Gianni Perrino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Basilicata, torna ad occuparsi della gestione dell’affaire nucleare e rispetto alla gestione ITREC di Rotondella dichiara: “La trasparenza non è una slide”. Di seguito la nota integrale.
Regione Basilicata, SOGIN, ISPRA, ARPAB e tutte le istituzioni coinvolte nella gestione dell’affaire nucleare dovrebbero rispolverare il vero significato della parola trasparenza.
Apprezziamo il tentativo e siamo felici di prendervi parte. Tuttavia, gli attori coinvolti nel processo di trasparenza devono essere ben consapevoli che non è assolutamente sufficiente esporre qualche slide e fare conferenze stampa qua e là sul territorio per soddisfare il bisogno di trasparenza nostro e di tanti cittadini: servono dati, serve efficienza amministrativa e soprattutto serve maggiore coinvolgimento della popolazione. Lo abbiamo ribadito ai rappresentanti di SOGIN: il futuro guarda al modello degli “open data” ovvero a set di dati fruibili, leggibili e divulgabili sotto forma di grafici e tabelle, a seconda delle più disparate esigenze, in maniera personalizzata e flessibile. Questo aspetto è emerso più volte nel corso dell’incontro, soprattutto quando i rappresentanti delle associazioni ambientaliste presenti, chiedevano lumi sul processo di monitoraggio ed evidenziavano l’assenza di documenti sui vari portali istituzionali, nonché le sconcertanti interruzioni dei campionamenti radiometrici all’interno di un sito come l’ITREC.
Abbiamo dovuto registrare un dato che ci ha amaramente confermato alcuni nostri dubbi dei giorni scorsi: il piano di caratterizzazione, obbligatorio a causa del rinvenimento di sostanze inquinanti estranee alle attività di decomissioning, sul quale abbiamo chiesto chiarimenti alla giunta, non è stato ancora approvato. Riproponiamo le nostre domande. Chi sono i responsabili di questo stallo decisionale? Cosa ha fatto il comune di Rotondella in tutto questo lasso di tempo? Il Sindaco, Vito Agresti, ha ottemperato agli adempimenti e atti obbligatori previsti dalla legge? A cosa è imputabile la presenza di inquinanti come il Cromo VI, la trielina e gli idrocarburi nelle acque di falda superficiali?
Ci hanno, poi, lasciato a dir poco perplessi, l’abbandono della sala dopo pochi minuti, da parte dei rappresentanti della Prefettura, nonché l’intervento di un rappresentante di Confindustria Basilicata che, dopo aver letteralmente elemosinato il coinvolgimento di aziende lucane nel decomissioning, si è, anch’egli, allontanato. C’è ancora tanto da fare sul terreno del coinvolgimento della popolazione in temi così delicati. Il M5S continuerà ad incalzare le istituzioni affinché si possa finalmente raggiungere l’obiettivo che, almeno a parole, tutte le parti in causa si ripropongono di centrare.
Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle Basilicata