Sequestrata area retrodunale rimboschita a Policoro dal Corpo Forestale dello Stato

Il personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Scanzano Jonico, ha accertato che, nel rimboschimento, su una superficie di oltre 40.000 mq., si stava attuando un illecito intervento di trasformazione del territorio, realizzato   mediante la costruzione ex novo  di un reticolo di strade carrabili  in misto stabilizzato ed in parte in terra battuta, per una lunghezza complessiva 1750 m ed una larghezza massima di m.6.
I lavori,  preceduti dal taglio selettivo di alberi, erano stati eseguiti  con  l’ausilio di mezzi meccanici  utilizzati per il livellamento del tracciato stradale ed hanno provocato la totale asportazione del cotico erboso ed arbustivo.
L’intervento era stato praticato su una zona di particolare pregio naturalistico  che svolge una preziosa funzione di contrasto  dei fenomeni erosivi della costa  e funge da barriera al  sorrenamento dei venti  marini, per le cui ragioni  era sottoposta a numerosi vincoli ambientali.
Trattasi di zona ricadente nel Sito di Importanza Comunitaria denominato “Costa Jonica Foce Agri”,  sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, a vincolo urbanistico-edilizio ed a vincolo idrogeologico.
Dall’esame delle autorizzazioni rilasciate è emerso che i lavori di realizzazione delle strade, arrecanti un’innovativa modificazione rilevante e definitiva dell’assetto urbanistico territoriale della zona, erano sprovvisti delle necessarie e propedeutiche autorizzazioni per il superamento del vincolo di tutela delle aree S.I.C. e del vincolo idrogeologico.
Si è inoltre accertata la responsabilità del tecnico progettista che aveva certificato falsamente l’inesistenza di alcuni dei vincoli ambientali.
Il personale dei Comandi Forestali di Scanzano e Rotondella, per impedire ulteriori illecite attività nel rimboschimento,  ha sottoposto l’intera area a sequestro e conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di tre persone.
Il Corpo Forestale dello Stato svolge continui controlli volti a preservare e tutelare la vegetazione dei territori dunali e retrodunali, particolarmente vulnerabile al disturbo antropico e  fortemente ridotta a causa del livellamento e sbancamento delle aree boscate  con mezzi meccanici, effettuato per l’esercizio delle attività turistico-ricettive.