“Le notizie diffuse sul protocollo di intesa tra Acquedotto Lucano e Acquedotto Pugliese per attivare stabili relazioni industriali, firmato alla presenza dei presidenti delle due Regioni, non riferiscono nulla in merito ai 75 milioni di euro di debito accumulato negli ultimi anni dalla Regione Puglia nei confronti della Basilicata per la compartecipazione alle spese di trasferimento dell’acqua, gestione di dighe, invasi, tutela delle sorgenti, ecc.”.
E’ quanto sottolinea il coordinatore regionale di Italia Unica Pietro Sanchirico che aggiunge: “non siamo ancora in grado di valutare se, come afferma il presidente Emiliano, l’accordo introduce un modello di governance valevole per tutto il Mezzogiorno e, magari, “esportabile” in altri campi. Per quanto riguarda la Basilicata resta ancora un oggetto misterioso l’Egrib, l’Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata, annunciato dal Presidente Pittella come la “madre” di tutte le riforme di governance, con l’obiettivo di mettere ordine nella ragnatela di enti che si occupano e sprecano a vario titolo nei due comparti. Ne è passata di acqua sotto i ponti dall’evento della Conferenza delle Regioni, coordinato dalla Basilicata, nella prestigiosa vetrina dell’Expo 2015, dedicato appunto all’acqua, ma non si è andati al di là dei progetti secondo il vecchio clichè di “regione virtuosa”. Che le risorse idriche, al pari di quelle petrolifere, siano strategiche per lo sviluppo della Basilicata e di territori interregionali – sottolinea Sanchirico – è diventato un “luogo comune” abusato. Siamo sempre in attesa di capire come si intende procedere e prioritariamente da noi che fine farà Acqua spa, oltre all’Eipli. Come è un semplice slogan quello di impegnarsi ad abbattere i costi delle bollette di famiglie e imprese per il consumo dell’acqua. La realtà denunciata solo ieri l’altro in una riunione di albergatori, ristoratori, titolari di bar e caseifici è che da noi un’impresa locale può pagare sino a 14mila euro l’anno di acqua”.
Nov 27