Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Guerra del latte in Basilicata, la programmazione per spot non funziona. La Regione ascolti di più i produttori”. Di seguito la nota integrale.
In Basilicata, la guerra del latte è solamente rinviata.
La Lombardia del meridione, fatte le dovute proporzioni e riferendoci naturalmente alla produzione di latte, non può che essere la nostra Regione.
In Lucania, vi sono realtà zootecniche di tutto rispetto che producono prevalentemente per il mercato extra-regionale. La gran parte della produzione del latte crudo alimentare viene destinata a stabilimenti di gruppi di primaria importanza quali Granarolo e Parmalat, le cui sedi sono in Puglia ed in Campania.
Il prezzo percepito dagli allevatori di Basilicata, già basso per le quotazioni nazionali del latte crudo, viene ulteriormente ridotto da questi due player per i costi della raccolta, difficilissima come logistica.
Per primi lanciammo un forte monito, dicendo che il settore andava tutelato non garantendo soldi ad una assistenza tecnica che nulla porta agli allevamenti, ma concentrando le risorse regionali e comunitarie nella individuazione di politiche atte a risollevare economicamente le aziende di Basilicata che versano in una situazione di crisi ormai irreversibile.
Che fine hanno fatto le varie filiere, tra cui quella del latte, finanziate nella scorsa programmazione con decine di milioni di Euro? Quali risultati hanno prodotto? Quale valore aggiunto ha dato il “ sistema allevatori” al fatturato delle nostre imprese zootecniche?
Questa crisi è diretta conseguenza di politiche di settore che nulla hanno portato alla filiera lattiero-casearia italiana. La guerra a Parmalat richiamando al nazionalismo spinto i produttori è una barzelletta dal sapore amaro.
Ricordiamo a gran voce che il gruppo Lactalis ha comprato tutti i marchi dell’allora colosso Parmalat non da un signore qualunque ma dall’allora commissario del gruppo Dott. Bondi, nominato dal Governo della Repubblica Italiana.
In conclusione, auguriamoci che nel settore prevalga d’ora in poi l’ascolto delle istanze dei produttori prima di tutto il sistema pubblico e parapubblico che ruota loro intorno. La prossima fase di programmazione dovrà essere gestita con modalità diametralmente opposte a quelle che hanno contraddistinto l’ ultimo sessennio.
Saremo vigili affinchè altro denaro non vada perso e buttato via per evitare il disimpegno di Dicembre.
A volte è meglio restituire i soldi a Bruxelles piuttosto che finanziare porcherie di ogni genere e tipo. È sempre la qualità e non la quantità della spesa a fare la differenza. Speriamo che il Governo regionale se ne renda prima o poi conto.
Fratelli D’ Italia – Alleanza Nazionale propone a chi di competenza, ovvero all’Assessore Braia e al Presidente Pittella, di provare a guardare oltre la punta del loro naso iniziando a comprendere che la programmazione per spot non funziona!
Il comparto dovrà essere guidato nel futuro da scelte che dovranno essere dei produttori e non di chi ha la presunzione di sovraintendere alle loro dinamiche d’impresa per investitura divina. Chi ha orecchie per intendere intenda!