Sull’episodio increscioso registrato nell’ultima seduta del consiglio regionale riportiamo la nota inviata da Antonio Luongo, segretario regionale del Pd di Basilicata.
“Nella seduta del Consiglio Regionale di Basilicata del 25 novembre scorso è stato offerto uno spettacolo poco edificante, che indebolisce la già fragile credibilità della politica e ne acuisce la distanza, in particolare verso le giovani generazioni.
La politica è passione civile e rappresenta un impegno essenziale per affrontare e risolvere i problemi delle comunità e per migliorare le condizioni materiali di vita e di lavoro delle persone.
Lungi dal voler dare lezioni, quanto accaduto nell’ultima seduta della massima assise regionale deve fornire lo spunto per richiamare tutti i protagonisti della politica lucana ad una maggiore responsabilità verso la nostra comunità perché spetta, come sappiamo bene, alla classe dirigente fornire sempre e continuamente esempi di civiltà e di rispetto per le persone e le idee che rappresentano.”.
Ma cosa è accaduto giovedì scorso al Consiglio regionale? Ecco la ricostruzione del Quotidiano della Basilicata.
Il consiglio partito con un paio di ore di ritardo rispetto alle previsione ha subito palesato un nervosismo generale. Dovuto probabilmente ai tre giorni consecutici di convocazioni, rinvi e discussioni fuori e dentro le aule su questioni delicate.
In ogni caso dopo la richiesta (inusuale e non inserita nell’ordine del giorno) di Giannino Romaniello al presidente della giunta Pitttella a rendere conto dell’incontro sull’acqua con il presidente della Puglia, Michele Emiliano è iniziata la discussione sulle “Variazioni urgenti al bilancio di previsione”. Questo sì all’ordine del giorno.
E in tale contesto si è cominciato a parlare del contributo straordinario previsto per il Comune di Potenza al fine di “assicurare con un contributo straordinario di 350 mila euro l’assistenza agli alunni diversamente abili”. Su questo è intervenuto quindi il consigliere regionale dell’Udc, Franco Mollica che ha mosso critiche al provvedimento. Sia, secondo lo stesso Mollica, per questioni non corrette da un punto di vista normativo e sia da un punto di vista squisitamente politico e territoriale.
In ogni caso nonostante le critiche tutto rimaneva nel recinto della vivace dialettica consiliare. Ma superato l’undicesimo munuto di intervento, il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza ha chiesto a Mollica di concludere (avendo superato i dieci minuti del regolamento). Apriti cielo. Mollica ha quindi iniziato a protestare alzando la voce contro Lacorazza “minacciando” che qualora a qualcuno fosse stato concesso di parlare di più sarebbe salito sui tavoli.
Non si è scomposto il presidente del Consiglio che per carattere ha iniziato a rispondere punto su punto (pure alzando la voce) a Mollica. Tutto tra l’imbarazzo di molti consiglieri regionali, degli ospiti che seguivano i lavori e della Giunta.
Ha quindi preso la parola Napoli che pur contestando le scelte politiche ha di molto abbassato i toni. Ma non è bastato. Alla richiesta di Mollica di un nuovo intervento subito dopo c’è stato il no di Lacorazza. A quel punto il consigliere dell’Udc urlando si è avvicinato al tavolo della presidenza con fare minaccioso. Dall’altro lato un non intimidito Lacorazza ha pure lui risposto con fare polemico. A poco è servito quindi l’intervento del consigliere regionale Vito Santarsiero che mosso da intenzioni pacifiche tentando di bloccare fisicamente si è visto spintonato violentemente da Molica. Solo la sospensione immediata dei lavori ha evitato il peggio. Privatamente e lontano dagli sguardi pubblici comunque l’alterco tra Mollica e Lacorazza è durato per un altra ventina di minuti con urla e male parole ascoltate a decine di metri di distanza. Alla fine Mollica rientrato in aula ha chiesto scusa a tutti prima di lasciare la sala. Anche Lacorazza in precedenza aveva abbassato i toni. Per la cronaca: la variazione di bilancio alla fine è stata approvata a maggioranza.