Consigliere regionale Nicola Benedetto: “Accordo gas come per petrolio è un’opportunità sprecata”. Di seguito la nota integrale.
“L’accordo Gas per i Comuni della Val d’Agri, firmato nei giorni scorsi, è l’ennesimo esempio di come si sprecano le risorse energetiche lucane che nel caso del gas, proprio come accade per il petrolio, consentirà benefici molto parziali e limitati senza invece produrre effetti diffusi e duraturi sul territorio, in grado di promuovere sviluppo ed occupazione”. Ad affermarlo è il capogruppo di Centro Democratico in Consiglio Regionale Nicola Benedetto per il quale “l’intesa che porta la firma anche del Presidente Pittella garantirà solo in parte la copertura delle bollette delle famiglie di una decina di comuni a differenza della card carburanti che, pur nella sua ultima applicazione, in attesa di erogazione come promesso dal Mise da mesi senza dar seguito all’impegno, è erogata a tutti i lucani in possesso di patente secondo il riconoscimento che il greggio è una risorsa di tutti i lucani. E’ inoltre sempre più incomprensibile la penalizzazione delle famiglie che pur risiedendo a pochi chilometri dai comuni beneficiari del bonus gas e vivendo la stessa situazione di impatto ambientale sono esclusi come i cittadini della Valbasento negli anni passati considerata hub energetica. Abbiamo sempre considerato la competitività produttiva un obiettivo da raggiungere salvo poi a sottovalutare, come dimostra l’accordo gas, che il costo energetico a carico delle imprese è un elemento decisivo per ridurre il gap competizione tra Nord e Sud. E’ dunque questa un’ulteriore opportunità sprecata che riapre la “ferita” della gestione del gas affidata in passato a Sel(Società energetica lucana) attraverso il meccanismo della vendita al “Psv – Punto di Scambio Virtuale”, e che – continua Benedetto – in tutti questi anni ha dato risultati del tutto insoddisfacenti. Dunque ritorna la questione dell’aliquota che come per il petrolio anche per il gas va al più presto rinegoziata, perché se l’aliquota del prodotto di coltivazione fosse stata semplicemente triplicata avremmo potuto contare su introiti diretti ed indiretti a vantaggio di famiglie ed imprese di gran lunga maggiori”.
Il capogruppo di Cd ricorda il progetto “sempre più attuale” di istituire la ‘Petrolucana’, una public company controllata direttamente dalla Regione per ottimizzare al massimo i profitti, i benefici fiscali, le ricadute imprenditoriali ed occupazionali indirette e dirette dell’estrazione del petrolio e del gas di derivazione dai pozzi, per compiere attività di finanza non speculativa e contestualmente per garantire il massimo della tutela di ambiente, territorio e salute dei cittadini”.
“Siamo in una fase cruciale per il futuro della comunità regionale e non sarà certamente l’emendamento alla Legge di Stabilità sulla ricerca petrolifera in mare a cambiare la situazione . C’è bisogno di una scelta coraggiosa per non accontentarci né di qualche punto percentuale in più di royalties e né di qualche milione di euro in più dallo Stato per costruire qualche infrastruttura”.