Ma sala convegni di Palazzo Viceconte a Matera è in programma l’incontro promosso da Cgil Matera sul tema “Diritti verso il 2019”. Proposte per Matera 2019: diritti, legalità, lavoro, futuro. E’ questo il tema affrontato in mattinata nel corso dell’incontro promosso a Palazzo Vicecone dalla Cigl di Matera e che ha fatto registrare la partecipazione di Maria Grazia Gabrielli, segretario generale Filcams Cgil Nazionale. Di seguito la relazione sul tema di Manuela Taratufolo, segretario generale Cgil Matera.
Oggi proviamo ad affrontare tre temi, apparentemente scollegati tra loro, ma che costituiscono un trinomio vincente per il rilancio dell’economia italiana:
Cultura, lavoro, turismo.
Un trinomio sul quale, ancora oggi, non esistono interventi legislativi importanti, né una regia unica che possa coordinare e mettere a sistema singole iniziative scollegate fra loro.
Per noi, Matera 2019 deve essere anche questo: l’opportunità di creare un sistema integrato e soprattutto strutturato, in cui attraverso la cultura si genera turismo e quindi lavoro.
A partire da oggi, avviamo un dibattito pubblico che abbia lo scopo di fare proposte ma anche di monitorare cosa sarà “Matera 2019” e che cosa produrrà in termini di occupazione stabile, sapendo che questa è una opportunità irripetibile per una terra che ha sempre trovato nel suo patrimonio culturale artistico e naturale la spinta positiva verso il riscatto e verso la capacità attiva di rinnovarsi e reinventarsi.
Matera 2019 e’ oggi realtà’ grazie a tutti coloro che ad ogni livello ci hanno creduto e hanno profuso energie positive e propositive sostenendo fortemente l’obiettivo raggiunto.
Si è stati tutti compatti nella realizzazione di un progetto strategico per tutta la nostra regione.
Abbiamo superato quelle assurde guerre campanilistiche, che, a volte, purtroppo ci caratterizzano, vivendo la candidatura come momento unitario, di tutti e per tutti.
Oggi abbiamo di fronte questa sfida importante: Matera 2019 deve essere la risposta alla crisi, occasione concreta di cambiamento culturale, una nuova strada per creare nuova occupazione e la certezza, per i tanti giovani, che non si è obbligati a lasciare la propria terra, ma che il loro futuro e la loro realizzazione è qui, adesso.
Matera 2019 deve, dal nostro punto di vista, potersi tradurre in reazione alla crisi per Matera, per la Basilicata, per il Meridione, per l’Italia, per la stessa Europa.
Dobbiamo caricarci di questa responsabilità, ognuno per la propria parte e per il proprio ruolo, poiché essere capitale della cultura deve potere significare anche essere capitale del lavoro, dei diritti, della accoglienza, della innovazione, della ricerca, della conoscenza, della crescita, del turismo di qualità, del futuro per i giovani.
Matera 2019 deve essere un insieme di buone pratiche, una piattaforma innovativa che ci consegnerà una città nuova e moderna, in cui la cultura sia il perno intorno al quale si possano sviluppare migliaia di diverse iniziative imprenditoriali.
Riteniamo cioè che Matera 2019 debba essere l’occasione per aprire le nostre porte al mondo, per far conoscere la nostra storia, i segni antichi tracciati sulle pareti delle chiese rupestri, i nostri sassi, tutti pezzi di un puzzle che oggi diventano un importante progetto di riscatto culturale.
Oggi è l’occasione pubblica per rimarcare a noi stessi e a tutta la cittadinanza, che ancora una volta i lucani si sono impegnati testardamente a realizzare ciò che in un dato momento serve a migliorare le proprie condizioni: è già accaduto quando a partire dal 1952, si dispose lo sfollamento dei Sassi e il trasferimento degli abitanti nei nuovi quartieri della città, edificati grazie alla lungimiranza della cultura urbanistica italiana che scelse Matera come laboratorio in cui sperimentare nuovi metodi abitativi.
Era il periodo della miseria e della arretratezza che furono stimolo per raggiungere un grado di civiltà al passo col resto del Paese.
La voglia di riscatto è sempre stata per noi il motivo e la forza per migliorare le nostre condizioni, come anche nel 1943, quando i nostri concittadini si ribellarono al nazifascismo, attraverso una resistenza spontanea, alimentata dalla fiducia di poter costruire un mondo migliore.
Alla stessa maniera è con la stessa determinazione hanno lottato i ns. braccianti analfabeti, nei latifondi di Montescaglioso e del Metapontino, per avere ciò che non c’era: rispetto del lavoro, dignità del lavoro, diritti del lavoro.
Oggi, a noi spetta costruire, con la stessa fermezza, un percorso virtuoso che traduca in pratica tutto ciò che contengono i due dossier, avvalendoci della passione che ci ha animato nel percorso di candidatura, con la convinzione che si può cambiare il verso delle cose dal punto di vista culturale, dal punto di vista del migliorare ciò che non va, dal punto di vista, aggiungo io, del lavoro e dei diritti.
I termini ricorrenti nei dossier sono Partecipazione, Condivisione, Coinvolgimento, Superamento di barriere, sinergia nel rispetto delle diversità, accoglienza, contaminazione, partire sempre dal basso cioè dall’ascolto di tutti perché la cultura unisce, perché la cultura e’ crescita, perché la cultura deve essere accessibile a tutti, perché la cultura per Matera e’ il fulcro della sua identità.
Matera ha bisogno di Europa e l’Europa ha bisogno di Matera: sulla strada tracciata dai dossier dobbiamo avere la capacità di creare modelli di sviluppo nei diversi settori della ns. economia che facciano da apripista per tutte le realtà italiane e che producano nuova occupazione nel rispetto e nella garanzia dei diritti.
A cominciare dalle infrastrutture sulle quali bisogna fare uno sforzo importante completando opere già cantierizzate e prevedendo il rafforzamento di quelle esistenti.
Se raggiungere la ns.terra presenta difficoltà note, bisogna oggi attivarsi per rimuovere quelle difficoltà portando a compimento opere già cantierizzate e prevedendo l’ammodernamento di quelle esistenti.
Mi riferisco al tratto stradale che collega Matera alla strada Basentana, al tratto ferroviario che collega Matera a Bari, al tratto di strada Bradanica.
Oggi rendere Matera accessibile coi mezzi privati e pubblici diventa prioritario ed imprescindibile se veramente vogliamo che diventi una città che attragga investimenti e turismo, se veramente vogliamo che esca dall’ isolamento e diventi città dell’ accoglienza e dello scambio.
Stesso discorso vale per la mobilità urbana che deve diventare una alternativa efficace all’auto privata: il centro storico deve essere liberato dalle auto, deve essere incoraggiato l’uso del mezzo pubblico ed ampliate le aree pedonali.
A quando il terminal bus?
Ancora oggi vediamo pullman turistici attraversare in lungo ed in largo la città, perché non esiste un’area terminal in periferia. Eppure il progetto esiste ed anche il finanziamento. Perché non si procede?
Bisognerebbe rivedere il Piano Urbano della Mobilità alla luce delle nuove esigenze, per mettere in campo un sistema di trasporto urbano integrato, che disincentivi l’uso delle auto private e che si fondi quasi esclusivamente su metropolitana leggera ed autobus cittadini.
Serve una nuova visione della mobilità urbana, che sia rispettosa delle esigenze dei visitatori (fra poco avremo il presepe vivente che porterà in città migliaia di visitatori) ma che renda vivibile la città anche per i suoi abitanti.
I dossier indicano un modello di turismo che oltre a scoprire i luoghi e a viverne le peculiarità consente di interagire cogli abitanti locali.
Ciò rende il turista abitante temporaneo e successivamente nostro ambasciatore.
Ci sono poi formule di turismo in sperimentazione che hanno prodotto effetti positivi nei paesi coinvolti: e’ il caso di Irsina dove si è sviluppato un turismo sostenibile straniero; alcuni turisti inglesi hanno acquistato immobili nel centro storico, li hanno recuperati e ciò ha prodotto un discreto stimolo positivo all’economia locale: sono stati eseguiti lavori edili e artigiani oltre che scambi culturali consistiti in corsi di italiano e inglese che hanno consentito alla gente del posto di potere interagire con i loro ospiti.
Tutto quanto finora sollecitato o raccontato e’ in coerenza coi tre principi ispiratori della candidatura: riciclo, riuso, riduco cioè valorizzazione e potenziamento dell’esistente e riattivare rivitalizzare riqualificare ciò che è inutilizzato o che abbisogna di interventi.
Anche ciò produce lavoro. Recuperare e riqualificare quartieri che ne hanno necessità, assicurare a tutti i rioni un dignitoso decoro, renderli vivibili.
Matera 2019 deve essere anche questo.
Riattivare siti simbolo come l’ex sede del Mulino Barilla per generare attività e superare l’attuale stato di abbandono in cui versano. Se abbiamo dovuto subire la perdita di importanti e tradizionali produzioni, come i mattoni e la pasta, dobbiamo avere la capacità di riconvertire quei siti ed adibirli a nuove attività che creino occupazione e nuovi centri di socializzazione.
Appalti, lavoro nel turismo, lavoro nella mobilità devono essere vincolati a protocolli fra istituzioni, parti sociali e datoriali che garantiscano la trasparenza, la sicurezza del lavoro, il rispetto del CCNL, la legalità del lavoro.
Non possiamo esimerci dal praticare questa strada.
Gli appalti che verranno indetti o che sono già in atto per attività legate alla realizzazione di opere e servizi funzionali a Matera2019 devono essere vincolati ad un patto per la legalità che sia impegno fra tutte le parti a contrastare sia ogni tentativo di infiltrazione nella economia legale da parte della criminalità organizzata sia la negazione dei diritti fondamentali nel lavoro.
Occorrono cioè protocolli sugli appalti pubblici e privati che siano efficaci strumenti di lotta al lavoro nero, illegale e allo sfruttamento e che contengano la clausola sociale per la salvaguardia e tutela dell’occupazione.
Matera 2019 deve potere diventare un laboratorio sperimentale di contrattazione di sito.
La presenza della Filcams Cgil nazionale, della regione, del comune, delle associazioni datoriali , della Fondazione, rappresenta per noi l’occasione per avviare una discussione sulla praticabilità delle ns. Proposte avanzate nel rispetto delle altre parole chiave del dossier che sono codeterminazione coproduzione e costruzione di nuove competenze.
Matera 2019, inoltre, deve potere essere modello di inclusione e di accoglienza degli immigrati. Perché l’integrazione, nel rispetto delle diversità, diventi realmente un valore praticato e non solo teorizzato: da questo punto di vista è importante che si individuino luoghi di scambio culturale, che permettano un reale inserimento ed inclusione degli stranieri nel nostro sistema scolastico e sociale attraverso un uso sempre più appropriato della lingua italiana, per la comunicazione e per lo studio delle discipline, anche attraverso laboratori specifici incentrati sulla creazione di libri e piccoli spettacoli
Infine uno dei valori portanti di Matera 2019 la conoscenza, l istruzione, la ricerca.
Il diritto allo studio e’ uno dei presupposti per una società inclusiva che promuova la riduzione delle diseguaglianze e affermi la piena cittadinanza di tutti e tutte.
Ecco perché bisogna che ci siano investimenti consistenti sul diritto allo studio da parte della ns.regione e che si promuovano azioni di contrasto alla dispersione scolastica.
Bisogna poi che si producano azioni ora più che mai necessarie di rafforzamento dei servizi educativi per l infanzia che non devono assumere connotazione di carattere privatistico ma essere e restare un servizio pubblico sempre più di qualità.
Bisogna inoltre consolidare e qualificare in tutte le sue componenti l’infrastruttura educativa e formativa che devono fondarsi sulla collaborazione fra scuole, enti formazione, università, centri ricerche e impresa.
L’alternanza Scuola Lavoro deve diventare realtà: essa contribuisce a qualificare l’istruzione e l’ intera infrastruttura formativa educativa.
Bisogna poi promuovere interventi per l’edilizia scolastica costruendo possibilmente nuove scuole e mettendo in sicurezza quelle esistenti.
Bisogna valorizzare in questa fase di più i ns. Centri di ricerca Enea e Telespazio, spesso non tenuti nella considerazione che meriterebbero.
Matera 2019 deve cioè essere stimolo a migliorare il ns. appprccio verso il ns. sviluppo territoriale, verso il ns. turismo, verso la ns. agricoltura, verso la tutela della ambiente per avere esempi virtuosi che ci consentano di essere capitale della cultura, del lavoro, dello sviluppo lucano e nazionale.
Questa la sfida e la occasione da non perdere.
La CGIL, ad ogni livello e con tutte le sue strutture, crede nella sfida di Matera 2019 tanto da coniare uno slogan #dirittiversoil2019 che raccoglie la necessita di centrare tutti gli obiettivi che si prefigge il dossier ma anche di vigilare affinché si produca occupazione e lavoro con diritti e tutele. Bisogna avere alla stessa maniera cura del ns. patrimonio e del lavoro.
Le proposte che oggi verranno avanzate dai diversi interlocutori presenti alla tavola rotonda diventeranno base a cui fare seguire altre iniziative specifiche e tematiche e con cui produrre, nell’immediato, confronto e dialogo fra le parti nell’interesse del lavoro e della occupazione da garantire perché cultura e’ lavoro e lavoro e’ cultura.