“Credo fortemente che esista ancora la poesia. È solo che non viene cercata. Quindi faccio in modo che sia essa a trovare il lettore. {Libero pensatore, Matera}”. Questa è la presentazione che apre il blog personale del “Poeta della Serra”. A realizzare questa originale iniziativa culturale è uno studente materano cresciuto nel rione “Serra Venerdì”, quartiere che ama e da cui ha preso il nome con cui si firma. Nel tempo libero scrive poesie e da un anno a questa parte ha deciso di scrivere poesie sui cassonetti, su cassette dell’enel o comunque per le strade della sua amata Matera. Adopera pennarelli delebili e lavabili, non bombolette, e non deturpa nessun muro di interesse pubblico. Il fenomeno che ha fatto scaturire questa passione è quello della “Street Poetry”, ovvero “Poesia di strada”, testi che tentano di coinvolgere le persone per la loro originalità e per la loro ubicazione.
Poeta della Serra, quando è nata questa passione? “Ho iniziato a scrivere sui muri seguendo l’esempio di altri poeti italiani, la passione per la poesia mi è venuta leggendo, vivendo la mia vita, innamorandomi di una ragazza per cui ho voluto iniziare a scrivere qualcosa. L’idea di scrivere sui muri è molto pensata. Una persona che si trova di fronte a una scritta su un muro non ci fa nemmeno quasi caso, o se lo fa molto spesso la critica e la bolla come “sporcizia”. Io non produco “sporcizia”, io penso che i muri bianchi non facciano pensare, e che una poesia piazzata nel posto giusto possa stupire una persona e magari cambiargli la giornata. Molto spesso esco in orari non affollati carico di pennarelli e porto il mio pensiero nelle strade di Matera. Molto spesso scrivo a macchina su fogli che attacco con lo scotch sui muri, lì dove non posso scrivere, magari nelle zone centrali”.
Chi vuole approfondire il mondo del Poeta della Serra può consultare il sito poetadellaserra.it o la sua pagina facebook, dal nome omonimo.
Michele Capolupo