Lunedì 21 dicembre 2015 dalle ore 11 la vice presidente nazionale di Confartigianato Rosa Gentile sarà ospite del programma “A conti fatti” in onda su Rai Uno. Il tema che sarà affrontato è la rappresentanza di genere in posti prettamente maschili.
Sono passati anni da quando nella sua primissima assemblea a Roma, in Confartigianato nazionale, Rosa Gentile unica donna dirigente nazionale fu scambiata per una segretaria e costretta a spiegare alle persone intervenute, per la totalità uomini, che era stata giustamente convocata in “ben altra veste”.
Conti fatti è un programma di Rai 1 che si propone l’intento di supportare i consumatori e suggerire soluzioni ai piccoli, grandi problemi delle famiglie. In studio con Elisa Isoardi esperti e professionisti di ogni settore e storie da raccontare come quello di Rosa Gentile una delle poche donne ai vertici di organizzazioni di categoria oltre ad aver ricoperto importanti incarichi pubblici.
La mia sensazione – dice Gentile – è che le pari opportunità siano ancora vissute esclusivamente come norme ed obblighi e che le donne rappresentino qualcosa che ancora male si inserisce nel sistema produttivo. Non valorizzare la sfera rosa può significare non rendersi conto della potenzialità, della creatività, dell’abilità e delle motivazioni che la stessa può portare nella nostra società, ma per attuare serie politiche di pari opportunità è fondamentale che se ne parli sempre e di continuo. Ma – aggiunge – sono sempre più convinta che la cultura della parità si costruisce attraverso una rete di contatti e scambi di informazioni con tutte le associazioni che si battono per la difesa dei diritti delle donne, coinvolgendo assolutamente in questo anche gli uomini, al fine di dare forza, maggiore incisività e diffusione al lavoro delle donne presenti nelle istituzioni, nel mondo del lavoro e nelle associazioni, definendo una linea comune nelle attività future delle pari opportunità.
Il lavoro delle donne costituisce nell’economia del Paese un elemento di grande rilevanza: in particolare il peso economico dell’imprenditorialità femminile artigiana è stimato in 27,5 miliardi di Euro ovvero il 2,2% del PIL. A questo si aggiunge il lavoro non retribuito in famiglia che, generalmente, non è né censito né quantificato. Tuttavia sembra che il suo valore non riesca ancora a conquistare un ruolo centrale nella cultura e nel vissuto collettivo del Paese: l’Italia continua ad essere molto indietro, sia per quanto concerne l’occupazione femminile sia per quanto concerne il ruolo socioeconomico delle donne, rispetto agli altri Paesi Europei e agli obiettivi del Patto di Lisbona. Nonostante tutto – dice ancora Gentile – siamo in presenza di un’imprenditoria forte, dinamica, che affronta con decisione e capacità un mercato complesso sapendone cogliere anche le opportunità.
Dic 19