Non siamo all’atto terroristico ma la notizia fa sicuramente riflettere perchè anche Matera comincia ad essere una città meno sicura rispetto al passato. Una donna materana di 51 anni mentre rientrava a piedi verso casa intorno alle 23,30 è stata aggredita in piazza Cesare Firraio e scippata della sua borsa da un gruppo di malviventi che sono riusciti a sorprenderla e a minacciarla. La donna ha ricostruito la vicenda ai Carabinieri del Comando provinciale di Matera. Due dei tre malviventi hanno iniziato a seguirla nella piazza. La donna si è accorta che era in pericolo e ha provato a raggiungere via Rosselli attraverso le scale ma in quel momento uno dei due uomini ha accellerato il passo per raggiungerla e per cercare di scipparle la borsa. La donna è riuscita a resistere ma in quel momento sono arrivati altri due malviventi tra cui un uomo che ha cominciato a minacciarla con una pistola. A quel punto la donna ha dovuto desistere e i tre malviventi sono fuggiti con la borsa che conteneva una somma di denaro, documenti ed effetti personali. La donna ha riferito ai Carabinieri che i tre malviventi hanno agito a volto scoperto. Tutti erano giovani, probabilmente di età compresa tra i 16 e i 26 anni e vestiti con una felpa con un cappuccio. La segnalazione che ha fatto scattare l’intervento dei Carabinieri è arrivata nel panificio di via Lupo Propospata dove la donna era entrata per chiedere aiuto. Quando è stata raggiunta dai Carabinieri e trasferita in caserma per raccontare quanto accaduto la donna era in stato di choc ma era comunque in buone condizioni di salute. I Carabinieri sono naturalmente al lavoro per individuare i responsabili di questo episodio di criminalità registrato in un apparente tranquillo lunedì sera in pieno centro a Matera.
Michele Capolupo
Dove sta l’isola felice che era la nostra Matera?
Per quanto l`episodio sia grave e faccia notizia nella nostra piccola comunità, ed esprimendo la mia sacrosanta e totale solidarietà alla vittima dello scippo, per favore, evitiamo in questi giorni di usare a sproposito il termine “terrorismo”, non fosse altro per rispetto nei confronti di chi ha perso la vita e di chi il terrore di essere ammazzato solo per seguire un concerto o bere qualcosa al bar lo sta vivendo sulla propria pelle.