Dopo aver risolto con la proprietà del teatro Duni la questione relativa al riscaldamento della struttura durante gli spettacoli la compagnia teatrale Talìa Teatro annuncia che sabato 12 dicembre 2015 alle ore 21 al Teatro Duni di Matera porterà in scena “Filumena Marturano”, di Eduardo De Filippo nella riscrittura in vernacolo materano di Antonio Montemurro. Chi ha acquistato il biglietto per lo spettacolo del 7 dicembre potrà utilizzarlo per la prima del 12 dicembre.
Prevendita al botteghino del teatro Duni (escluso il lunedì) dalle ore 10 alle ore 12,30 e dalle ore 16 alle ore 20. Informazioni 333.4709898.
Le repliche dello spettacolo sono previste sabato 19 dicembre 2015 alle ore 21, domenica 20 dicembre 2015 alle ore 18, sabato 2 gennaio 2016 alle ore 21 e domenica 3 gennaio 2016 alle ore 18.
Lo spettacolo teatrale è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che ha coinvolto l’attore e regista Antonio Montemurro, le attrici Anna Cimarrusti e Laura Matera e l’assessore comunale Antonella Prete.
“Siamo qui per presentare una versione inedita di Filumena Marturano – precisa Antonio Montemurro – nella quale la figura della madre offusca quella della prostituta. La madre intende dare un cognome ai suoi figli e quindi abbiamo cercato di esaltare l’aspetto semi-autobiografico della commedia. Ricordiamo infatti che Eduardo, Peppino e Titina De Filippo erano figli illegittimi di Eduardo Scarpetta e quindi la madre ha vissuto sulla propria pelle il problema dell’illegittimità e il desiderio di dare un cognome ai suoi figli”.
La commedia è in tre atti e dura un paio di ore. In questo spettacolo teatrale la compagnia Talia teatro coinvolge sedici attori, tra cui quattro bambini.
I prezzi dei biglietti per assistere allo spettacolo sono i seguenti: 12 euro in platea, 8 euro per il ridotto fino ai 18 anni, 8 euro in galleria e 5 euro il ridotto in galleria fino a 18 anni.
Rimproverato da sua sorella Titina, perché i protagonisti delle sue commedie erano sempre maschili, Eduardo scrisse, per lei, Filumena Marturano, commedia in tre atti, rappresentata per la prima volta al teatro Politeama di Napoli nel 1946.Sarebbe stata l’unica protagonista femminile del teatro eduardiano.E’ la storia di una madre ostinata, determinata, analfabeta, che intende realizzare il sogno della sua vita, la famiglia. Per questo, non esita a porsi contro tutto e tutti. Medea al rovescio, Filumena non sacrifica i suoi figli, anzi, lotta per assicurare loro stabilità e dignità.
La vicenda ruota intorno ai tre giovani senza un cognome. Questo non può non farci pensare alla sofferenza di Eduardo, per la sua condizione di figlio illegittimo di Edoardo Scarpetta, insieme ai fratelli Peppino e Titina. Alla ragione della legge scritta, Filumena oppone la ragione del cuore Viene messo a fuoco il primo “ bisticcio “ fra giustizia e legalità, un tema molto caro all’Autore, che egli riprenderà, più tardi, con“Il sindaco del Rione Sanità.” Le lacrime di Filumena, alla fine della commedia, suggellano questo capolavoro, “ la più cara delle mie creature ,come al grande Autore napoletano piacque definirla.
Personaggi ed interpreti: Mariella Braia è Filomena Marturano, Antonio Montemurro è Domenico Soriano, Franco Burgi è Alfredo Amoroso, Giulia Cifarelli è Rosalia Solimene, Laura Matera è Diana, Chiara Zaccaro è Lucia, Michele Cicchetti è Michele, Mario Salluce è Riccardo, Marco Floridia è Umberto, Francesco Palomba è l’avvocato Nocella, Anna Cimarrusti è Teresina, Saverio Pietracito è il cuoco. Scenografia affidata a Francesco Andrisani, costumi a cura di Rosa Giuliani, assistente alla regia Margherita Arrè, luci e audio di Piero Lisbona, selezione musicale di Antonio Montemurro,
Organizzazione generale di Mina Clemente, Amministrazione a cura di Giovanni Masciandaro e Nicoletta Lionetti, regia di Antonio Montemurro.
Michele Capolupo