Sono le 20,40 di venerdì 6 novembre quando, ai centralini del 112, giungono le chiamate di alcuni passanti che, nel centralissimo Corso Umberto di Bernalda, hanno assistito all’aggressione di un uomo che, fortunosamente, era riuscito a sfuggire ai suoi assalitori.
Neanche il tempo di inviare le pattuglie sul posto che, sempre al centralino del 112, giungeva, anche, la chiamata della locale guardia medica che riferiva di un uomo con plurime ferite di coltello al torace e che, per la gravità delle sue condizioni, sarebbe stato trasferito in emergenza all’ospedale di Policoro.
Gli uomini della Stazione Carabinieri di Bernalda e quelli della Compagnia di Pisticci, che, nel frattempo, avevano raggiunto i luoghi del reato, per effettuare il necessario sopralluogo e ricercare gli elementi utili all’individuazione degli aggressori, raccoglievano alcune preziose testimonianze che ponevano gli investigatori nella condizione di elaborare una prima ipotesi investigativa sulla base della quale procedere. Gli elementi raccolti, grazie, anche, dalle dichiarazioni dei testimoni, consentivano di indirizzare le ricerche degli assalitori che, infatti, si concludeva nelle prime ore del mattino, con il rintraccio di due fratelli di Bernalda, un 35 enne ed un 32enne, entrambi già noti gli investigatori. Nel corso della serrata caccia all’uomo si addiveniva, inoltre, al recupero dell’arma utilizzata, un coltello a serramanico di genere vietato, che veniva consegnato da uno dei due fratelli, che con tale gesto cercava di attribuirsi, sin da subito, la totale responsabilità del fatto criminoso. Tutto ciò, però, non convinceva completamente gli operanti che procedevano ad ulteriori approfondite verifiche.
La vittima, nel frattempo, prima di essere trasferita d’urgenza all’Ospedale “San Carlo di Potenza” in prognosi “riservata vitae”, veniva ascoltata dai militari cui narrava di un aggressione condotta da due soggetti, ossia entrambi i fratelli rintracciati, indicando quale causa del gesto criminale l’esistenza di vecchi rancori con i due. Narra, inoltre, di come non sia la prima volta che le discussioni fra loro degenerino in violenti alterchi ed aggressioni fisiche, anche se mai erano giunti a tali estreme conseguenze.
I Carabinieri operanti hanno condotto una certosina opera di ricostruzione della vicenda, per ricercare tutti gli indizi e le fonti di prova attraverso l’escussione di testi, osservatori diretti ed indiretti dell’evento, analizzano i filmati delle telecamere ed attendono il referto medico sul conto della vittima. Grazie al referto medico, giunto nelle prime ore del mattino, apprendono come i fendenti inferti siano stati ben quattro e tutti localizzati nella zona del torace, tanto che uno ha interessato la zona sternale, andando a forare il polmone sinistro e generando un riversamento pleurico, un secondo ha attinto la zona lombare, provocando una tumefazione ad un rene, mentre gli altri due hanno raggiunto il malcapitato alla nuca ed alla base del collo senza, fortunatamente, recidere vasi sanguigni importanti
Grazie all’analisi delle immagini registrate dalla telecamere, è stato possibile vedere la vittima che, nonostante le lesioni già subite, si allontana dal luogo dell’aggressione inseguito dai due fratelli, uno dei quali con il coltello ancora in mano.
Dopo una notte di lavoro, avendo raccolto tutti gli elementi necessari a definire l’evento criminale ed a determinare il ruolo svolto da tutti i soggetti coinvolti, nella mattinata odierna i due bernaldesi sono stati dichiarati in stato d’arresto e, su ordine dell’A.G., nella persona del Sostituto procuratore di Turno, dott. Nicastro reso edotto di tutte le attività esperite, sono stati associati presso la casa circondariale di Matera.
Nov 07