Marinica Cimadomo, responsabile del Dipartimento giustizia Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata e Pio Belmonte, Responsabile del Dipartimento Rapporti con le professioni Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata: “PD contro i liberi professionisti: pronto l’emendamento per evitare l’accesso a fondi UE. Un duro attacco alle libere professioni”. Di seguito la nota integrale.
Non poco scalpore ha suscitato la nota pubblicata dalla deputata responsabile comunicazione del PD, Alessia Rotta, con la quale rivendica la bontà della sua proposta che vieta l’accesso ai fondi europei ai lavoratori autonomi.
Id est: per evitare una discriminazione tra professionisti di serie A e di serie B, la deputata del PD ha pensato di impedire a tutti l’accesso ai fondi dell’UE, cambiando il testo della Legge di Stabilità approvato al Senato.
Il testo prevedeva che “I Piani operativi POR e PON del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita”.
Si profilerebbe, quindi, la soppressione dell’accesso alle risorse comunitarie consentito a tutti i professionisti esercenti attività economiche indipendentemente dall’iscrizione ad albi, elenchi e liste.
Un duro colpo, dunque, alle libere professioni in un contesto storico e socio-economico in forte affanno, nonché un intervento palesemente contrario al diritto europeo, oltre che fortemente discriminatorio.
Anziché intercettare sempre maggiori risorse finanziarie atte ad incentivare le libere professioni, il divieto di accesso ai Fondi europei ai lavoratori autonomi assume, sic et simpliciter, connotato punitivo.
Il Dipartimento giustizia e il Dipartimento relazioni con le professioni di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata lancia un grido di allarme affinché non si compia l’ennesimo sopruso volto alla disincentivazione delle libere professioni, già vessate da carenze e limitazioni e perché non si realizzi una sorta di irrimediabile “sottosviluppo” permanente di quelle libere attività che potrebbero trovarsi a fare i conti con maggiori e più rilevanti difficoltà.