I risultati di “Epos”, il Programma Strategico del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione per la diffusione della cultura alla sostenibilità, sono stati presentati oggi nel corso di un incontro in Regione. Rafforzare la consapevolezza della sostenibilità ambientale come spinta per un cambiamento socio culturale è stato il filo conduttore dei numerosi bandi e progetti messi in campo nell’ambito di Epos dal 2010 al 2013.
Il programma ha consentito un vero e proprio processo educativo in grado di aumentare la percezione del patrimonio ambientale nei territori, veri e propri laboratori della sostenibilità.
“Superata con eccellenti riscontri la prima fase di start up – ha detto il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Carmen Santoro, in apertura dei lavori – che ha potuto contare su una dotazione complessiva di circa 1 milione di euro da fondi Fesr, contributi nazionali e regionali, si guarda al futuro rilanciando la sfida nella consapevolezza che la strada intrapresa sia quella vincente. Per il proseguo è necessario muoversi all’interno di una rinnovata dimensione sinergica in cui tutti i soggetti e gli stakeholders possano, ognuno per la propria parte, apportare il proprio contributo di idee attraverso i futuri progetti che saranno selezionati sulla base di criteri ancora più stringenti, così come richiesto dall’Europa”. Nell’illustrare le slide riepilogative dei bandi e dei progetti realizzati la dirigente Santoro ha ricordato l’implementazione del sito internet dedicato al programma e le numerose pubblicazioni e i dvd didattici per le scolaresche. Da “E…state nei Parchi” ad “A…come acqua” e molto altro ancora. Abbiamo finanziato progetti validi ed innovativi. E tutti hanno dato risultati eccellenti”.
Ad illustrare la Rete per l’educazione alla sostenibilità della Regione Basilicata (Redus) la referente ed esperta di biodiversità dell’omonimo progetto Antonella Logiurato.
“La filosofia della Redus – è spiegato è quella di innovare gli stili di vita e di comportamento dei cittadini per una nuova cultura della sostenibilità capace di formare scelte consapevoli ed etiche nei consumi, nel rispetto dell’ambiente, del territorio e del paesaggio che richiede un grande investimento in acquisizione di competenze ed abilità”. “E’ una giornata storica per la presenza di un’assise così qualificata sui temi dell’educazione ambientale”, ha sottolineato il coordinatore regionale di Federparchi Basilicata Domenico Totaro. “La nuova programmazione 2014-2020 – ha detto – ci impone grandi responsabilità. I Parchi infatti, svolgono un ruolo di supporto, non avendo grandi risorse da destinare all’educazione ambientale. Per l’anno in corso abbiamo contribuito con circa 60mila euro, ma l’obiettivo è incrementare le risorse da impegnare”. Totaro ha insistito, inoltre, sul problema culturale. “E’ la cultura della rete, la strada vincente e le amministrazioni devono partecipare attivamente ai progetti. Il futuro del programma oltre alle risorse dipenderà dall’aumento della partecipazione e della consapevolezza, coinvolgendo sempre più le nuove generazioni. Per questo – ha concluso – rivolgo un appello ai sindaci per un ruolo più attivo nel programma per i prossimi anni.
Una testimonianza positiva è giunta da Gaetano Lofrano educatore e operatore del Ceas “Il Cielo di Idra”. “Abbiamo potuto registrare – ha sottolineato Lofrano – i primi cambiamenti negli stessi Ceas e Oas che sono stati messi in condizione di lavorare insieme, conoscersi, confrontarsi e riconoscersi nelle affinità. Far parte di una rete – ha aggiunto – costituisce un grosso stimolo e vorremmo che significasse sentirsi parte di una comunità che lavora per uno stesso obiettivo. Oggi gli educatori ambientali – ha detto Lofrano – hanno il compito di formarsi e rinnovarsi per diventare promotori di un pensiero e di una cultura nuova capace di mettere in discussione i ‘miti’ della modernità, far maturare sane abitudini quotidiane e recuperare l’equilibrio interiore, solidale, naturale e spirituale”.
“Il programma Epos ha consentito di tenere in vita una rete di attori per la promozione della cultura alla sostenibilità ed ha contribuito a consolidare una giusta coscienza sui beni ambientali da tutelare e valorizzare.” Così l’assessore all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer, che ha sottolineato anche quanto si sta facendo per la messa a sistema di due siti di interesse nazionale (Sin). “La conversione dei Sin in parchi che possano costituire un sistema di tutela – ha detto – è dimostrazione di una nuova prospettiva di difesa ambientale. I parchi naturali sono attrattori formidabili che dobbiamo valorizzare e che permettono di portare a sistema le risorse e consegnarle ad una domanda sempre più vasta di tipo turistico-ambientale”. “Manifesto apprezzamento – ha aggiunto Berlinguer – per il lavoro svolto in sinergia tra Dipartimento, Parchi, Rete, Ceas e Amici della Rete che sono attori fondamentali di quella che spesso invochiamo come cittadinanza attiva, chiave di volta di questo nuovo modo di programmare”. “Sulla base di questi modelli la Basilicata – ha concluso l’esponente della Giunta regionale – rappresenta per il Sud una buona pratica essendo riuscita a tracciare traiettorie virtuose sia in termini di spesa, sia in termini di azioni per la valorizzazione e la tutela dei piani di gestione di queste aree”.
Dic 14