Nella riunione al Dipartimento Salute sui tetti di spesa per le strutture sanitarie private accreditate l’ANISAP Basilicata non ha dato alcuna adesione per una possibile intesa finale riservandososi di valutare con attenzione i provvedimenti che saranno adottati. La posizione dell’ANISAP può essere così sintetizzata:
1. la maggior parte delle strutture rappresentate sono state più volte penalizzate da contrazioni di budget e consistenti riduzioni tariffarie che, in molti casi, ne hanno compromesso o ne stanno compromettendo la sopravvivenza;
2. tutte le soluzioni prospettate sono viziate dall’esistenza di recenticontrattualizzazioni anomale e non pienamente conformi alla normativa vigente e che, dai provvedimenti emanati, risultano assorbire da 1,3 a 1,5 mln di euro;
3. la contrattualizzazione delle strutture sanitarie per prestazioni ex art. 25 Legge n. 833/78 non può prescindere da una revisione della normativa vigente e dall’appostamento di risorse aggiuntive: diversamente, si alimentano ulteriori ingiustificate discriminazioni e ingenti danni economici per gli operatori;
4. deve essere necessariamente rivista l’inclusione dei centri di dialisi tra i centri eroganti prestazioni ex. art. 25 Legge n. 833/78, in quanto non rientranti nella medesima fattispecie, ovvero, occorre che la Regione assegni risorse specifiche qualora intenda utilizzare tale servizio.
Come più volte dichiarato, l’A.N.I.S.A.P. Basilicataintende costruire un percorso il più possibile condiviso tra Dipartimento ed Associazioni di Categoria che prenda le mosse da una seria analisi dei reali bisogni sanitari delle comunità e, garantendo e tutelando il diritto di libera scelta da parte del cittadino, conduca a contrattualizzare le strutture e i professionisti che rispondono a queste esigenze.
Ad oggi, tuttavia,riscontriamo un atteggiamento pseudo – decisionista da parte dell’Assessorato che, in perfetta solitudine, o ascoltando in maniera confusionaria e prevenuta gli operatori, ha portato ad una situazione di stallo un settore che si è affermato per efficienza e qualità del servizio reso all’utenza.
Parliamo di un settore che, a fronte di un tetto assegnato, ha assorbito molto meno in termini di spesa, dal momento che non appesantisce di ulteriori costi il servizio sanitario (cosa che non può dirsi per altri settori della sanità convenzionata sempre bisognevoli di risorse aggiuntive, puntualmente erogate).
Pertanto, laddove nell’incontro odierno venga chiesta all’A.N.I.S.A.P. Basilicata solo ed esclusivamente una dichiarazione di adesione o meno alle soluzioni prospettate in materia di “tetti di spesa”, l’Associazione si dichiara contraria all’intera impostazione della questione, sia per le considerazioni esposte dal Vice Presidente nell’incontro dello scorso 1/12/2015, sia per la non condivisione del metodo, della qualità della interlocuzione e delle relazioni (è recente l’episodio della audizione a porte chiuse in IV Commissione), della mancanza di chiarezza sui aspetti nodali che dovevano essere inderogabilmente condivisi (dati, fabbisogni e criteri di calcolo).
Su tali considerazioni incombe una ragione, ancor più rilevante, data dal momento storico, o meglio dalla difficoltà di non poter apportare nessun correttivo alla programmazione delle attività sia per l’anno in corso (ormai giunto al termine) sia per gli anni pregressi(dal momento che le soluzioni prospettate non risolvono il contenzioso ad oggi accumulato).
A ciò si aggiunge l’incertezza assoluta sugli aspetti di prospettiva.
L’Associazione ha inoltre esposto, in diverse sedi, numerose altre ragioni di preoccupazione per l’intero settore, senza che le stesse abbiano avuto un seguito almeno a livello di confronto.
Da ultimo, i tempi stringati (neanche 24 ore), non hanno consentito il doveroso confronto con i centri aderenti per opportune riflessioni.
Pertanto, l’A.N.IS.A.P. – Basilicata si dichiara contraria alle soluzioni esposte dalla Dirigenza del Dipartimento Salute in materia di “tetti di spesa”, in quanto fortemente lesivedegli interessi della totalità delle strutture associate, sul presupposto che, tra quelli esposti, i criteri individuati all’interno della DGR n. 1413/2015 appaiono meno dannosi per la maggior parte dei centri rappresentati.
La posizione definitiva verrà esposta nell’incontro aggiornato al 7 dicembre prossimo conseguentemente alle decisioni che l’assemblea degli associati assumerà.