Giuseppangelo Canterino, Costituente Regionale Fratelli d’Italia-AN Basilicata: “Basilicata fuori dal programma di interventi per dissesto idrogeologico ma sulle strade lucane si “bruciano” fondi pubblici, il caso della strada provinciale 277″. Di seguito la nota integrale.
Alcune agenzie di pochi giorni fa ci informano che il Governo Renzi ha varato un programma di interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico in 7 regioni italiane. Tra queste, però, non figura la Basilicata. Eppure, secondo il Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI), nella nostra regione – negli ultimi 80 anni – si sono succedute più di 200 inondazioni e più di 1000 frane (senza menzionare i frequenti fenomeni di erosione costiera). In via di questi dati ci sembra strano che la Lucania non rientri negli 800 milioni di euro stanziati dall’Esecutivo per la difesa del suolo.
Sta di fatto che, proprio a causa del dissesto idrogeologico, la condizione di gran parte delle strade della Basilicata presenti caratteri di profonda instabilità ed insicurezza. Estromettendo la nostra regione dal programma governativo, il problema della viabilità resta irrisolto poiché l’assenza di un progetto di rinnovamento strutturale – e il mancato richiamo alla responsabilità da parte dei soggetti preposti al controllo – finisce per agevolare “l’abuso” dello strumento previsto dall’art. 175 del D.P.R. n. 207/2010, cioè la cosiddetta “somma urgenza”.
Non è un caso, ad esempio, che sulla S.P. 277 (già S.S. 277) Garaguso Scalo-Garaguso paese, tra lavori di manutenzione ordinaria e lavori urgenti dovuti a calamità naturali (frane e smottamenti), nel corso del 2015 siano stati impegnati circa 700mila euro. Fondi pubblici pressoché privi di programmazione, che vanno a sommarsi agli “improduttivi” 10 milioni di euro utilizzati dal ‘99 ad oggi nello stesso posto, per le stesse cause. Se questa è la spesa per un tratto di strada lungo solo 10 km, figuriamoci quanto possa essere elevato l’esborso annuale per i lavori “urgenti” dell’intera regione.
La “somma urgenza” diventa così la regola da seguire e la programmazione, invece, l’eccezione. Il tutto a scapito dei bilanci pubblici e dell’incolumità dei cittadini. La classe dirigente locale, tuttavia, pare non curarsi del problema. Non lo fa il presidente della Regione, Pittella; non lo fa il presidente della Provincia di Matera, De Giacomo; e non lo fa il sindaco di Garaguso (nonché consigliere provinciale con delega alla Governance e ai Fondi Europei), Auletta, venuto meno ai tanti proclami elargiti a favore del ripristino della viabilità nelle zone interne (con specifico riferimento alla S.P. 277) durante la campagna elettorale per le amministrative comunali del 2014.
Intanto il tempo passa e, con l’inverno alle porte, la questione viabilità rischia di aggravarsi (non dimentichiamo quello che è successo in questi giorni e a marzo scorso). I cittadini lucani, invece, per via della superficialità – sia politica che gestionale – di alcuni soggetti, rischiano di subire un doppio torto: oltre a viaggiare su strade mal ridotte e insicure potrebbero trovarsi costretti ad accollarsi, indirettamente (in qualità di contribuenti), la responsabilità della Pubblica Amministrazione per danno da cose in custodia (ex art. 2051 c.c.), perché l’Ente proprietario o concessionario di una strada aperta al pubblico transito – versando in una situazione tale da poter sorvegliare, controllare la strada stessa e modificarne le condizioni di fruibilità – riveste lo status di custode.