Sabato 7 novembre, nell’ambito delle iniziative dedicate ai 20 anni di attività, Altrimedia edizioni ha organizzato, in collaborazione con l’associazione Cittàchelegge, la presentazione del terzo libro di Carmen Pafundi “La ragazza sull’aquilone”.
Alle ore 18.00 appuntamento a Casa Cava dove prenderà il via un dibattitto su “Donne, scrittura, disabilità”, temi centrali nel libro dell’autrice di origini lucane. Moderato dal giornalista Vito Bubbico, l’incontro vedrà la partecipazione dell’autrice Carmen Pafundi, di Agata Altavilla e di Maria Rosa Viggiano, in qualità di lettrici di Cittàchelegge, dei rappresentanti di Altrimedia Edizioni e di quanti vorranno arricchire la serata con il proprio contributo.
“Affrontare temi di grande attualità come la disabilità e la condizione femminile, rappresentano una straordinaria chiave di lettura in cui Cittàchelegge si ritrova. Per questa ragione – ha sottolineato la presidente dell’Associazione Antonella Ciervo – abbiamo subito accettato la proposta della Casa editrice Altrimedia e sostenuto con forza la presentazione de “La ragazza sull’aquilone di Carmen Pafundi”.”
“Romanzieri dichiarano, o di alcuni si dice, che tutti i loro romanzi sono in realtà parti o prosiegui di un unico grande romanzo, e forse è così. Se penso al mio primo romanzo, – ha dichiarato l’autrice Carmen Pafundi – Un albero di cachi sono stata (Altrimedia Edizioni, 2012), anche se poi non è il primo che ho scritto, e dunque al suo singolare titolo, certo che esso può definirsi le radi- ci, l’albero dal quale sono poi nate le mie storie: Le donne della merceria Alfani, nel 2013, e La ragazza sull’aquilone, oggi, 2015. Partendo da radici profonde, antiche e semplici, lucane, come le mie, sono diventate quelle di protagonisti, immaginari, ma con un vissuto possibile e realistico; e da radici sono diventati rami e frutti, fra i quali nascondersi o arrampicarsi, o sotto i quali si sono ricamate e intessute storie e cose, per diventare, questa volta, un aquilone: elemento reale, che diventa ancora una volta similitudine di tante realtà possibili. Infatti, La ragazza sull’aquilone è la Fantasia, e in particolare di un autore narratore, La ragazza sull’aquilone è il sogno inespresso di una donna in carrozzina, La ragazza sull’aquilone è luogo, un’isola del Meridione, La ragazza sull’aquilone è una storia d’amore.”
“Questo è un romanzo in cui la sorte, ancora una volta, come nello stile dell’autrice, non fa sconti ai vari protagonisti, che hanno ancora radici lucane profonde, immerse nella terra aspra, scura, ma poi si fanno strada verso la luce, diventano alberi dal tronco possente, dalla corteccia dura da scalfire e ruvida da abbracciare. Ovviamente – ha concluso l’editore Vito Epifania – il filo che li tiene, che tutto tiene, è in mano al narratore che così scrivendo si diverte e trova il proprio riscatto perché, come dice l’autrice “dipingo e scrivo, perché non so ballare. Buona vita.”