E’ “Maggio” del trentacinquenne romano Matteo D’Arienzo il racconto
vincitore della quattordicesima edizione del premio letterario Energheia.
Ieri sera a Matera nel museo “Domenico Ridola” la giuria presieduta dallo
scrittore Piernicola Silvis e composta dalla giornalista Beatrice Volpe e
dallo scrittore Carlo D’Amicis ha scelto tra i dieci finalisti l’elaborato
di D’Arienzo in quanto “l’autore si è espresso con un registro stilistico
maturo e consapevole, elegante, fluido e mai banale. Ha il pregio di
affrontare – si legge nelle motivazioni – un tema alto come il passaggio
alla vita adulta mettendo in luce la sfaccettata complessità del rapporto
con la figura paterna, ben sintetizzata dall’immagine semplice ma suggestiva
del bambino che impara ad andare in bicicletta sotto gli occhi attenti del
genitore”.
La trentaduenne romana Francesca Primavera con il racconto “Mio padre è un
numeretto” si è invece aggiudicata la vittoria nella sezione “Miglior
racconto da sceneggiare per la produzione di un cortometraggio” grazie “allo
stile diretto e al frequente ricorso al dialogato, elementi che riescono a
esprimere visivamente la disillusione di un ragazzo che per la prima volta
incontra il padre detenuto. Il ragazzo vive l’evento con apparente
irrepsonsabilità ma comunica al lettore il disagio tipico dell’età
adolescenziale. Un racconto dall’impatto minimale ma ricco di suggestioni e
di stimoli estetici”.
Segnalato il racconto “La storia di noi due” della diciottenne Nadia
D’Angelo di Solofra (Av).
Durante la serata, presentata da Rita Montinaro, sono state distribuite le
antologie, curate dall’associazione, “I racconti di Energheia” e “Nuvole di
Energheia, rispettivamente raccolta degli elaborati finalisti della
tredicesima edizione del Premio e raccolta di fumetti.
Set 14