Entro la fine dell’anno dobbiamo elaborare una sintesi fra i tre documenti, quello del governo regionale, quello dei sindacati e quello delle associazioni datoriali che è stato presentato stasera, che deve diventare la piattaforma delle scelte strategiche per lo sviluppo della regione fino al 2020″. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, a conclusione della conferenza organizzata dal cartello delle associazioni “Pensiamo Basilicata”.
E’ un lavoro che però dobbiamo fare tutti insieme in un’ottica di grande condivisione e partecipazione di tutti gli attori in campo. La visione della Basilicata è il patrimonio di una intera societá e può diventare realtá se ciascuno di noi mette qualcosa in campo. Ma non possiamo perdere tempo. E dobbiamo affrontare le sfide che ci attendono con una consapevolezza, quella di abbandonare le liturgie del passato provando a raccogliere dall’esperienza le cose migliori ed a lasciare quelle negative. Questa volta non possiamo sbagliare, sia nel metodo che nel merito.
Della relazione non modificherei una sola virgola perchè si muove in coerenza con la nostra visione. Ad esempio sul tema energetico dove una demonizzazione facile, spesso fuorviante prova a sgretolare la compattezza di una iniziativa politica e amministrativa che vede la Basilicata protagonista di un nuovo percorso di crescita.
Sono trascorsi due anni dal nostro insediamento. Abbiamo trovato una regione che stava affondando. Oggi i numeri ci dicono che stiamo facendo un buon lavoro sia sul fronte occupazionale che su quello dello sviluppo economico. Ovviamente non basta. Ma vi invito a guardare il bicchiere mezzo pieno, allontanando la sindrome del disfattismo.
Le riforme si stanno facendo pur in un tempo molto complesso. Ma dobbiamo continuare su questa direzione decidendo di cambiare approccio, aprendoci alle opportunitá e evitando litigi e sgambetti nell’interesse generale della nostra comunitá. E se questa regione ha saputo affrontare e uscire dalle difficoltá lo deve soprattutto a voi, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali.
Pittella si è quindi soffermato sulle tante riforme che il governo regionale ha fatto e si appresta a fare, da quella sulla sanitá a quella sui consorzi di bonifica, dall’agricoltura allo sviluppo della banda larga in ogni paese lucano.
I nove assi strategici che l’Unione europea ci consegna per la prossima programmazione comunitaria rappresentano una grande opportunitá e il nostro orizzonte di lavoro.
Ma tante altre cose abbiamo da fare e la Basilicata può diventare un modello per le altre regioni del Sud e su certi temi lo é giá.
E occorre fare delle scelte anche sulle infrastrutture sapendo che non tutto possiamo fare. E intanto la Basilicata recupera 8 mila nuovi assunti, riduce la poverta di 10 punti. Dobbiamo andare molto piu avanti recuperando un protagonismo della regione perché solo in questo modo potremo contrastare le ipotesi di macroregione che nelle ultime settimane stanno avanzando. Una politica che vuole raggiungere questi grandi traguardi deve anche produrre sana autocritica evitando gli errori del passato. E affrontare temi importanti come la redistribuzione della ricchezza su cui proporrò una seria ed attenta valutazione.
La nostra regione – ha detto Pittella – sembra costruita su microcellette di api e ogni microcelletta ha la sua storia. Il manifesto di sintesi verrá governato da questo governo regionale che ha avuto ritorni molto positivi per impegno di tre persone straordinarie che non conoscevano la Basilicata. Voglio ringraziare loro per il grande impegno e per la grande disponibilitá manifestata. E ringrazio i colleghi della maggioranza per aver accompagnato con generositá questa fase di difficoltá politica da cui stiamo provando a uscire. Stiamo tutti insieme, lavoriamo per un grande obiettivo comune e facendo sintesi delle proposte riusciremo a ridare protagonismo alla nostra Basilicata.
Incontro di “Pensiamo Basilicata”, nota di Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
“Pensiamo Basilicata, una kermesse politica. Mentre gli imprenditori che lavorano in silenzio ancora si chiedono dove sono i cambiamenti promessi in questi due anni
Era il 2011 quando fu lanciato “Pensiamo Basilicata” il manifesto delle associazioni imprenditoriali lucane. Era il 2013 quando Paolo Laguardia, coordinatore del progetto, chiedeva un cambio di passo attraverso ‘la riorganizzazione di enti come Consorzi industriali e di bonifica, ma anche società partecipate quali Sviluppo Basilicata, Basilicata innovazione, Acquedotto Lucano. Le risorse a disposizione vanno indirizzate verso spesa produttiva e non disperse in mille rivoli che alimentano l’apparato senza generare sviluppo.”.
È il 16 Novembre 2015, ieri, quando lo stesso Laguardia ripropone in una pubblica assemblea lo stesso programma del 2011, gli stessi obbiettivi, che mirabilmente diventano “nuovo patto per la Basilicata 2019”.
Insomma dal 2011 al 2015 di quei punti non si è fatto nulla. Anzi, quei rivoli in cui le ricchezze della Basilicata vengono disperse si sono triplicati. Le stesse priorità del 2011 le ritroviamo nella relazione del coordinatore, segno che fino ad ora evidentemente non sono state attuate da nessun Governo regionale, compreso quello attuale in questi due anni di legislatura. Governo che, a quanto pare, secondo lo stesso Laguardia, rappresenta “la stagione del cambiamento”.
Quello che ci chiediamo, e che dovrebbero chiedersi anche le rappresentanze datoriali, è: cosa manca per attuarle? La politica, soprattutto quella della maggioranza.
In verità, più che un tavolo programmatico per il futuro della Basilicata è sembrato più la fiera delle lamentele. Siamo stanchi di sentire il Governo regionale e, ora, anche le associazioni datoriali lamentarsi. Chi o cosa ha impedito quello slancio verso lo sviluppo della nostra Regione? Il Pd ha tutti in numeri per attuare le riforme. Dunque perché preoccuparsi di pochi gufi o addirittura di un solo ‘animaletto’?
La verità è che le riforme tanto agognate da tutto il Popolo lucano e da quegli imprenditori che, in silenzio e lontani anni luce dalle kermesse politiche, appiattite sul potente di turno e travestite da tavoli programmatici, lavorano e producono ricchezza a prescindere dalle inefficienze della politica, il Governo regionale avrebbe potuto, ma non ha voluto, attuarle.
I numeri ci sono. E ci sono sempre stati. Ma le riforme no. Quello che chiedevano gli imprenditori ieri e oggi, la politica di centrosinistra avrebbe potuto realizzarlo da tempo, ma ha preferito l’inconcludenza delle chiacchiere cui, oggi, si aggiungono le lamentele. Basta prendersela coi gufi che poco contano. Vogliamo i fatti. I Lucani vogliono i fatti.
Al coordinatore di ‘Pensiamo Basilicata’ consigliamo di lasciar perdere la questione petrolio e ‘Sblocca Italia’. Vantare successi, per ingraziarsi qualcuno con la consapevolezza che non ci sono, fa perdere di credibilità anche a lui come è accaduto al Governatore.
Al Governo regionale e alla maggioranza diciamo: “State diventando noiosi. Renzi non vi ha detto che bisogna smettere con i piagnistei? E poi, se continuate così, si potrebbe quasi pensare che vi stiate già preparando a ricoprire, nel prossimo futuro, il ruolo dell’opposizione.”.