Nel 2016 la sezione libanese di Unido proporrà un gemellaggio fra Matera e Byblos. E’ solo una delle proposte di collaborazione internazionale emerse oggi, a Casa Cava, a Matera durante il confronto fra UNIDO, Regione Basilicata, Sviluppo Basilicata e una delegazione di donne imprenditrici provenienti dai paesi arabi, africani e del Mediterraneo.
“Un confronto – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Braia – che incrocia due principali obiettivi, segnare un passaggio di consegna tra Expo2015 e Matera2019, e costruire una rete di opportunità e di collaborazioni fra le imprese lucane e quelle del Mediterraneo. La Basilicata, infatti, non è solo una regione che si caratterizza per la bellezza dei luoghi e dei suoi paesaggi, ma vuole dire al mondo che può offrire molto anche in termini di imprenditorialità e di creatività. La Basilicata, partendo proprio da Matera, capitale europea della cultura per il 2019, vuole aprirsi al mondo e ribadire la centralità del Mediterraneo non solo in un contesto europeo. Ecco perché durante Expo non solo abbiamo portato un po’ di Basilicata nel mondo, ma abbiamo voluto portare un po’ di mondo in Basilicata, proprio come stiamo facendo con questa iniziativa convinti come siamo che il confronto fra esperienze diverse e lontane può aiutare tutti a costruire opportunità sociali ed economiche nell’interesse generale delle rispettive comunità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Diana Battaggia che si è soffermata sulle ragioni dell’incontro dedicato alla imprenditoria femminile dal titolo “Matera Pavilion of Knowledge – From Expo 2015 to Matera 2019. When Creativity meets Business: Sharing Stories of Women Entrepreneurs for Local Development”. “La globalizzazione – ha detto Battaggia – ci obbliga a investire su due fattori, l’innovazione e la creatività. Solo in questo modo potremo assicurare sviluppo e crescita alle nostre comunità. In questo scenario diventa sempre più fondamentale il ruolo delle donne e della loro capacità di fare impresa. Unido ha proprio lo scopo di promuovere il ruolo della donna nell’impresa attraverso la sua rete e la condivisione delle migliori pratiche”.
Dopo i saluti del direttore generale del Dipartimento agricoltura della Regione Basilicata, Giovanni Oliva, che si è soffermato sulle relazioni fra Expo 2015 e Matera 2019, é intervenuto Giampiero Maruggi, responsabile di Sviluppo Basilicata: “Per assicurare sviluppo è fondamentale aprirsi ad altre esperienze. Questo vale sempre, ma vale ancora di più oggi, in un tempo in cui, a causa dei tragici avvenimenti di Parigi, si cerca di alzare muri. È questa iniziativa si muove esattamente in questa direzione. Lo sviluppo dell’economia, della innovazione sociale e della cultura passa innanzitutto attraverso la forza e la concretezza delle donne”.
Dopo i saluti istituzionali la parola é passata ai relatori, a partire da Sheikha
Hissah Saad Abdullah Salem Al-Sabah, del Kuwait, rappresentante dell’associazione che racchiude le donne imprenditrici del mondo arabo. “Nel mondo arabo – ha detto – non vi era un’associazione di donne imprenditrici e per questa ragione abbiamo viaggiato molto per rappresentare questa necessità. Oggi il nostro organismo rappresenta tutte le donne imprenditrici del mondo arabo e nel 2016 lancerò la proposta di un gemellaggio fra Byblos e Matera”.
A spiegare la vittoria di Matera a capitale europea della cultura il direttore della Fondazione Matera-Basilicata2019, Paolo Verri: “Matera è una delle città più antiche del mondo. Ma con Matera 2019 vogliamo che la storia di questa città ci serva per costruire una nuova visione di futuro. Ecco perché stiamo lavorando su progetti innovativi come digital cultural heritage, una rete delle università italiane con cui vogliamo realizzare a Matera una piattaforma della cultura digitale per il Mediterraneo. Non vogliamo turisti, ma abitanti temporanei che arrivano a Matera per viverla e produrre. Su questo orizzonte si muove Matera2019 che non è un evento, ma uno spazio di collaborazione e di confronto su una nuova idea di futuro”. Verri si è quindi soffermato sulle cose da fare nei prossimi mesi, dalla formazione alla produzione al coinvolgimento di 52 partner.
Subito dopo è intervenuto Stefano Mirti, responsabile social media di Expo2015 che ha descritto l’impatto della comunicazione della kermesse milanese.
Mentre Leyla Mabrouk Khaiat,ha parlato delle donne in Tunisia e delle sfide che hanno dovuto affrontare per difendere i loro diritti. “La capacità di innovazione – ha detto – ci serve per ridurre il gap fra le donne che vivono già nel futuro e quelle che vivono alla periferia del mondo a causa della mancanza di competenze e di infrastrutture. Il futuro si basa sulla capacità che avremo di ridurre questo genere. La donna è il futuro dell’uomo, è il futuro del mondo”.
La mattinata si è chiusa con una serie di testimonianze di donne imprenditrici del Mediterraneo.
Dic 14