“La scomparsa di Gino Grezzi rappresenta un grave lutto per il movimento democratico e progressista della Basilicata.”
E’ quanto affermato dal segretario regionale del Pd di Basilicata, Antonio Luongo, nell’apprendere la notizia della morte di Gino Grezzi, nato il 13 febbraio 1922 a Latronico, Comune in cui nel 1965 ha ricoperto la carica di Sindaco.
Grezzi dal 1953 al 1968, dalla II alla IV legislatura della Camera, è stato deputato, eletto nelle fila del Partito Comunista Italiano, di cui in Basilicata è stato fra i più autorevoli dirigenti.
Ho avuto l’onore- ha proseguito Luongo – di conoscere e collaborare con Gino in diverse fasi del mio impegno politico, in modo particolare durante la difficile fase del post terremoto del 1980. Ne ho potuto apprezzare l’umanità, la trasparenza, la schiettezza delle opinioni e la straordinaria capacità organizzativa.
Con Grezzi- ha aggiunto Luongo – la Basilicata perde un grande protagonista, profondo conoscitore della sua terra e punto di riferimento per quella generazione di quadri dirigenti che si è affacciata alla politica alla fine degli anni ‘70.
Ci ha insegnato al tempo stesso- ha concluso Luongo – il rigore morale ed il realismo politico, il disinteresse personale ed il valore di un partito inteso come una comunità di uomini e di donne che s’impegnano quotidianamente per il bene comune.
Scomparsa di Gino Grezzi, nota Sinistra Ecologia Libertà di Basilicata
Con Gino Grezzi scompare un altro pezzo di quel Novecento che ha inteso la politica come uno strumento di cambiamento fortemente radicato all’interno del blocco sociale che s’intendeva rappresentare. Ed era proprio il radicamento e la vicinanza alle istanze dei più deboli che ha caratterizzato anche il suo modo di essere comunista, convinto che non si potesse assolvere nessuna funzione di rappresentanza senza quei ‘bagni di umanità’ quale condizione imprescindibile dello agire politico.
Un insegnamento che trova oggi, nel tema di una separatezza sempre più accentuata tra rappresentanti e rappresentati, un’assoluta attualità e che Grezzi aveva imparato anche dalla sua attività di amministratore quale figura istituzionale immediatamente a contatto con la vita reale e quotidiana delle cittadine e dei cittadini. Perdiamo uno dei più autentici rappresentati politici del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori.