Il M5S nazionale lancia l’allarme a tutti gli agricoltori italiani, il M5S di Montalbano lancia l’allarme tra gli agricoltori della Basilicata perché ora bisogna accendere i trattori, portarli a Montecitorio e farsi sentire, oppure questa sarà, per gli agricoltori, l’ultima Legge di Stabilità.
Le proteste, infatti si fanno prima e non dopo che una norma diventa legge.
Nella nuova Legge di Stabilità in discussione in questi giorni in Parlamento, infatti, il Governo, con la complicità dei partiti, tutti compresi, presenta, tra gli articoli più infami, l’articolo 47, col quale, nel 2016 il Governo Renzi, darà il colpo di grazia all’agricoltura italiana.
Hanno raccontato in questi giorni, con la complicità anche dei giornali a loro asserviti, che aboliranno l’IMU agricola – introdotta da loro stessi l’anno scorso. Ma nessuno ha rivelato che aumenteranno l’Irpef e l’imposta di registro e, per i piccolissimi agricoltori in difficoltà, ci sarà anche l’aumento delle tasse.
Il loro stile lo conosciamo bene: con una mano levano e con l’altra raddoppiano.
L’agricoltura può essere uno dei volani del nostro sviluppo e invece con queste manovre di propaganda politica, la si affossa definitivamente per lasciarla sempre di più nelle mani delle cooperative e del latifondo di ritorno al quale stiamo assistendo negli ultimi anni.
Ci hanno fatto sapere che gli agricoltori non pagheranno più l’Imu agricola, e l’abolizione dell’Imu è infatti scritta all’art 4 della Legge di Stabilità.
Ma nessuno ha informato che all’articolo 47 della stessa Legge si propone:
– al COMMA 1: aumentano le tasse per i piccolissimi coltivatori
– al COMMA 2: aumentano l’imposta di registro dal 12% al 15%
– al COMMA 4: aumentano l’Irpef, rivalutando i redditi agrari dal 7% al 30%.
Un aumento del 23% in più!
Altro che stabilità. E’ una Legge di instabilità, che diminuisce il benessere dei cittadini italiani facendo aumentare le tensioni sociali.
E’ una stangata letale.
Il M5S proverà a fermarli in Parlamento nei prossimi mesi.
Ma gli agricoltori devono far sentire la loro voce adesso, insieme alle associazioni di categoria.