Si è parlato molto di valori, ed in particolare di quelli cristiani, che sono patrimonio forte della comunità lucana, alla recente presentazione, avvenuta all’Efab nell’ambito della Fiera dell’Autore, del libro di Don Domenico Mastrangelo “Antiruggine e Antitarlo”.
Coordinato da Ugo Maria Tassinari, l’incontro con l’autore ha visto ospite il Consigliere Regionale Aurelio Pace, di recente protagonista in Consiglio per il suo difendere a spada tratta le nostre radici cristiane, durante la votazione dei vari punti dello Statuto. Il suo era stato un appello accorato, ai suoi colleghi consiglieri, per inserire tali valori e le nostre radici nello strumento che il Consiglio dovrebbe licenziare, con la votazione degli ultimi punti, già il prossimo 15 dicembre.
“Mi dispiace di ciò ma non possiamo non tradire, dimenticandole, le nostre radici cristiane, e bene ha fatto nel suo libro anche Don Domenico a ribadirlo. Il suo libro assume una importanza fondamentale, perché pone la sua attenzione sulla disgregazione delle comunità – ha affermato Pace – che noi tutti abbiamo attivato, comunità che è termine da sempre pronto ad indicare il nostro essere uno a fianco dell’altro per un percorso che fosse condiviso, con sacro e profano, come ribadisce il libro, a viaggiare insieme, soprattutto nel nostro occidente, che ha finito col perdere il suo ruolo, maturato nei secoli, perdendo riferimenti proprio per aver smarrito le radici cristiane”.
“Ora, come suggerisce il libro, e come dimostra il momento che viviamo, in particolare in Europa ma anche in una realtà, come la nostra lucana, nei confronti del resto del Mezzogiorno d’Italia, da sempre culla di civiltà e di culture, vero crocevia del mondo, che hanno influenzato il nostro essere – ha aggiunto il Consigliere – necessita ritrovare questi punti fermi ed i nostri valori più veri, quelli della famiglia, della maternità, dell’educazione da dare ai figli insieme alla scuola, dell’accoglienza e della capacità di essere presenza viva e incontro tra culture, in un contesto molto più ampio, appunto quello dell’occidente”.
Il riferimento iniziale a Paolo VI, nel confronto con Pace e con l’autore, ha ricordato ancora lo stesso Consigliere Regionale “è importante per capire, con lo spirito giusto, quello che il nostro Occidente ha rappresentato ieri nei confronti di quello che rappresenta invece oggi, quando si sono persi valori e riferimenti forti, che invece sono nostri e che Papa Francesco richiama spesso per una nuova stagione della Chiesa che possa corrispondere alla nuova affermazione delle radici cristiane, che sono anche di noi lucani, come ho provato a far comprendere chiedendone l’inserimento nel nostro nuovo Statuto Regionale. Uno Statuto che – ha concluso Pace – non ha nulla di lucano se non si ribadiscono con forza le nostre radici, come se dire napoletanità non fosse segno distintivo, una caratteristica forte, riconosciuta da tutti, ovunque, mentre noi dimentichiamo i nostri valori forti, escludendo tali radici da quello che sarà il nostro strumento più importante, per oggi e per il futuro, e per far crescere ed affermare la nostra Basilicata, nel contesto del resto del Sud, dell’Italia, del mondo”.
Dic 10