (Ri), Romaniello e Pace (Gm), Mollica (Udc) e Napoli (Lb-Fdi).
Il Consiglio ha poi approvato tre ordini del giorno collegati al disegno di legge: il primo,di iniziativa del consigliere Romaniello (con 11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, e Romaniello del Gm e 4 astensioni di Pdl-Fi, M5s e Udc), impegna la Giunta regionale “a porre in essere scelte organizzative necessarie ad assicurare che le funzioni in materia di istruzione, formazione e lavoro, assegnate alla costituenda Agenzia regionale per la formazione, il lavoro e le transizioni nella vita attiva siano attuate garantendo il rispetto dei livelli minimi essenziali dei servizi al cittadino, valorizzando ed assicurando continuità lavorativa alle esperienze professionali del personale con contratti di collaborazione, attivati mediante avvisi pubblici ed in essere alla data della legge 7 aprile 2014 n. 56”; il secondo, di iniziativa dei consiglieri Cifarelli, Miranda Castelgrande, Spada e Robortella (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Udc, Psi e Romaniello del Gm e 5 astensioni di Pdl-Fi, M5s e Lb-Fdi), “tenuto conto che, laddove le funzioni non fondamentali oggetto di riordino vengano direttamente esercitate dalla Regione, il personale dipendente a tempo indeterminato transitato nei ruoli regionali sarà presumibilmente utilizzato nell’ambito dei Dipartimenti regionali”, impegna la Giunta regionale affinché, se ciò si dovesse verificare, “il personale dipendente delle Province transitato nei ruoli organici della Regione venga collocato negli uffici territoriali rispettivamente di Potenza e Matera per consentire il rafforzamento istituzionale sul territorio delle attività esercitate dalla regione Basilicata, utilizzando in tal modo professionalità, competenze e risorse umane indispensabili per una crescita socio – economica diffusa ed equilibrata sul territorio regionale”; il terzo, di iniziativa dei consiglieri Mollica, Romaniello, Pietrantuono, Cifarelli, Santarsiero e Spada (con 16 voti favorevoli di Pd, Pdl-Fi, Pp, Ri, Udc, Gm, Psi e Lb-Fdi e 2 astensioni del M5s), impegna la Giunta regionale “ad attivare, con ogni urgenza, ogni procedura necessaria a garantire la continuità del servizio riferito agli accertamenti e alle ispezioni necessarie all’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione nonché di evitare l’interruzione dei rapporti di lavoro dei dipendenti attualmente in servizio presso le società partecipate Apea Potenza e Apea Matera, assicurandone la piena salvaguardia dei livelli occupazionali”.
RIORDINO FUNZIONI DELLE PROVINCE – CIFARELLI PD: BENE LA RIFORMA, ORA AFFRONTARE IL TEMA DELLA GOVERNANCE DEGLI ENTI LOCALI
Con l’approvazione della legge regionale sul riordino delle funzioni delle province -commenta il capogruppo PD Roberto Cifarelli- il Consiglio regionale della Basilicata ha dato prova di saper farsi carico e per tempo di quanto previsto dalla riforma Delrio, garantendo nel contempo qualità ed efficienza dei servizi erogati e salvaguardando le professionalità e i posti di lavoro del personale in esubero delle Province. Ciò che in altre parti del Paese viene vissuto con grande preoccupazione, qui in Basilicata, grazie all’ottimo lavoro concertativo e di proficua collaborazione fatto nei mesi scorsi anche con le rappresentanze dei lavoratori, è stato percepito effettivamente come un momento di passaggio e di riorganizzazione delle funzioni nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori.
Si avvia ora una fase di prova dell’impianto istituzionale voluto dal Governo Renzi che sfida noi tutti ad affrontare questo nuovo tempo nei rapporti tra istituzioni e cittadini con metodi nuovi e soluzioni nuove. Per queste ragioni il processo riformatore regionale dovrà adesso proseguire con la stessa celerità e con lo stesso positivo metodo con l’approvazione della legge regionale sulla governance per il superamento definitivo delle “disciolte” comunità montane e di quell’ibrido rappresentato dalla Aree Programma; ciò affinché i servizi possano essere erogati al cittadino nel modo più immediato ed efficace possibile e per dare una risposta concreta alle tante difficoltà che oramai vivono i nostri Comuni, piccoli e piccolissimi, anche a causa delle ristrettezze della finanza pubblica.
L’occasione della legge approvata dal Consiglio Regionale è utile anche per riflettere su come la Regione può e deve conseguire il rafforzamento istituzionale sul territorio, potenziando i presidi periferici, a cominciare dalla città di Matera, secondo capoluogo e capitale europea della cultura, utilizzando al meglio professionalità, competenze e risorse umane indispensabili per una crescita socio – economica diffusa ed equilibrata di tutta la regione. Nelle prossime settimane ci attende ancora un intenso lavoro. Occorrerà dare gambe alla riforma approvata la scorsa estate sul sistema integrato per l’apprendimento permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva (Siap), attraverso la istituzione della Agenzia regionale in materia di lavoro e transizioni nella vita attiva che sostituirà le agenzie provinciali e darà continuità lavorativa ai dipendenti di Apofil e Ageforma nonché ai dipendenti dei Centri per l’impiego. Occorrerà inoltre riorganizzare il servizio riferito accertamenti ed ispezioni sull’osservanza delle norme per il contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione. Anche in questi casi la nostra attenzione sarà rivolta sia all’efficientamento della qualità dei servizi erogati e sia alla esigenza di dare continuità lavorativa ai dipendenti di Apofil e Ageforma ed ai dipendenti dei Centri per l’impiego in un caso ed ai dipendenti attualmente in servizio presso Apea Potenza e Apea Matera, assicurando la piena salvaguardia dei livelli occupazionali.
La grande riforma di “abolizione” delle Province comincia a produrre i suoi inutili ed insignificanti effetti.
Nella sostanza un giro di valzer con dipendenti che vanno da una parte all’altra (ma sempre nelle rispettive province di residenza) senza alcuna logica “funzionale” se non quella, importante, di salvaguardare i livelli occupazionali (che tutti i politici cercano di difendere per giadagnare qualche voto).
Nel frattempo la governace politica, non votata dai cittadini ma nominata dalla stessa Politica, gestisce nel più riservato silenzio la “cosa pubblica” senza il controllo “politico” degli elettori o dell’opinione pubblica.
Insomma “tanto rumore per nulla”!