“In Europa non basta essere più o meno bravi per la spesa e la nuova programmazione “teorica” dei fondi europei se il Sud, come ha rilevato nei giorni scorsi la Svimez ed oggi il Centro Studi di Confindustria, vede crescere il divario con il Nord in termini di Pil e investimenti, per non parlare dei parametri riferiti ad occupazione e ricerca-innovazione”. Lo afferma Rosa Gentile, vice presidente nazionale di Confartigianato con delega al Mezzogiorno, aggiungendo che “il messaggio che la commissaria europea Corina Cretu ha lanciato ieri da Matera a tutte le Regioni del Sud è lo stesso che Confartigianato lanciò proprio da Matera, esattamente un anno fa, in occasione della presentazione del Progetto Sud 2020: la programmazione della stagione dei Fondi europei 2014-2020 è una occasione da non perdere per valorizzare il ‘tesoro’ imprenditoriale del Mezzogiorno. Per far questo, dobbiamo assicurarci l’accesso ai nuovi finanziamenti promuovendo un migliore utilizzo delle risorse e degli strumenti che l’Europa ci mette a disposizione. Bisogna confermare le iniziative di successo e – continua – agire con discontinuità rispetto a ciò che non ha funzionato, concentrando ulteriormente risorse su ricerca e innovazione, sui contratti di insediamento, sulla partecipazione ai grandi cluster nazionali ed europei”.
Nel riferire che in vista dell’avvio della nuova programmazione comunitaria in incontri nelle regioni del Sud Confartigianato ha inteso monitorare il punto di vista dei titolari delle piccole e medie imprese, Gentile afferma che “non è un caso che le imprese che dichiarano di essere informate sui finanziamenti europei abbiano indicato tra gli strumenti più conosciuti i fondi strutturali FESR e FSE, infatti, tali finanziamenti vengono gestiti a livello regionale e possono essere richiesti direttamente dalle singole imprese per interventi che abbiano ricadute economiche positive sul territorio, diversamente dai fondi a gestione diretta che possono essere richiesti da un partenariato di soggetti provenienti da diversi Paesi europei per la realizzazione di progetti transnazionali innovativi e sostenibili. Ma sono ancora poche le imprese che hanno avuto la possibilità di sfruttare i finanziamenti europei del FESR e del FSE presentando progetti finalizzati all’innovazione di prodotto e dei processi aziendali. Noi, puntando principalmente su turismo-beni culturali e agro-alimentare, insistiamo su tre aspetti. Artigianato e creatività: mettere in relazione imprese e designer/architetti per la realizzazione di prodotti realmente commercializzabili al fine di valorizzare ed incrociare giovani talenti con il saper fare e l’esperienza delle realtà produttive; Modelli innovativi di business: innovazione di processo, organizzativa e gestionale, piano marketing, web marketing, contabilizzazione dell’innovazione, internazionalizzazione; Smart Cities: domotica, efficientamento energetico, mobilità sostenibile, gestione e smaltimento rifiuti. E se l’innovazione riveste un’importanza strategica per tutte le imprese ma in particolare per le piccole, che sono parte fondamentale del tessuto economico del territorio, questo è ancora più importante al Sud dove i Governatori sono attesi alla prova della concertazione sociale, l’unico strumento in grado di trasformare la spesa in benefici reali”.
Nov 06