Scoperto quasi per caso durante la gara interna contro il Lavello nella gara di andata della scorsa stagione, Cristiano Ancora è diventato molto presto uno dei giocatori più amati dalla tifoseria biancoazzurra. Ala pura che può pungere in qualsiasi momento della gara, Cristiano Ancora ha contribuito con le sue prodezze alla salvezza del Matera nel campionato precedente con nove reti (alle quali vanno aggiunte le quattro segnate con il Lavello), meritando la riconferma nel gruppo che tenterà quest'anno la scalata alla seconda divisione. A soli 22 anni e con un bottino di tredici reti all'attivo Cristiano Ancora poteva sicuramente tentare il salto di categoria ma ha preferito restare a Matera per provare a vincere un campionato proprio con la maglia biancoazzurra. E dopo un pre-campionato esaltante, culminato nella rete al Foggia durante l'amichevole disputata al XXI Settembre-Franco Salerno, Cristiano Ancora ha segnato il pari 2 a Genzano nella gara di ritorno del primo turno di Coppa Italia vinta poi grazie ad una perla di Chisena e ha rotto il ghiaccio in campionato già alla seconda giornata, entrando subito in partita quando mister Corino lo ha chiamato in causa dopo l'inaspettato pareggio del Francavilla. La sua bomba su punizione ha toccato la barriera brindisina e ha messo fuori causa il portiere Laghezza. Un regalo gdi compleanno anticipato di quarantotto ore per il promettente calciatore salentino, che può risultare sempre decisivo grazie alle sue ubriacanti serpentine e ad un tiro micidiale che sorprende qualsiasi portiere. Oggi Cristiano Ancora, che l'ex mister Ruisi aveva ribattezzato "Giamburrasca" per la sua vaga somiglianza con il personaggio inventato da Rita Pavone, compie 23 anni. Dalla redazione di SassiLive auguri di buon compleanno.
Abbiamo raggiunto nel pomeriggio Cristiano Ancora per realizzare questa intervista proprio nel giorno del suo compleanno.
Cristiano, raccontaci prima di tutto come hai festeggiato il tuo compleanno negli spogliatoi. "Ho portato le pizzette del mio paese e per fortuna sono piaciute a tutti".
Cristiano Ancora fuori dal campo, raccontaci di te.
Pregio: sono semplice e ambizioso.
Difetto: sicuramente permaloso.
Fidanzato con… felicemente fidanzato con Valeria, una ragazza del mio paese.
Titolo di studio? Questa domanda mi ricorda che ho lasciato l'istituto professionale al quinto anno, ora però sto cercando di rimediare a Matera con la scuola privata, indirizzo economico-aziendale.
A tavola che piatto preferisci? Sicuramente le lasagne.
Che musica ascolti? Un po' di tutto, in particolare prima di scendere in campo perchè mi fa concentrare e mi carica allo stesso tempo.
Ami viaggiare? Che posto vorresti visitare? Mi affascina sicuramente l'America, spero di andarci presto.
Quali sono i tuoi hobby? Non mi piace il cinema, vivo per il calcio e in tv seguo molte trasmissioni sportive.
Credi in Dio? Sì, sono credente.
Cosa sognavi da bambino? Di fare il calciatore e il sogno si è realizzato.
Cristian e il calcio. Raccontaci la tua breve carriera.
Come tutti i ragazzi ho cominciato a dare calci al pallone prima nel mio paese, a Squinzano e poi nella vicina Monteroni sino a 17 anni. Quindi per tre anni ho giocato in promozione con la squadra del mio paese. Poi mister Ciullo (salentino come Ancora ed ex calciatore del Matera che ha vinto il campionato di Interregionale con il compianto mister Pasquino nella stagione 91-92 – ndr) e il procuratore Elio Tresi mi hanno chiamato al Lavello e così ho conosciuto la serie D. Dopo poche partite la società è andata in crisi e io temevo di sprofondare nuovamente nei campionati regionali ma per fortuna era arrivata una chiamata da Ferentino, proprio nella settimana che ha preceduto l'incontro tra Matera e Lavello. Ho disputato una buona partita e così i dirigenti mi hanno chiesto se avevo voglia di cambiare casacca. Non ci ho pensato due volte anche perchè con tutto il rispetto Matera è una piazza di un altro spessore rispetto a Ferentino. La stagione è andata benissimo perchè ho realizzato tredici gol (4 a Lavello e nove a Matera – ndr) e nonostane le offerte che sono arrivate da squadre di categoria superiore ho preferito il Matera perchè voglio vincere un campionato importante e arrivare nel calcio professionistico."
Ruisi e Corino sono i due allenatori che hai conosciuto in questi due campionati di serie D. Ci sono differenze tra i due? "Sono entrambi degli ottimi allenatori. Ruisi ha creduto sempre in me e non so per quale motivo ha scelto di chiamarmi Giamburrasca. Domenica lo saluterò cordialmente anche se poi proverò a segnare per esultare davanti al pubblico amico. Il primo gol in campionato è arrivato domenica scorsa a Francavilla ma ora voglio ripetermi in casa perchè sarebbe fantastico esultare nel nostro magnifico stadio. Su Corino posso dire che fuori dal campo è una persona gentilissima, quando si lavora è un sergente di ferro".
Con la rosa a disposizione una maglia da titolare non è garantita nemmeno ad Ancora. Come vivi questa situazione? "La concorrenza fa sempre bene e a me sta bene così sopratutto perchè gioco in una squadra che punta a vincere il campionato".
Con la roboante campagna acquisti hai trovato nuovi compagni. Con chi hai legato in particolare? "Se devo essere sincero anche se sono arrivati tanti volti nuovi mi trovo molto bene con Alberto Marsico e colgo l'occasione per smentire un dualismo tra noi due riportato da un organo di stampa nello scorso campionato. Quando lo abbiamo letto ci siamo fatti una risata…."
Il tuo sogno nel cassetto per quanto riguarda la tua carriera qual'è? "Spero di vincere il campionato e restare tra i professionisti, non chiedo altro".
C'è una partita che porterai sempre nel cuore? Ce ne sono due: i due spareggi contro il Quarto del campionato precedente. Dopo tanta sofferenza, vincere è stata una liberazione."
Dopo i gol segnati contro il Foggia e il Taranto in amichevole e quello in coppa contro il Genzano è arrivata anche la prima rete in campionato. A chi vuoi dedicarla? "Ai miei genitori che hanno fatto tanti sacrifici per me e agli amici Carlo, Patrizio e Emanuele."
Intervista a cura di Michele Capolupo.