Si è chiuso il sipario su “Tu non conosci il Sud”, la rassegna culturale ospitata per la seconda volta a Casa Cava, a Matera, ieri e sabato, prodotta dall’associazione “Veluvre – Visioni culturali” e curata dal giornalista e saggista Oscar Iarussi.
“Una sfida vinta – ha dichiarato Iarussi – tornare a Matera ed essere accolti da un pubblico numeroso e partecipe per ciascuno degli appuntamenti in programma. Cittadini culturali si diventa e noi proponiamo esercizi di un nuovo Sud. Continueremo a esplorare percorsi di senso relativi al Mezzogiorno e a tracciarne un’inedita geografia letteraria, artistica e urbanistica. “Tu non conosci il Sud” si conferma un format straordinariamente duttile e aperto a voci tra le più diverse che s’incrociano lungo il tragitto”.
“Non cogliendo il dinamismo storico del Sud, si alimentano i luoghi comuni, la nostalgia non serve a molto. Questa rassegna è utile a sradicare gli stereotipi e ad avere nuove prospettive del Sud”. Ha esordito così Giampaolo D’Andrea, storico dell’Università della Basilicata, Capo di Gabinetto del Mibact, inaugurando “Tu non conosci il Sud”. Bisogna recuperare l’identità meridionale – ha continuato – stando attenti alla lettura storica, come a quella antropologica, da cogliere entrambe, sempre, in una proiezione futura.”
La rassegna ha puntato i riflettori sul linguaggio, sulle concezioni del Sud oggi, sull’importanza della chiarezza nella comunicazione pubblica e sulle metafore del linguaggio politico, insieme allo scrittore Gianrico Carofiglio e l’editore Alessandro Laterza.
Teatro, musica e testi sul Sud sono andati in scena nello spettacolo “Dalle Alpi agli Appennini. Non è solo una questione meridionale”, curato dal regista Gianpiero Borgia e da Raffaello Fusaro. Ironiche gag su usi e costumi della gente e la cultura del Sud sono stati intermezzati da arie liriche e celebri brani interpretati dal soprano Antonella Rondinone, con la partecipazione dell’attrice teatrale Elena Cotugno, con il prologo dello scrittore Gaetano Cappelli e Angela Zaccaria al pianoforte.
Sulla letteratura del Sud, sui limiti e sulle opportunità dell’eredità di Carlo Levi si è si è soffermato l’italianista Giuseppe Lupo, mostrando sì l’importanza di “Cristo si è fermato a Eboli”, per il ruolo che ha rivestito nel descrivere e rendere visibile la civiltà contadina al mondo intero, ma anche le “devianze” di una letteratura di denuncia che rischia di restare sterile compiacimento del male.
A percorrere a piedi nuove geografie possibili del Sud, il regista Guido Morandini, che è partito da Roma già l’11 novembre scorso, raggiunto lungo l’itinerario dall’esperto di urbanistica Andrea Rolando. In cerca di nuove “cerniere” che offrano significato ai luoghi, tornando sulle carte, il loro racconto di immagini e parole, offerto insieme ad Alessandra Bocchino, ha contemplato incroci di confine tra Nord e Sud, tratturi, infrastrutture leggere, ponti, come il Musumeci a Potenza, considerato tra le opere ingegneristiche di maggiore importanza presenti a Sud.
La rassegna si è chiusa con la proiezione in anteprima del film di Jonas Carpignano, regista italo americano, oggi tra i protagonisti del cinema indipendente europeo, che con il suo attualissimo film Mediterranea – il racconto di un viaggio di due uomini dal Burkina Faso verso l’Italia, dove si ritroveranno a Rosarno, in Calabria, nei giorni della furiosa rivolta del 2010, accolto con consenso dalla critica internazionale e dal pubblico di “Tu non conosci il Sud”.
“Anche questa seconda tappa materana di “Tu non conosci il Sud” – ha affermato Anna Pellegrino, presidente dell’associazione Veluvre – è stata entusiasmante e carica di contributi grazie alla partecipazione del pubblico e agli stimoli e le intuizioni offerti dai protagonisti della rassegna. Ci prepariamo a definire nuovi contenuti per proseguire in altri luoghi, anche al Nord, continuare a rompere gli stereotipi e creare nuove interpretazioni e prospettive possibili sul Sud.”
La rassegna è stata patrocinata da: MIBACT, Comune di Matera, Fondazione Basilicata-Matera 2019, Fondazione con il Sud, Fondazione Adriano Olivetti.