Si chiama “Matera e l’uomo della Mancha” e rappresenta un innovativo omaggio teatrale di Skenè nei confronti di Josè Ortega, rilanciato da uno spettacolo multimediale che ripercorre i due anni vissuti nella città dei Sassi dal pittore spagnolo. L’evento, in programma martedì 29 dicembre alle ore 21 al teatro Comunale di Matera, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa promossa nella sala Ortega dell’hotel del Campo con la partecipazione del regista di Skenè Lello Chiacchio, dell’autore del testo Arturo Catenacci, dell’attore Emanuele Paolicelli e di Nicola Grande, da sempre vicino alla compagnia teatrale materana. Il testo sviluppato sul soggetto di Francesca Bianco si avvale della regia di Lello Chiacchio ed è promosso in collaborazione con Fondazione Zétema di Matera, uno dei tanti progetti culturali realizzati dall’attuale sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.
Lello Chiacchio ricorda come è nato questo nuovo progetto culturale di Skenè: abbiamo cominciato a lavorare quattro anni fa a seguito dell’inaugurazione della Casa di Ortega nei Sassi di Matera. Ortega arriva a Matera nel 1972 a seguito di un incontro avvenuto a Roma con il materano Nino Epifania, impegnato nel circolo La Scaletta assieme all’attuale sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e altri giovani che in quel periodo sognavano una nuova prospettiva di crescita culturale per la nostra città. In realtà la rappresentazione comincia con un flash back in cui un Ortega adolescente dipinge murales contro il dittatore Franco e si sviluppa con l’esperienza di Ortega adulto a Matera, due anni di grande fermento culturale in cui l’artista stringe forti legami d’amicizia con tanti artisti locali. Skenè approfondisce in particolare il rapporto con Giuseppe Mitarotonda, coinvolto nei lavori di ristrutturazione della Casa di Ortega con la realizzazione delle ceramiche all’interno della sua residenza materana. “Matera e l’uomo della Mancha” ripercorre anche le esperienze dei giovani fondatori del Circolo La Scaletta, i precurosori dello sviluppo turistico della città di Matera favorito anche attraverso gli scambi culturali con Ortega e i contrasti con altri materani che invece non vedeno di buon occhio la sua presenza in città. C’è il sogno onirico tra Ortega e Picasso, che sottolinea le qualità artistiche del pittore che si innamorò di Matera e si può ammirare anche l’esibizione dal vivo della cantante Rossana Grilli accompagnata dal maestro Dino Plasmati, una performance arricchita dalle coreografie di Mary D’Alessio che coinvolgono quattro ballerini. Lo spettacolo multimediale si conclude con due video che esaltano forme, luci e colori di Ortega e mostrano gli ambienti della Casa di Ortega, l’eredità che ci ha lasciati in dono.
Michele Capolupo
Di seguito la scheda dello spettacolo.
Nella foto la conferenza stampa di presentazione (foto www.SassiLive.it)
Personaggi e interpreti
Voce narrante Enzo Domenichiello
Ortega adolescente Angelo Andrulli
Nino Arturo Catenacci
Ortega adulto Lello Chiacchio
Piero Emanuele Paolicelli
Lucia Angela Pietricola
Luca Bartolomeo Tota
Chiara Francesca Lorusso
Marco Giuseppe Chiacchio
Giulia Marianna Dimona
Picasso e Peppino Paolo Cicchetti
voce solista Rossana Grilli
Chitarra solista Dino Plasmati
Balletti Asd centro Danza diretto da Mary D’Alessio
Service BeSound di Carlo Iuorno
Riprese Video Videouno Matera
Hair style make-up Massimo Ferraroni e Francesco Chironna
Prenotazioni cineteatro Comunale al numero 0835.334116
Biglietti: platea 10 euro, galleria 8 euro
Il lavoro drammatizzato in quadri, si propone di far conoscere la figura di Josè Ortéga artista spagnolo nato nel 1921 ad Arroba de Los Montes, un piccolo paese della Mancha, giunto a Matera nel 1972. Egli ha amato la nostra terra perché ha trovato la sua terra, ha trovato i paesaggi della Castiglia del Nord. A tredici anni si trasferisce a Madrid e nel 1936/37, gli anni guerra civile spagnola, dipinge murales con appelli di protesta sui marciapiedi e sui muri della città, solidale con le milizie. Nel 1964 la Antonello Trombadori gli organizza la prima mostra in Italia alla galleria La Nuova Pesa di Roma (La Nuova Pesa nasce nell’aprile del 1959 a Roma, in via Frattina, dall’iniziativa di Alvaro Marchini). Tra il ’69 e il ’70 lavora su venti incisioni della grande suite dei Segatores in cui mostra le sofferenze dei contadini. A Matera lavora ai venti pannelli di Morte e Nascita degli Innocenti e Passarono e sceglie una pittura che diventa scultura tramite l’antica tecnica artigianale della cartapesta, una materia nuova che la città gli fa conoscere facendolo scoprire la tridimensionalità. L’artista adopera sempre colori vivi, netti,provenienti dalla terra, li sbriciola con le mani fino a renderli pigmenti in polvere. Era solito dire: “I colori parlano, ci parlano”, perché affermano sentimenti, stati d’animo, ogni colore ha un suo significato. Il colore per me ha un’anima non è soltanto materia d’uso.
Egli si contrappone al formalismo e all’astrattismo creando una pittura umanista che ha saputo caratterizzare attraverso il segno, la forma e il colore.
Muore a Parigi nella sua casa di Mugens il 24 dicembre del 1990.